Album di fotografie e descrizione della Via Ferrata degli Alpini (Brigata Alpina) sul monte Col dei Bos (Bois). L'articolato Gruppo del Fanis o Fanes e le maestose Tofane, precipitano sopra il passo Falzarego, con le ripide pareti dei loro contrafforti meridionali: il Piccolo Lagazuoi, la Cima Falzarego e il Col dei Bos. Le verticali pareti di queste ultime due crode, sono da decenni la palestra d'addestramento delle truppe alpine italiane. Dal 2007 una di queste vie di roccia è stata attrezzata rendendola accessibile a tutti (o quasi !!) con il nome di Via ferrata degli Alpini. La via e il nome vogliono anche rendere omaggio alle "Penne Nere" che su queste creste si sacrificarono durante la Prima Guerra Mondiale 1915-18. Breve descrizione della ferrata e dell'itinerario storico sulle sommità del Col dei Bos e della Cima Falzarego, sedi d'importanti postazioni d'artiglieria italiana durante la Grande Guerra.
ACCESSO - Punto di partenza dell'escursione è il grande parcheggio del rifugio Col Gallina e del ristoro "da Strobel", un chilometro e mezzo prima del passo Falzarego, lungo la strada che sale da Cortina d'Ampezzo, statale 48 (Strada delle Dolomiti).
Via
ferrata degli Alpini -
Sulla
destra del parcheggio del ristoro "da Strobel" 2.058 m., nei pressi di
un grande masso, inizia una traccia (tabella con indicazioni Col dei Bos)
che velocemente sale alle pendici delle Torri del Falzarego e raggiunge
la zona degli "Ospedaletti". Si tratta delle grandi rovine un ex
ospedale militare della Grande Guerra, adibito al primo soccorso dei
soldati italiani impegnati sulla sovrastante prima linea (Val
Travenanzes). Attraversato il canalone Falzarego, che divide le omonime
Torri dalla cima Col dei Bos e che verrà utilizzato quale via di
discesa, si raggiunge l'attacco della ferrata degli Alpini. I primi
venticinque metri sono i più impegnativi, due tratti verticali,
intervallati da una diagonale espostissima con pochi appoggi, sono il
vero "banco di prova" per tutti coloro che desiderano salire la
difficile ferrata. Superato il "passaggio chiave", la ferrata rimane
comunque impegnativa, (anche se non si raggiungono più le difficoltà
tecniche precedenti), si salgono diedri, spigoli ed articolate paretine
che però presentano buoni appoggi per i piedi. L'esposizione è sempre
massima, con i piedi nel vuoto, perfettamente in verticale sopra i
tornanti della "Strada delle Dolomiti" o dell'ex ospedale militare.
Raggiunta una cengia erbosa, dove si può "tirare il fiato", la via
riprende subito con uno spigolo verticale ed esposto, a cui segue una
bella traversata di una liscia paretina gialla, che conduce sulla cima
della Piramide del Col dei Bos. Il proseguo della ferrata è
entusiasmante, si traversa orizzontalmente su l'aerea cresta circondati
da un panorama mozzafiato, fino ad una forcellina che porta su un
terrazzino erboso. Qui si trova una prima uscita della ferrata (a
sinistra), grazie a un comodo sentiero orizzontale che evita la parete
rocciosa finale e conduce ad una forcella con ruderi militari (inizio
del Canalone Falzarego).
Si continua la ferrata puntando alla parete
successiva, ancora cento metri di dislivello, sempre con il cavo
costantemente verticale, ma con diversi appigli naturali per mani e
piedi. Una serie di facili rampe gradinate appoggiate alla roccia,
conducono alla fine della ferrata degli Alpini. Si raggiungono i prati
sotto la cintura di rocce che cingono la dolce sommità del Col dei Bos.
Impareggiabile il colpo d'occhio sulle cime che circondano la conca
Ampezzana: il Sorapiss, l'Antelao, il Pelmo, il Nuvolau, le Cinque
Torri...... Sulla grande terrazza erbosa, camminando verso est, sotto le
rocce terminali della cima, si trovano
diverse testimonianze della Grande Guerra, i resti di un villaggio
militare italiano, con le fondamenta di baracche, caverne, gallerie e
anche un commovente piccolo cimitero. Infine si
segue verso nord, una lunga trincea, che dolcemente porta in
cima del Col dei Bos 2.559 m. Fantastico panorama sul castello
di guglie, pinnacoli e torri del Gruppo Fanes e sulle maestose Tofane.
Dalla vetta,
visitate altre opere belliche tra le quali, un caratteristico bunker in
cemento armato, si scende in direzione nord-ovest. Si nota la
grande differenza della morfologia del Col dei Bos, il versante
meridionale ripido e verticale (via ferrata), il versante settentrionale
con dolci pendii, dalla forma di un grande cupolone roccioso. Raggiunta
una larga forcella alla testa del Canalone Falzarego (via di discesa) si
effettua una breve digressione (verso ovest). Si effettua con percorso
libero, una breve escursione sulle tracce della Prima Guerra Mondiale,
un tratto della "Prima Linea" con la salita all'ampia vetta della Cima Falzarego 2.563 m. Sui prati
sommitali, si ammira una ricca fioritura di stelle alpine e la presenza delle simpatiche marmotte. Fra le rocce si notano
alcune gallerie crollate, caverne e iscrizioni, testimoniano la presenza durante la Grande Guerra, delle batterie del 3° reggimento
d'artiglieria di montagna italiano.
Rientrati
alla forcella precedente, che divide il Col dei Bos dalla Cima del
Falzarego, si scende il ripido e friabile sentierino tra le incredibili
Torri omonime. Lungo la discesa si osserva tutta la lunga cresta
rocciosa dove si sviluppa la ferrata, e il profilo degli alpinisti
impegnati nei vari passaggi. Raggiunta nuovamente la zona degli "Ospedaletti",
si ritorna rapidamente al parcheggio.
DIFFICOLTA' - Nella scala delle difficoltà sulle ferrate, la "Via ferrata degli Alpini" è considerata "difficile". Via breve, ma con alcuni passaggi tecnicamente impegnativi, inoltre lungo l'intero sviluppo di circa 360 metri di dislivello, l'esposizione è notevole. Ferrata nuova, ottimamente attrezzata con cavo, innovativi coni anticaduta e alcune staffe. .
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Via ferrata degli Alpini al Col dei Bos | ||
Sintesi | salita : | discesa : |
Tempi: | 2,45 h. | 1,15 h. |
Dislivello: | 510 m. | 510 m. |
Difficoltà: | EEA | (difficoltà) |
Cartografia | Tabacco 1:25.000 Foglio 03 Cortina d'Ampezzo - Ed. 2022 |
DATA escursione | 25 agosto 2023 |
BREVI NOTE STORICHE della Grande Guerra
All'inizio del conflitto il 24 maggio 1915,
la lenta e titubante avanzata dell'esercito italiano permise alle truppe
imperiali, di occupare le forcelle e le cime più importanti nel tratto del
fronte: Tofana di Rozes - Valparola. Soltanto il 10 luglio gli alpini del
battaglione Belluno riuscirono a conquistare la cima del Col dei
Bois. Era un successo significativo, poiché gli italiani potevano vedere
tutta la valle di Travenanzes. Avrebbe potuto essere il "trampolino di
lancio" per la successiva avanzata, ma le due roccaforti austriache, a
destra il Castelletto e a sinistra il Lagazoui, non lo permisero mai. |
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