Collezione cartoline d'epoca di montagna

 La "Strada delle Dolomiti" - La storia delle Alpi, attraverso la visione delle fotografie fornite dalle cartoline d'epoca. 

La "Strada delle DOLOMITI" - Dal 30 giugno 2009 le DOLOMITI sono entrate nella lista dei paesaggi più belli del mondo.  Se oggi, queste straordinarie montagne delle Alpi, sono state dichiarate Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, è anche merito di un progetto che tra la fine dell'Ottocento e il primo decennio del Novecento riuscì a collegare e a rendere accessibili tutte le valli tra Bolzano, Cortina e Dobbiaco attraverso i Passi di Costalunga, Pordoi e Falzarego.  

Il progetto nacque in realtà, come spesso accadeva in quell’epoca per fini militari, infatti, la zona si trovava sul confine meridionale dell'impero austro ungarico. Ma una carrozzabile fra Bolzano e Cortina era anche nelle linee programmatiche del Club Alpino austro-tedesco le cui sezioni avevano già dato una importante spinta alla costruzione di rifugi in quota. Un'idea, quella degli alpinisti tedeschi, sposata con grande entusiasmo da due pionieri del turismo altoatesino: Albert Wachtler, presidente della sezione Alpenverein di Bolzano, e Theodor Christomannnos a capo della sezione meranese che aveva lanciato da tempo un motto: "Senza strade nessun hotel, senza hotel nessuna strada". 
Fu in particolare Christomannos, nato a Vienna nel 1854 da una famiglia ellenica e in seguito trasferitosi a Merano, a comprendere l'importanza di una strada che non servisse solo da accesso alle singole valli, ma che fosse in grado di collegare tutta l'area dolomitica. Con legge provinciale votata nel 1897 dall’allora Dieta del Tirolo, si deliberò la costruzione della strada delle Dolomiti, e avviato il progetto della strada tra Canazei e Arabba, detta "del Pordoi" e quella da Arabba a Cortina detta "del Falzarego". 

  I lavori iniziarono nel maggio del 1901 ed il tratto fra la val di Fassa e Livinallongo venne inaugurato nell'autunno del 1905; alla costruzione della strada lavorarono 2500 operai, per completare la grande Strada delle Dolomiti si lavorò per otto anni per una lunghezza di 112 chilometri.  Al Passo Pordoi, che rappresenta la quota massima della strada con i suoi 2.239 metri, è tutt’oggi presente l’obelisco commemorativo innalzato nel 1905 dove sono riportati i dati tecnici della strada.

 

- Passo Falzarego - anno 1928      

Il 13 settembre 1909 venne inaugurata la "Strada delle Dolomiti" (oggi Statale 48) nella guida illustrata si scrisse che l'intero percorso, da Bolzano a Cortina e quindi fino a Dobbiaco, era fattibile in tre giorni, sia in carrozza che a piedi, "ovviamente - consigliava - di buon passo": da Bolzano a Canazei (attraverso la val d'Ega) 51 chilometri, da Canazei a Cortina (attraverso Pordoi e Falzarego) 61 chilometri e quindi da Cortina a Dobbiaco (Cimabanche) altri 30 chilometri. Ma l'arrivo delle prime auto cambiò ogni previsione: i tre giorni diventarono presto soltanto uno. La successiva promozione della Strada delle Dolomiti, attraverso una serie di cartoline, la rese una vera e propria attrazione turistica.

Oggi di questa lunghissima strada ci resta tutta la sua bellezza, poiché percorrendola si rimane sempre incantati, dai paesaggi straordinari delle vette dolomitiche, che curva dopo curva si aprono agli occhi del turista. Sono trascorsi più di cent'anni dalla sua apertura, durante i quali si sono avute grandi trasformazioni sociali e tecnologiche: il boom dell'automobile, l'asfalto sulle strade, il grande sviluppo del turismo, cambiamenti non sempre positivi. In futuro bisognerà sempre ricordare la motivazione principale per la quale fu costruita la Strada: far conoscere al mondo la bellezza delle DOLOMITI.

 

 

 

- Passo Falzarego - anno 1928  (retro)

- Passo Rolle - anno 1888      "Ed. Alois Beer, Klagenfurt"  

- Passo Rolle - anno 1930      "Ed. Giulio Marino, Vittorio Veneto"

- Passo Gardena - anno 1949      "Ed. Ghedina, Cortina" -

- Passo Gardena - anno 1970      "Ed. Ghedina, Cortina" - 

 

 

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