Panorama delle Cime di Riofreddo ALPI GIULIE - Salita invernale con le ciaspole alla Sella Prasnig 1.491 m.

    Galleria di fotografie e descrizione dell'itinerario della salita invernale con le ciaspole o racchette da neve alla Sella Prasnig. Le Alpi Giulie, chiudono ad oriente la catena alpina, una parte si trova in territorio italiano , una seconda, dopo il Passo del Predil in territorio sloveno. Nonostante non raggiungano altezze elevate (il  monte Tricorno/Triglav è il più alto con 2.864 m.) d' inverno presentano caratteristiche molto severe. Le montagne dei gruppi del Jôf di Montasio, Jôf Fuârt, Canin e Mangart sono frequentemente ricoperte da un notevole spessore di ghiaccio e le temperature sono particolarmente rigide (la zona di Fusine Laghi, ha spesso le temperature più fredde dell'arco alpino). Percorsi con le ciaspole ve ne sono, ma rimangono un pò defilati dalle vette principali.  Una porta d' accesso, in questo mondo di ghiaccio e freddo polare, è la Val Riofreddo. L'escursione proposta è una bella traversata dalla Valle Rio del Lago alla Val Saisera, scavalcando la Sella Prasnig, raggiungibile dalla secondaria Val Riofreddo.

    ACCESSO - Con l'autostrada Alpe-Adria (A23) si raggiunge il paese di Tarvisio (UD) (ultima uscita in Italia prima del confine italo-austriaco).  Si prosegue lungo la strada che porta a Cave del Predil e Sella Nevea, attraversando tutta la Valle Rio del Lago, dopo circa quattro chilometri da Tarvisio si raggiunge la frazione di Riofreddo 820 m.

    ITINERARIO - L’escursione inizia dall'abitato di Riofreddo, poche case raccolte attorno ad una bella chiesetta. Da questo piccolo borgo montano inizia la lunga ed isolata valle di Riofreddo, percorsa in tutta la sua lunghezza da una ex rotabile militare, oggi pista forestale, contrassegnata dal segnavia CAI 618. Il percorso si snoda lungo la valle seguendo le traiettorie disegnate dal rio Freddo, si presenta selvaggia e solitaria, stretta inizialmente fra il Monte Re e la Cima del Cacciatore. Dopo circa due chilometri la valle si apre in tutto il suo splendore, rivelando sullo sfondo una straordinaria cornice di cime: la Cima delle Cenge, la Cima Bella, la Cima del Vallone e sulla destra le cinque Cime delle Rondini che nascondono il massiccio dello Jôf Fuârt (Viš in lingua slovena, Wischberg in lingua tedesca). Lungo il percorso si potrà notare sulla destra una delle opere facenti parte del Vallo Alpino del Littorio, costruite numerose qui in zona nel 1940.  Il percorso si svolge con moderata pendenza e sale dolcemente ad una piana con crocefisso, a quota 1.074 m., circondata da un anfiteatro spettacolare di cime e campanili. Tra queste emerge la superba parete nord della Cime delle Cenge, dove si trovano alcune delle cascate di ghiaccio più belle, difficili e ricercate dagli appassionati di arrampicata su ghiaccio. E non potrebbe essere altrimenti, siamo (lo dice anche il nome “Val Riofreddo”), in uno dei “frigoriferi” più noti delle Alpi. Ammirato il superbo panorama inizia la salita, lasciata sulla sx. la deviazione che porta a Cave del Predil, si prosegue sulla destra sempre sulla strada forestale salendo con una serie di curve e  tornanti il ripido bosco. L’ascesa non difficile, ma discretamente faticosa, sale ai piedi dei contrafforti delle Cime delle Rondini. Lungo la salita si tralasceranno tutte le deviazioni a sinistra che portano ai rifugi e bivacchi della zona (Brunner, Gorizia, Corsi e Pellarini) e alla Sella Carnizza, alta selletta tra le Cime Vergini e le Cime delle Rondini. Si continua mentre il bosco si fa via via sempre meno folto, fino a raggiungere un ampio spazio a quota 1.504 m. Qui si potrà ammirare un panorama bellissimo verso la Cime Vergini, Cima delle Cenge, la Vetta Bella, la Cima Piccola della Scala, e le Cime del Vallone e di Riofreddo mentre volgendo lo sguardo a est, sbucheranno in tutta la loro bellezza le cime del Mangart e dello Jalovec. Traversata verso nord tutta la panoramica alpe, si prosegue in leggera discesa, in traversata, fino alla vicina Sella Prasnig 1.491 m., quindici metri più bassa, posta tra le Cime delle Rondini e Cima Cacciatori. Da qui inizia la discesa, che si svolge lungo una strada forestale, che con due ampi tornanti conduce nella vallata del rio Zapraha. Si sconsiglia di utilizzare il sentiero (CAI 615), che conduce direttamente da Sella Prasnig alla Val Saisera, perché più ripido, con diversi tratti ghiacciati, scivolosi ed è spesso interrotto da alberi caduti. A quota 1.130 m. circa si intercetta il sentiero (CAI 616) che collega la Val Bruna con il Rifugio Pellarini, e si continua in discesa verso destra per raggiungere i prati Oitzinger e la Val Saisera, dove termina l’escursione invernale. La bella vallata è situata in comune di Malborghetto Valbruna, è attraversata dal torrente Saisera in direzione nord - sud, ed è dominata dalle imponenti vette del Jôf Fuart (2.666 m) e del Jôf di Montasio (2.754 m). La valle è profonda pochi chilometri, e le acque del suo torrente si gettano in quelle del fiume Fella; proprio alla confluenza tra la Val Saisera e la Val Canale sorge il paese di Valbruna.     

    ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, l'ARTVA, la pala e la sonda. 

    DESCRIZIONE DIFFICOLTA' - La salita invernale alla Sella Prasnig  è  facile, soltanto un po’ lunga e discretamente faticosa.  Non presenta difficoltà tecniche.

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   Salita con le ciaspole alla Sella Prasnig      

 

 

 

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Tempo salita:   3,00 - 3,15 h.
Tempo discesa: 1,30 - 1,45 h.
Dislivello salita: 670 m.
Dislivello discesa: 630 m.
Difficoltà: facile
Note: Escursione - sviluppo 13 km.   Traversata, da predisporre due automobili all'inizio e alla fine dell'itinerario.

Alpe quota 1.504 m. Alpe alla quota 1.504 metri

 

CARTOGRAFIA: Ed. Tabacco 1:25000 foglio 19 - Alpi Giulie occidentali
Data escursione: 25 gennaio 2015

Altre "ciaspolate"sulle Alpi Giulie:

Rifugio GREGO -  JÔF di MIEZEGNÒT
Monte JÔF di SOMDOGNA
Monte LUSSARI
Monte GRUBIA - Gruppo del Canin
Rifugio BRAZZA' - Altipiano del MONTASIO
Rifugio ZACCHI
Monte MREŽCE - POKLJUKA - Rifugio BLEJŠKA koča
Monte GRANUDA
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ALPI di KAMNIK e della SAVINJA
VELIKA PLANINA

   

 

IMPORTANTE: Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dell’itinerario. Gli autori declinano ogni eventuale responsabilità. Anche l'escursionista con le ciaspe è soggetto al rischio valanghe! Non bisogna lasciarsi ingannare dal percorso agevole: il giudizio "facile" non è sinonimo di "sicuro". L'utilizzo e il corretto uso dell'ARTVA (assieme alla sonda ed alla pala) è fortemente consigliato all’escursionista invernale,  il quale deve anche conoscere i temi fondamentali della sicurezza, conoscere i meccanismi della formazione del manto nevoso e delle valanghe. Ed inoltre, prima di ogni escursione invernale, bisogna consultare (sempre!!) il bollettino nivometereologico. www.aineva.it  

Modalità per chiamare il Soccorso Alpino

ITALIA : 112

SLOVENIA: 112

AUSTRIA: 140