Album di fotografie e descrizione dell'itinerario, di un'escursione sulle Dolomiti, sui monti Col di Lana e Sief. Al centro delle cime di bianco calcaree delle Dolomiti Orientali, svetta un cono di rocce nere di origine vulcanica, una piramide formata dal Col di Lana e dal monte Sief. Grazie alla sua posizione isolata, è una meta molto ricercata per lo straordinario panorama che offre, ed è anche molto interessante dal punto di vista storico. Durante la Prima Guerra Mondiale 1915-18, furono tra le montagne più contese del fronte dolomitico, altissime sentinelle delle valli ladine, che l'esercito italiano tentò in tutti i modi di superare, utilizzando anche una tecnica chiamata la Guerra di Mine. Ambedue gli schieramenti utilizzarono questo metodo, (si basava sullo scavo di gallerie sotterranee e il successivo minamento delle posizioni avversarie) gli italiani per far saltare in aria il Col di Lana, gli austriaci per difendere l'inespugnabile fortezza del Sief. (Guerra di mine in zona: Lagazuoi e Tofane). Oggi le testimonianze del periodo bellico sono rare, poiché i bombardamenti e le stesse mine cancellarono quasi del tutto trincee e ricoveri, per fortuna alcune opere sono state oggetto di restauro e soprattutto è stato reso accessibile in sicurezza (facile via attrezzata) lo straordinario sentiero di cresta che collega il Col di Lana con il monte Sief. La nostra proposta escursionistica ripercorre il "Sentiero Storico"e il "Teriol Ladin", con un itinerario ad anello, che permette di visitare i luoghi più tristemente famosi e contesi del conflitto, all'interno di un grande Museo all'aperto della Grande Guerra.
ACCESSO - Punto di partenza dell'escursione è il piccolo borgo di Palla, frazione di Pieve di Livinallongo (BL), posto nell'Alta Val Cordevole tra Alleghe e Arabba, nel territorio storico dell'Agordino.
SENTIERO STORICO COL DI LANA-
Da Pieve di Livinallongo
si prende la stretta stradina che sale sino a raggiungere la piccola
frazione di Palla 1.676 m., dove si trova un piccolo parcheggio.
Un tabellone informativo indica l'inizio del "Sentiero Storico"
(CAI N°21). Una
carrareccia sale con lunghi tornanti al Pian de la Lasta 1.835 m., dove si trova
un ex-rifugio e il cippo restaurato del cimitero militare "Le Coste".
Lasciata la strada forestale, si continua con una ripida traccia nel
bosco, discretamente scivolosa su suolo terroso, che sale sul Ciadiniéi, il cocuzzolo che sovrasta il
Costone di Salesei, che in tempo di guerra prese di nome di
"Panettone" per gli italiani e "Infanteriestellung" per gli austriaci.
Dalla lapide che ricorda l'importante postazione difensiva degli
imperiali, si osserva la verdeggiante cima del Col di Lana e i ripidissimi prati
di accesso, si rimane ammirati e sorpresi per il coraggio dimostrato dai
fanti italiani comandati ad assurdi attacchi
verso la cima fortificata dagli austro-ungarici. Lasciata sulla sinistra
la traccia del sentiero "Teriol Ladin", che verrà utilizzato al
ritorno, si prosegue con una lunga diagonale che taglia un nero ghiaione
e sale al
caratteristico salto
roccioso chiamato “Cappello di Napoleone” o "Felsenfeldwache"
2.200 m. Da qui la
salita si fa più ripida lungo la dorsale erbosa sud-est del monte. A poche decine
di metri sotto la vetta, si raggiunge l’imbocco della galleria "S.Andrea" approntata dagli
italiani per far brillare la mina che avrebbe consentito la conquista
della cima. In breve si raggiunge l'ampia sommità del Col di Lana 2462
m.
Il colpo d'occhio a 360° gradi è straordinario,
un punto di vista privilegiato sulle Dolomiti, si osservano i gruppi
della Marmolada, del Sella, delle Odle-Puez, del Fanes, delle
Tofane, e poi ancora il Pelmo, il Civetta le Pale di San Martino.
Ammirato l'immenso panorama, si visitano le varie opere storiche che
fanno da cornice al cratere di mina sulla cima. In posizione dominante,
sopra la Val Cordevole e il lago di Alleghe, si trovano: il bivacco
Brigata Alpina “Cadore” costruito nel 1992 dai soci dell’Associazione
Nazionale Alpini di Livinallongo e la stupenda chiesetta del Col di
Lana, una cappella votiva eretta dagli ex combattenti della Grande
Guerra, consacrata nel 1935 e rifatta ex novo nel 2007. Vicino alla
chiesetta sul bordo del cratere si trova il cippo che ricorda il
brillamento della mina italiana (Quota 2465 conquistata il 17 aprile
1916). Si continua a camminare sull'orlo del cratere, che oggi
rispetto al tempo dello scoppio, risulta ridotto ed appiattito, ma
ancora ben distinguibile. Si raggiunge la cima nord-est, caratterizzata
da una scultura che raffigura un intreccio di sagome umane disposte in
modo da formare una figura cilindrica, l'opera è dedicata a tutti i
caduti. Infine si sale la cima sud-occidentale, la più alta, dove è
posta una grande croce in legno.
Dalla cima si scende per iniziare la lunga cresta, aerea e panoramica
che collega il Col di Lana con il monte Sief. La via non presenta
difficoltà, alcuni facili passaggi sono attrezzati con il cavo metallico,
usato come corrimano, consigliato invece come cavo da ferrata per
assicurare i bambini. Lungo la breve discesa attrezzata su terreno
friabile, si osservano le nere entrate del sistema di gallerie che
attraversavano la montagna (oggi crollate). All'esterno di una di queste
si trova un iscrizione commovente, una semplice parola: PACE. Raggiunta
la cresta, si percorre una trincea coperta, completamente restaurata,
che conduce ad un piccolo spiazzo, dove si trovava il caposaldo
austriaco chiamato "Gratstützpunkt" 2.387 m. La via attrezzata prosegue
in leggera salita sul lato occidentale della cresta, particolarmente
articolata, molto bella, caratterizzata da panorami mozzafiato, che
termina sul Dente del Sief 2.424 m., il caposaldo italiano più
avanzato della prima linea. Si osserva dall'alto, l'incredibile baratro
che separa il Dente dalla cima del Sief, una voragine originata dallo
scoppio di una mina austriaca. La via prosegue in ripida discesa lungo
una facile paretina attrezzata con staffe e cavo, tra gigantesche lastre
di roccia lavica. Disceso il versante orientale, ci si ritrova al centro
del cratere, in un ambiente "infernale", circondati da migliaia di enormi
massi neri che sembrano dover precipitare da un momento o l'altro. La
facile risalita dalla parte opposta su gradini, accompagnati dal
cavo passamano, conduce alla vetta del monte Sief 2.424 m. Si
osservano i dolci versanti erbosi occidentali che scendono in direzione
della Val Badia e del Passo Valparola, così diversi dai cupi e verticali
versanti settentrionali, appena percorsi. Dalla
cima si scende percorrendo un lunghissimo camminamento ricostruito, che
occupa per l'intera lunghezza la dorsale prativa settentrionale, fino al
Passo Sella di Sief 2.209 m.
Su questa spaziosa sella, si abbandona il "Sentiero Storico" per iniziare il rientro con il "Teriol Ladin". Si tratta di un bellissimo sentiero, praticamente orizzontale, che percorre tutto il versante meridionale prima del monte Sief e dopo del Col di Lana. Si attraversa un anfiteatro naturale solare (Alpenrose) e si raggiungono prima i “muri di Köhle” e in seguito l'importante linea difensiva austriaca “Siefhangstellung” (posizione sul fianco ovest del Sief) dove si rinviene un tratto di trincea ancora in un buon stato di conservazione. Il sentiero lentamente aggira il versante est e si porta sul “Plân de la mina”, ai piedi della spianata dove si riversarono i detriti causati dalla mina austriaca del Dente Sief. La traccia prosegue diritta tra praterie infinite dove non ci sono testimonianze della guerra, soltanto alcune lapidi ricordano due posizioni importanti ravvicinate: il "Montucolo Austriaco"- “Rotschanze” 2.180 m. e il "Montucolo Italiano" 2.200 m. Accompagnati da resti di lamiera, blocchi di cemento e schegge di granate, che affiorano in mezzo all'erba alta, il sentiero "Teriol Ladin" riconduce al Ciadiniéi. Qui si conclude l'itinerario ad anello, si continua con la discesa lungo il percorso di salita (CAI N°21), nuovamente al Pian de la Lasta ed infine a conclusione dell'escursione, alla frazione di Palla 1.676 m.
DIFFICOLTA' - La salita al Col di Lana e monte Sief, inserita in un itinerario ad anello che comprende il "Sentiero Storico" e il "Teriol Ladin" è di media difficoltà per la lunghezza del percorso e il dislivello. Il sentiero attrezzato che percorre la cresta rocciosa di collegamento tra le due cime è facile.
Vai alla galleria di fotografie:
Sui sentieri della Grande Guerra: Museo all'aperto del Col di Lana e monte Sief
Itinerario ad anello Col di Lana e monte Sief | ||
Sintesi | salita : | discesa : |
Dislivello: | 860 m. | 860 m. |
Tempo tot. | 5,30 h.- 6,00 h. | |
Sviluppo: | 11 km. | |
Difficoltà: | EEA | (difficoltà) |
Cartografia | Ed. Tabacco 1:25.000 Foglio 07 Alta Badia-Alleghe-Marmolada |
Brevi NOTE STORICHE sul Col di Lana-monte Sief
All'inizio del conflitto, sul fronte dolomitico ampezzano, una delle
direzioni di attacco dell'esercito italiano era rivolta alla Val Badia, che
rappresentava la porta d'accesso verso la Val Pusteria e il Sudtirolo.
L'esercito italiano però avanzò lento e titubante, dando l’opportunità agli
austriaci di rinforzare l’iniziale debole sistema difensivo. Con pochi
soldati, posizionati in punti strategici, gli austrostriaci occuparono
la linea
Tofane-Lagazuoi-Sass de
Stria-Padon-Marmolada. Sentinella di questo settore
che dominava il fronte dalla Val Cordevole al Passo Valparola era il
Col di Lana. |
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