Galleria di fotografie e descrizione della salita invernale con le ciaspole, racchette da neve, al monte Granuda. Negli inverni particolarmente avari di precipitazioni nevose, ci sono alcune montagne delle Alpi Giulie, che non deludono mai e consentono comunque delle piacevoli ciaspolate. Il monte Granuda è una di queste, il suo versante settentrionale ricoperto da boschi e con temperature particolarmente rigide, riesce a mantenere sempre una copertura nevosa discreta. L'itinerario invernale proposto è indicato agli amanti delle escursioni all'interno dei boschi innevati, con una bella meta, la malga Granuda che consente d'ammirare una zona delle Alpi Giulie poco conosciuta: la catena Due Pizzi-Gosadon-Cuel dei Pez, mentre dalla parte opposta dietro la Val Canale, la vista spazia su alcune cime delle Alpi Carniche quali il monte Cocco, il Sagran e il monte Osternig.
ACCESSO
- Dall'autostrada
A23, Alpe Adria, si esce al casello di Pontebba e si prosegue con la SS
132 in direzione di Tarvisio. Superati i paesetti di Bagni di Lusnizza e
Santa Caterina, dopo una galleria, alle porte del paese di Malborghetto,
si devia a destra e si segue l'indicazione per la località di Ombrico.
Superato il lungo ponte sul fiume Fella e il sottopassaggio della
vecchia ferrovia (oggi pista ciclabile), si gira a destra per imboccare
un lungo rettilineo. Questa strada anticamente faceva parte della Romea
Strata, una via di pellegrinaggio percorsa dai fedeli che si
recavano a Roma, Santiago e Gerusalemme dall'Europa Orientale. Lungo
questa via si cerca un parcheggio.
PERCORSO
- Si prosegue a piedi lungo il rettilineo fino al piccolo ponte che
scavalca il Rio Granuda Grande, nei pressi delle case sparse della
frazione di Ombrico 701 m. Attraversato il ponte, si gira a
sinistra, in direzione del sovrastante grandioso viadotto autostradale.
Una larga carrareccia forestale conduce sotto le gigantesche colonne di
cemento che sostengono l'autostrada e inizia a salire il versante
settentrionale del monte Granuda. Il primo tratto dell'ascesa si svolge
lungo ripidi tornanti, dopo circa 400 metri di dislivello, la pendenza
diventa più dolce, quando inizia una lunga diagonale sul versante est
della montagna. Si continua la salita all'interno di un bel bosco di
abeti rossi, mentre sopra le cime più alte degli alberi si può
ammirare l'elegante parete nord del monte Due Pizzi. La carrareccia con
una serie di tornanti raggiunge il limite superiore del bosco, dove si
trova un grande pendio senza vegetazione. Si sale il candido prato
direttamente sulla linea di massima pendenza oppure con un tragitto a
semicerchio (meno faticoso) e si raggiunge la Malga Granuda 1.501 m. La
malga si compone di diversi edifici, tra i quali una piccola costruzione
rurale di montagna, tipica della Carnia e del Canal del Ferro, chiamata
"stavolo", recentemente restaurata a uso privato. La Malga
Granuda si pone su un pulpito in splendida posizione per ammirare le
pareti settentrionali della catena dei monti Cuel dei Pez, Gosadon e Due
Pizzi. Dalla casera è possibile salire alla cima del monte Granuda con
un piccolo percorso ad anello. Con il sentiero (CAI
604) si risalgono i pendii dietro alla
malga in direzione della sovrastante sella. Dall'ampio e panoramico
valico si segue una traccia verso nord (versante Val Canale) che conduce
all'interno di un boschetto dove si trova il punto più alto del monte
Granuda 1.563 m. Purtroppo la presenta sulla cima di alberi ad alto
fusto non permette una grande vista. Rientro alla malga.
DISCESA - La discesa si svolge lungo l'itinerario di salita.
ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspole, bastoncini, ghette, ramponcini leggeri. Si consiglia vivamente l'uso dell'ARTVA, della pala e della sonda.
DESCRIZIONE
DIFFICOLTA' - L'escursione
invernale al monte Granuda è facile dal punto di vista tecnico
(quasi tutto l'itinerario si svolge su strada forestale), mentre è da
considerarsi di difficoltà media per il dislivello e l'impegno
fisico.
Vai
alla galleria fotografica:
Salita
con
le ciaspole al monte Granuda
Tempo salita: | 2,30 h |
Tempo discesa: | 1,45 h |
Dislivello salita: |
860 m. |
Dislivello discesa: |
860 m. |
Difficoltà: |
facile-media |
Sviluppo: | 13 km. |
CARTOGRAFIA |
Ed. Tabacco 1:25.000 Foglio 18 Alpi Carniche Orientali - Canal del Ferro |
DATA escursioni |
19 febbraio 2017 |
IMPORTANTE: Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dell’itinerario. Gli autori declinano ogni eventuale responsabilità. Anche l'escursionista con le ciaspe è soggetto al rischio valanghe! Non bisogna lasciarsi ingannare dal percorso agevole: il giudizio "facile" non è sinonimo di "sicuro". L'utilizzo e il corretto uso dell'ARTVA (assieme alla sonda ed alla pala) è fortemente consigliato all’escursionista invernale, il quale deve anche conoscere i temi fondamentali della sicurezza, conoscere i meccanismi della formazione del manto nevoso e delle valanghe. Ed inoltre, prima di ogni escursione invernale, bisogna consultare (sempre!!) il bollettino nivometereologico. www.aineva.it |
Modalità per chiamare il Soccorso Alpino |
ITALIA : 112 |
SLOVENIA: 112 |
AUSTRIA: 140 |
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