Album di fotografie e descrizione della cittadina di Caporetto posta nel tratto mediano della valle dell'Isonzo. Tristemente famosa per le vicende della Prima Guerra Mondiale 1915-1918, oggi si trova nella Repubblica di Slovenia con il nome di Kobarid ed offre un interessante percorso che unisce le peculiarità storiche ed archeologiche della zona, in un arco di tempo che va dalla preistoria alla Grande Guerra sul fronte isontino. Il tutto inserito in un paesaggio naturale bellissimo con il fiume Isonzo (Soča), dal vivace color smeraldo, che scorre tra profonde gole rocciose.
ACCESSO -
Dall'Italia due possibilità: si
attraversa il confine presso Gorizia/Nova Gorica (Casa Rossa) e si
risale la valle
dell'Isonzo via
Kanal-Tolmino, -
oppure con la Strada del Pulfero (via Udine) attraverso
il valico di Stupizza (Robič). Era un’antica strada romana che
collegava Aquileia alle regioni danubiane, veniva chiamata “Belloja”
(da bellum, guerra) e fu sempre custodita e fortificata.
La strada segue il corso del fiume Natisone ed attraversa
Cividale del Friuli antico centro romano (Forum Iulii da cui deriva il
nome Friuli).
ITINERARIO
del Sentieri storico - L'Ossario
italiano -
L’itinerario
storico inizia dalla piazza principale di Caporetto, una strada con le
stazioni della Via Crucis, conduce in breve sul colle Grič (Gradič).
Qui si trova il più grande ossario, in territorio sloveno, dei soldati
italiani caduti durante la Prima Guerra Mondiale sul
fronte isontino. La monumentale opera è costruita a base ottagonale con
tre cerchie concentriche che le conferiscono una forma piramidale,
degradanti verso la sommità, dove si trova la chiesa di S. Antonio di
Padova (Sv. Anton Padovanski), consacrata nel 1696. L’ossario
fu progettato dall’architetto Giovanni Greppi, venne costruito in tre
anni dallo Stato italiano, a cui la regione dell’Isonzo apparteneva
(nel periodo tra le due Guerre Mondiali) e fu
inaugurato da Benito Mussolini il 18 settembre 1938.
Tra le
enormi arcate in pietra si trovano tumulati i resti mortali di 7.014
combattenti italiani, noti ed ignoti, prelevati dai vicini cimiteri
militari dell’alto Isontino (Drežnica, Gabrje, Kamno, Bovec). Alle
spalle dell’ossario, in direzione nord, inizia un sentierino che
attraversa con alcuni sali-scendi un bel bosco, (stupendi i colori in
autunno) e con una salita raggiunge un’altura dominante il
borgo di Caporetto chiamato “il Castello”.
Tonočov
Grad
– Sulla
cima di questa piccola collina rocciosa, si trovano i resti di vari
insediamenti risalenti ad epoche diverse comprese tra l'età del rame ed
il Medioevo. Nel periodo del Tardo Impero romano, fra il IV ed il VI
secolo d.C., fu raggiunta la massima prosperità dell’insediamento.
Alla fine del V sec fu costruito sull'altura un centro abitato con più
di venti edifici abitativi ed alcune chiese. La buona conservazione dei
resti delle costruzioni ed i ricchi reperti lo collocano tra i più
interessanti siti archeologici del periodo tra la tarda antichità e
l’Alto Medioevo delle Alpi orientali. Dalla
sommità del “Castello”, il sentiero scende verso la sponda destra
orografica del fiume Isonzo.
Le
trincee della terza linea di difesa italiana
– Nel corso della Prima Guerra Mondiale l'esercito
italiano costruì sulle sponde, destra e sinistra dell’Isonzo, un
tratto del
sistema difensivo della terza linea.
Il sentiero storico conduce attraverso
le trincee fortificate, i camminamenti e le postazioni costruite a
difesa del passaggio
dell'Isonzo e delle strade che scorrevano sulla sua riva destra. Tutti i
manufatti sono scavati nella viva roccia della collina di Tonočov Grad
e fortificate con il cemento armato.Per
superare l’impressionante canyon
scavato dal fiume Isonzo, si utilizza un nuovo ponte sospeso pedonale
(ponte stile “himalayano”)
lungo 52 metri e ricostruito nel 1998 ad opera del Museo di Caporetto e
dell'Ente turistico locale, esattamente nello stesso posto in cui si
trovava durante la Grande Guerra.
Raggiunta la sponda sinistra
dell’Isonzo, si risale il pendio boscoso per visitare alcune
interessanti trincee ripristinate. La maggior parte delle opere
difensive italiane
della Prima Guerra Mondiale su questo versante, oggi
sono ricoperte dalla terra, alcune però sono state recuperate, tra le
quali un posto d’osservazione e una postazione per mitragliatrici.
Erano state tutte scavate profondamente nella terra, rinforzate
all’interno con palizzate di legno e ricoperte con travi. In questo
modo erano perfettamente mimetizzate con il pendio boscoso.
Il
percorso storico ad anello, inizia il rientro verso Caporetto. Si
percorre la sponda sinistra dell’Isonzo, ammirando gli spettacolari
colori verde-azzurro del fiume, fino al punto più stretto e profondo
della gola.
Il
Ponte di Napoleone - Le
due rive dell'Isonzo nei pressi di Caporetto sono collegate sin
dall'antichità da un ponte. Il ponte vecchio fu costruito nel 1750. Più
tardi vi passò l'esercito di Napoleone perciò ne prese il nome. Allo
scoppio della Prima Guerra Mondiale, precisamente il giorno seguente
alla dichiarazione di guerra, il 24 maggio 1915, gli austriaci nella
loro ritirata tattica verso le posizioni di difesa sulla sinistra del
fiume, fecero saltare in aria il ponte. Gli
Italiani lo ricostruirono prima in legno, poi in ferro.
DIFFICOLTA' - L'itinerario storico di Caporetto non presenta difficoltà. I tempi di percorrenza riportati sono indicativi, poichè sono direttamente proporzionali all'interesse soggettivo della visita storica.
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Sui sentieri della Grande Guerra del fronte isontino: CAPORETTO
Il sentiero storico di CAPORETTO |
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Lunghezza: |
5 Km. |
Tempi: |
3,00 h. - 4,00 h. |
Altri Link in zona : | |
Museo Zaprikraj, quota 1270 | |
Monte Nero e monte Rosso | |
Monti Krnčica, Vrata e Vršič | |
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Punta Vallero (Skutnik) | |
Museo Ravelnik e Čelo | |
Sentiero Cascata Kozjak |
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