Lunetta di Zebio e stele Mina PREALPI VENETE - Salita invernale con le ciaspole al Monte Zebio 1.706 m. - Altipiano di Asiago.

    Galleria di fotografie della salita invernale con le ciaspole o racchette da neve al Monte Zebio sull'Altopiano di Asiago. 

    Noto anche come Altopiano dei Sette Comuni (Asiago, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana e Rotzo) è situato geograficamente sulle Prealpi Vicentine al confine tra Veneto e Trentino. Si tratta di un massiccio dalla forma rettangolare esteso circa 25 km per 30 km e delimitato da una serie di alte scarpate. L'altopiano è formato da una grande conca centrale con altitudine media intorno ai 1000 metri, ed è delimitata verso Nord da un secondo altopiano chiuso da una cornice di cime che si elevano oltre i 2300 metri, mentre verso Sud, la conca è delimitata da una serie di colli che degradano verso la pianura Padana.

Il grande valore naturalistico e la poesia dei suoi paesaggi sono celebrati nelle opere dello scrittore locale Mario Rigoni Stern (1921-2008), come la sua storia millenaria legata alla tradizione cimbra, alla repubblica di Venezia e, in tempi recenti, alle vicissitudini della Prima Guerra Mondiale. Il nome della località Altopiano di Asiago rimanda con la memoria ad una delle maggiori opere della letteratura italiana sulla Grande Guerra - “Un anno sull’Altipiano” – libro di memorie scritto da Emilio Lussu. Il libro racconta, per la prima volta nella letteratura italiana, l'irrazionalità e il non-senso della guerra, della gerarchia e dell'esasperata disciplina militare in uso al tempo. L'anno cui si fa cenno nel titolo è relativo al periodo trascorso dalla Brigata Sassari sull'Altipiano di Asiago; nel libro si fa riferimento ad una serie di episodi avvenuti tra il giugno 1916 e il luglio 1917. Lussu, che pure era stato un acceso interventista e si era battuto con grande coraggio durante tutta la guerra, assume un atteggiamento fortemente critico nei confronti dei comandi militari dell'epoca. La guerra venne condotta male da Generali impreparati e presuntuosi, incapaci di rendersi conto dei propri errori, decisi spietatamente a sacrificare migliaia di vite umane pur di conquistare pochi palmi di terreno. Nella prima guerra mondiale l'Italia perse mezzo milione di combattenti, più che nella seconda guerra mondiale.

  In inverno l'Altopiano di Asiago, con i suoi mille metri di altitudine media nella conca centrale e la corona di monti che lo circonda che supera i duemila metri è il luogo ideale per praticare lo sci d'alpinismo e le escursioni con le ciaspole (ciaspolate). Si riesce così ad apprezzare l'atmosfera di un ambiente naturale fatto di pascoli e foreste di abeti, ammantati da una coltre candida, punteggiata da decine di malghe.

    ACCESSO - Dall’Autostrada A4 Serenissima (Milano-Venezia), in prossimità dell'uscita Vicenza Est si imbocca l'Autostrada A31 Valdastico sino a Piovene Rocchette; da qui si prende la Strada Provinciale N° 349 (del Costo) e si prosegue fino ad  Asiago. Superato l’aeroporto di Asiago si prosegue verso nord, si superano le frazioni di Costa e Rigoni, e si parcheggia nei pressi della località La Busa 1.100 m.

    ITINERARIO -  L'escursione inizia in leggera salita, verso nord, lungo una larga carrareccia. (sentiero CAI 832) Successivamente lasciata la strada carrozzabile, si proseguirà nel bosco, in direzione del colle di Porchecche, con una traccia discretamente ripida, fino a giungere al Bivacco Stalder (1.620 m.). Lungo la salita si possono osservare alcune tabelle esplicative (sepolte dalla neve) che indicano le trincee ristrutturate utilizzate dalla Brigata Sassari ed un piccolo cimitero di guerra. Si prosegue per campi aperti e con un lungo itinerario a semicerchio si sale alla Lunetta di Zebio 1.677 m. chiamata anche “Cima della Mina di Scalambron” dove una stele ricorda il tragico scoppio descritto nella parte storica. Da qui in breve si raggiungerà la “vetta” del Monte Zebio 1.717 m. da dove si può ammirare, meteo permettendo, di un’ottima vista dei dintorni, dall’abitato di Asiago fino ai gruppi del Carega e del Pasubio e più a nord alle Pale di San Martino.  Si proseguirà lasciando sulla sinistra la Malga di Monte Zebio per salire, con una ripida traccia a zig-zag, la dorsale della Crocetta di Zebio 1.708 m. Percorsa tutta la cresta si scende dalla parte opposta e si punta al Bivacco dell’Angelo 1.631 m. (piccolo, ma accogliente e sempre aperto). Dal Bivacco inizia la discesa con un lungo percorso in un fitto bosco (sentiero CAI 832) in direzione del vallone di Puntara del Lom 1.440 m. dove si raggiunge la strada forestale che riconduce al punto di partenza.

     DISCESA - Itinerario ad anello. 

    ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, l'ARTVA, la pala e la sonda, consigliati i ramponcini. 

    DESCRIZIONE DIFFICOLTA' - La salita invernale con le ciaspole, al Monte Zebio è di media difficoltà. I tratti nel bosco in salita e in discesa sono lunghi, discretamente ripidi, ed in caso di abbondante manto nevoso di difficile individuazione. Sull'estesa e complessa sommità del Monte Zebio (Lunetta, Cima principale e Crocetta) procedere con cautela, a causa delle trincee e salti rocciosi coperti dalla neve.

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   Salita con le ciaspole al Monte Zebio sull'Altopiano di Asiago.      

 

 

 

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Tempo salita:   3,00 - 3,15 h.
Tempo discesa: 2,00 h.
Dislivello salita: 650 m.
Dislivello discesa: 650 m.
Difficoltà: media
Note: Escursione lunga-sviluppo 14 km.   Itinerario ad anello, con partenza/arrivo da Asiago

Bivacco dell'Angelo Bivacco dell'Angelo  

Altre "ciaspolate" sull'altopiano di Asiago:

Monte BALDO-CIMON
Cima e forte CAMPOLONGO
Monte FIOR
Monte MANDRIOLO

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.....sui sentieri della Grande Guerra d'estate:

ALTOPIANO DI ASIAGO

BREVI NOTE STORICHE della Grande Guerra 

   Il 16 giugno 1916, alla fine della Strafexpedition, il comando Austro-Ungarico decise di ritirare le proprie truppe lungo una linea difensiva che si snodava dalla Val d'Assa all'Ortigara. Al centro dello schieramento si trovava il Monte Zebio sull'Altopiano dei Sette Comuni , che divenne subito un importante caposaldo austriaco, fornito di un complesso sistema di trincee, gallerie e postazioni in caverna ancor oggi in gran parte visibili. (d'estate)    Durante l'estate 1916 e soprattutto in occasione della Battaglia dell'Ortigara (10 - 25 giugno 1917) l'esercito italiano condusse ripetuti attacchi verso la roccaforte difensiva austriaca, senza ottenere tuttavia alcun successo. Di questo settore del fronte è famosa la storia della mina italiana, realizzata sotto il caposaldo austriaco di quota 1706 di Crocetta dello Zebio, che scoppiò involontariamente a causa di un fulmine l'8 giugno 1917 alle 17.30 (due giorni prima di quello previsto) e causando contemporaneamente anche lo scoppio della contromina austriaca. Furono 120 i soldati italiani che persero la vita, assieme a molti ufficiali della brigata Catania, che si trovavano quel giorno nella postazione "Lunetta", in ricognizione della linea austriache in previsione dell'imminente Battaglia dell'Ortigara. Oggi l'intera zona è considerata Sacra alla Patria e dal 1997 è stato istituito un museo all'aperto della Grande Guerra.

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CARTOGRAFIA: Ed. Tabacco 1:25000 foglio 050 - Asiago - Prealpi Venete 
Data escursione: 22 febbraio 2014

SANTUARIO MONTE LUSSARI      

 

IMPORTANTE: Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dell’itinerario. Gli autori declinano ogni eventuale responsabilità. Anche l'escursionista con le ciaspe è soggetto al rischio valanghe! Non bisogna lasciarsi ingannare dal percorso agevole: il giudizio "facile" non è sinonimo di "sicuro". L'utilizzo e il corretto uso dell'ARTVA (assieme alla sonda ed alla pala) è fortemente consigliato all’escursionista invernale,  il quale deve anche conoscere i temi fondamentali della sicurezza, conoscere i meccanismi della formazione del manto nevoso e delle valanghe. Ed inoltre, prima di ogni escursione invernale, bisogna consultare (sempre!!) il bollettino nivometereologico. www.aineva.it  

Modalità per chiamare il Soccorso Alpino

ITALIA : 112

SLOVENIA: 112

AUSTRIA: 140