Galleria di fotografie e descrizione dell’itinerario della salita alla forcella Cuel Tarònd e al monte Cuel dai Péz 1.943 m. La montagna si trova sulla lunga catena montuosa chiamata Costiera Jôf di Dogna-Monte Piper-Jôf Miezegnòt (criterio SOIUSA), parallela a nord della catena principale delle Alpi Giulie Occidentali, Jôf Fuart-Montasio e separa la Val Canale (Pontebba-Tarvisio) dalla Val Dogna. Questa lunga "Costiera" si trovava in prima linea durante la Prima Guerra Mondiale 1915-18, tutte le sue cime, forcelle e creste furono fortificate e collegate con un'ardita mulattiera d'arroccamento, chiamata sentiero "Battaglione alpini Gemona", lunga circa 9 chilometri, da Sella Bieliga al Jôf Miezegnòt. Durante l'escursione ad anello alla forcella Cuel Tarònd si percorre il primo tratto di questa straordinaria opera militare, mentre il tratto successivo viene percorso con la salita al monte Due Pizzi-Piper.
ACCESSO - Percorsa l’autostrada A23 Alpe Adria, in direzione nord, si esce al casello di Carnia-Tolmezzo (UD) e si prosegue con la SS 13 Pontebbana in direzione di Tarvisio. Superato il paese di Chiusaforte si raggiunge la località di Dogna (UD) da dove si devia per imboccare la strada della Val Dogna. Lunga 18 chilometri collega il paese a valle con la Sella Somdogna. Dopo circa 12 km superata la frazione di Chiout, si raggiunge il ponte sul rio Bieliga nei pressi del quale è possibile parcheggiare.
ITINERARIO
- Dal piccolo parcheggio vicino al ponte sul rio Bieliga 920
m. s'individua l'inizio di una mulattiera, caratterizzata da un
lungo muraglione con una scritta in rosso "Bieliga" e il segnale
CAI 601.
Il sentiero, completamente ripristinato, ricalca una vecchia traccia
militare e sale con regolari zig-zag, sulla sinistra orografica della
gola scavata dal rio. Dopo un'ora abbondante di ripida salita, il
sentiero confluisce sulla la strada sterrata che parte da Chiout
(attenzione a non confondere i due itinerari che portano la stessa
numerazione. ndr) Raggiunto un bel prato, ai piedi della Casera Bieliga,
si trova l'indicazione a destra, dell'inizio del sentiero attrezzato
"Battaglione Gemona"
CAI 649.
Il primo tratto dell'ex mulattiera di guerra
sale con pendenza regolare e ampi tornanti, passa vicino ai ruderi di
una Cappella, fino ad una successiva deviazione, dove si abbandona la
strada per iniziare il sentiero (destra) che lentamente esce dal bosco,
rivelando bellissimi panorami sul monte Cimone e il Jôf di Montasio.
Raggiunto il versante meridionale del monte Sechieiz, inizia il tratto
più spettacolare del sentiero "Battaglione Gemona". La
mulattiera taglia orizzontalmente una serie di verticali pareti e ripidi
canaloni, ostacoli naturali che gli zappatori del genio degli alpini e
dei bersaglieri, nel primo anno della Grande Guerra, superarono con la
costruzione di ponti, archi e muri di sostegno e con lo scavo nella
roccia di cenge artificiali.
Negli anni
successivi alla fine del conflitto, la particolare friabilità della
roccia, soggetta a frane e smottamenti, gli agenti atmosferici e
l'abbandono da parte dell'uomo, provocò diversi crolli che resero
impraticabile il sentiero, anche un successivo ripristino (1960-1970) fu
nuovamente danneggiato dalla natura. Dal 2018, grazie al lodevole lavoro
di volontari e alpini, il sentiero "Battaglione Gemona" è nuovamente
percorribile in sicurezza, con l'installazione di scalette e tratti
attrezzati con cavo metallico.
Una passerella di
tronchi è la prima opera che s'incontra del nuovo ripristino, che
conduce ad un bellissimo fregio, un "rosone" degli zappatori dell'11°
Regg. Bersaglieri 39° Battaglione, a cui segue un tratto crollato che si
supera con due scalette e un breve tratto con cavo. Si prosegue sull'ex
mulattiera, discretamente larga, con bellissimi panorami, fino ad uno
spigolo roccioso che introduce ad un profondo e ripidissimo canalone. Si
scende lungo un tratto di cengia artificiale ricostruita tra precipizi e
passaggi mozzafiato e si affronta il traverso del canalone con un breve
tratto delicato. Questo passaggio sopra il canalone originariamente
veniva superato con uno spettacolare ponte ad arco di pietra,
notevole opera degli alpini, purtroppo crollato una ventina d'anni fa.
Un tratto di cengia artificiale orizzontale scavato nella roccia e un
breve passaggio esposto (scaletta e cavo) conducono fuori dalla zona
rocciosa e franosa. Il sentiero "Battaglione alpini Gemona"
continua in leggera salita, largo e facile, dove si può ammirare l'arte
costruttiva degli alpini, che realizzarono grandi muri di contenimento e
ampie curve (ancora integre) per mantenere una pendenza costante sul
ripido versante della montagna. Alla fine del lungo traverso si
raggiunge la forcella Cuel Tarònd 1.740 m. (tempo: 2,45h)
Sull'ampia forcella durante la guerra venne costruito un grande
villaggio militare, di cui ancora oggi rimangono molti resti di
casermette. Al loro interno si possono trovare targhe e fregi, di cui
uno particolare, "la sala chirurgica Gapialbi" del 15° regg.
Bersaglieri, purtroppo recentemente sottratta da ignoti. Si prosegue
verso est con il sentiero
CAI 649, in leggera salita si taglia in
diagonale tutto il versante sud, coperto di vegetazione del monte Cuel dai Péz,
infatti il toponimo friulano dai péz significa "degli abeti".
Raggiunto lo spigolo sud-est della montagna, si trova un grande
omino di pietra che indica la via di salita verso la cima. Si seguono
labili tracce di sentierini militari (non ci sono segni) che superano
facili roccette e piccoli ghiaioni di detriti e conducono sulla vetta
del monte Cuel dai Péz 1.943 m. (tempo: 0,45h - tot 3,30h) Grandioso panorama a 360° gradi sulle Alpi Giulie occidentali e sulla
cresta di confine italo-austriaca delle Alpi Carniche.
Si rientra per lo
stesso percorso di salita alla forcella Cuel Tarònd, da dove inizia la
discesa con il sentiero
CAI 647,
chiamato "Sentiero Battaglioni alpini Val Fella e Monte Canin". Si
tratta di uno dei più bei sentieri delle Alpi Giulie, tracciato a regola
d'arte, con una pendenza costante. Lungo la facile discesa si
osservano altre testimonianze della Grande Guerra: i resti del comando
del Battaglione Alpino Val Fella, un bassorilievo in cemento
raffigurante un alpino di sentinella e un curioso cippo a forma di
"sedia" chiamato "Belvedere di Rio Budic" per lo splendido scorcio che
offre sul Jôf di Montasio. Il sentiero termina sulla rotabile della Val
Dogna, ancora circa un chilometro di discesa lungo la strada e si chiude
l'itinerario ad anello nuovamente al ponte sul rio Bieliga 920
m. (tempo: 2,00h - tot 5,30h)
I tempi di percorrenza
sono indicativi, possono aumentare proporzionalmente
all'interesse soggettivo per la visita dei singoli siti storici.
Si ringrazia il sig. Furio Scrimali per la gentile concessione a pubblicare alcune foto storiche della sua collezione privata.
Vai alla galleria di fotografie:
Salita alla forcella Cuel Tarònd e al monte Cuel dai Péz |
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Sintesi: | Salita: | Discesa: |
Dislivello tot:: | 1.080 m. | 1.080 m. |
Tempo tot: |
3,30 h. |
2,00 h. |
Difficoltà: | EEA | (difficoltà) |
Sviluppo: | 14,5 km. | |
Cartografia: Ed. Tabaccco 1:25.000 Foglio 18 Alpi Carniche orientali-Canal del Ferro | ||
DATA escursione: | 21 giugno 2020 | |
NOTE STORICHE della Grande
Guerra sulla forcella Cuel Tarònd e sul monte Cuel dai Péz. |
Altri Link in zona |
DUE PIZZI e PIPER 2° tratto Sentiero Btg Alpini "Gemona |
JÔF di MIEZEGNÒT e Bivacco Btg Alpini "Gemona" |
JÔF di SOMDOGNA |
... con le ciaspole |
Rifugio GREGO - JÔF di SOMDOGNA - JÔF dI MIEZEGNÒT |
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