Salita al Monte Fior PREALPI VENETE - Salita invernale con le ciaspole al Monte Fior 1.824 m. - Altipiano di Asiago.

    Galleria di fotografie della salita invernale con le ciaspole o racchette da neve al Monte Fior sull'Altopiano di Asiago. La montagna fa parte del gruppo delle Melette, costituito da una serie di rilievi tondeggianti, ricoperti prevalentemente da pascolo, caratteristici per le loro formazioni rocciose a “corone “ di rosso ammonitico modellate dagli agenti atmosferici. Situato nella parte nord orientale dell'Altipiano, comprendente i monti Sbarbatal, Meletta di Gallio, Zomo, Fior, Spil, Miela e Castelgomberto.

    Gran parte dell'Altopiano anticamente era suddiviso in sette circoscrizioni organizzate in una federazione autonoma, da qui il nome di Altopiano dei Sette Comuni (Asiago, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana e Rotzo), si trova sulle Prealpi Venete (criterio SOIUSA). L'altopiano è abitato dalla minoranza etnica dei cimbri, che un tempo si distinguevano, perché parlavano un particolare idioma di origine germanica. Oggi la lingua cimbra è ancora in uso tra gli abitanti di Roana, tuttavia consistenti tracce del cimbro rimangono nel linguaggio colloquiale e nella toponomastica dell'Altopiano. 

   In Italia c'è solo un luogo che ha vissuto tutti i 41 mesi della Prima Guerra Mondiale in prima linea: l'Altopiano di Asiago. La grande area delle Prealpi vicentine che confina con gli altopiani e le valli trentine fu il luogo dove si svolsero diverse battaglie tra italiani ed austro -ungarici tra cui la "Strafexpedition", l'offensiva più grande mai organizzata dagli asburgici prima della sfondamento di Caporetto (XII Battaglia d'Isonzo). Tutte le montagne, per oltre tre anni, divennero campi di battaglia, teatri di scontri cruenti e scenari di atti eroici. Alcuni scrittori, a quel tempo soldati, le hanno descritte e le hanno rese celebri: dalle memorabili pagine di "Un anno sull'altopiano" di Emilio Lussu alle narrazioni di Ernest Hemingway, Robert Musil e Franz Kafka. Oggi, gli appassionati di storia possono scoprire i resti e le testimonianze della Grande Guerra ovunque, infatti si possono trovare sentieri fortificati, linee trincerate, appostamenti, baraccamenti e strutture difensive. 

   In inverno i cinquecento chilometri di sentieri dell'Altopiano consentono belle escursioni invernali con le ciaspole, a diretto contatto con una natura unica e incontaminata, tra scenari da fiaba, con paesaggi magici e silenziosi. Le valli e le montagne sono ammantate da un'abbondante coltre bianca e dalle cime più alte si ammira un panorama straordinario verso la pianura veneta e le cime dolomitiche.

    ACCESSO - Dall’Autostrada A4 Serenissima (Milano-Venezia), in prossimità dell'uscita Vicenza Est si imbocca l'autostrada A31 Valdastico sino a Piovene Rocchette; da qui si prende la Strada Provinciale N° 349 ( del Costo) e si prosegue fino ad  Asiago. Superato il capoluogo in direzione del paesino di Foza, dopo circa 2 chilometri, in prossimità di un monumento alla memoria di un bersagliere caduto, superata una curva a gomito, si parcheggia.

    ITINERARIO -  L’escursione ha inizio a pochi metri dalla strada asfaltata (999 m.), il sentiero (sentiero CAI 861) risale un ripido impluvio lungo la Val Miela in un bosco misto di faggio, peccio e pino nero e raggiunge la Bocchetta Slapeur, bellissima prateria ricoperta da un mantello bianco scintillante. Si prosegue in ambiente sempre più aperto, la traccia con una pendenza costante conduce alla Malga Slapeur 1.628 m. Sarà importante, a partire da quest’area, fare attenzione ai buchi (di origine carsica, ma poi adattati a profonde trincee) che si aprono nel terreno e che possono eventualmente essere coperti dalla neve. Si continua in salita verso la Selletta Stringa 1.731 m. dove il panorama si apre in modo entusiasmante in direzione nord, si scoprono le Dolomiti: le Pale di San Martino e la Marmolada. Con una breve deviazione si può raggiungere il monte Castelgomberto 1.771 m. Ritornati sui propri passi, dalla Sella un ripido pendio porta all'ampia cima del Monte Fior 1.824 m. spettacolare colpo d'occhio a 360° gradi, verso sud la pianura veneta e con buona visibilità si riconosce anche il Mar Adriatico. Si prosegue con un leggero saliscendi lungo una panoramica dorsale fino al Monte Spil 1.808 m. Inizia da questa cima la discesa verso la Malga Lora e passata la Bocchetta Lora si proseguirà lungo la Val Vecchia lasciando presto la carrareccia per imboccare sulla destra il sentiero CAI 860 e una volta tornati su una carrozzabile militare (costruita durante la Grande Guerra), si raggiungerà l’abitato di Foza 1.083 m. (Vüsche in cimbro). Avendo predisposta una seconda auto nel centro del paese, si ritornerà al punto di partenza. 

    DISCESA - Itinerario ad anello. 

    ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, l'ARTVA, la pala e la sonda, consigliati i ramponcini. 

    DESCRIZIONE DIFFICOLTA' - La salita invernale sul Monte Fior, sull'Altipiano di Asiago, è di media difficoltà. Itinerario lungo e abbastanza faticoso (soprattutto con traccia non battuta -ndr.). Il primo tratto della salita lungo la val Miela è discretamente ripido. Attenzione sui versanti di salita e discesa dei Monte Fior e Spil, bisogna fare molta attenzione, alle trincee, ai camminamenti e alle spaccature del terreno ricoperte dalla neve.

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   Salita con le ciaspole al Monte Fior sull'Altopiano di Asiago      

 

 

 

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Tempo salita:   3,15 - 3,45 h.
Tempo discesa: 2,30 h.
Dislivello salita: 900 m.
Dislivello discesa: 850 m.
Difficoltà: media
Note: Escursione lunga-sviluppo 15 km.   Itinerario ad anello, Consigliato usare due auto, con la seconda posta a Foza

Monte Fior Cima Monte Fior  

Altre "ciaspolate" sull'altopiano di Asiago:

Monte BALDO-CIMON
Cima e forte CAMPOLONGO
Monte MANDRIOLO
Monte ZEBIO

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.....sui sentieri della Grande Guerra d'estate:

ALTOPIANO DI ASIAGO

BREVI NOTE STORICHE della Grande Guerra 

  Durante la Prima Guerra Mondiale il Monte Fior era considerato dal Comando Italiano, il punto chiave dell'Altipiano, per questo motivo fu testimone di violentissime battaglie. Oggi tutta la linea di cresta è solcata da imponenti trincee scavate direttamente nella roccia, tuttora visitabili. La grande offensiva austriaca della Strafexpedition, si abbattè sulle linee italiane il 15 maggio 1916, dopo durissimi combattimenti,  il Monte Fior cadde in mano austro-ungarica il 7 giugno 1916. Fu uno scontro particolarmente cruento e violento, nella quale si immolarono i fanti della Brigata "Sassari" e gli alpini dei Battaglioni "Monviso", "Monte Argentera", "Val Maira" e "Morbegno" da una parte, i soldati stiriani e sloveni del 27° Reggimento e bosniaci del 2° Reggimento dall’altra: pochi metri di montagna persi e riacquistati, pochi giorni per ritrovarsi al punto di partenza ma con perdite pesantissime. Due settimane più tardi gli italiani infatti lo riconquistarono “senza colpo ferire” poiché a sorpresa gli austriaci sgomberarono le trincee:  «Il ritiro delle truppe austriache avviene nel più completo silenzio nella notte fra il 24 ed il 25. Il mattino del 25, le prime pattuglie italiane inviate in avanscoperta notano un inspiegabile silenzio, ed alla fine non riescono a capacitarsi di entrare nelle linee austriache, aspramente difese per giorni, senza sparare un colpo».. La "Sassari"" riprende perciò il Fior ed il Castelgomberto.  Questo singolare episodio fu possibile per il repentino mutamento del quadro generale della battaglia; proprio il 25 giugno 1916 infatti, grazie all’incrollabile resistenza delle nostre truppe sulla linea dei monti Tondarecar e Badenecche, la grande offensiva della Strafexpedition fu bloccata e gli austriaci dovettero ripiegare sulla linea di resistenza Portule-Ortigara. Successivamente il gruppo delle Melette fu nuovamente coinvolto da aspri combattimenti dopo la disfatta di Caporetto, quando gli imperiali, nel novembre 1917, tentarono nuovamente di sfondare il fronte dell’Altipiano e riuscirono a conquistare quasi tutte le alture delle Melette. Nel gennaio 1918 però furono definitivamente arrestati sulla linea dei monti Valbella, Col del Rosso, Col d'Ecchele, con la battaglia dei Tre Monti.

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CARTOGRAFIA: Ed. Tabacco 1:25000 foglio 050 - Asiago - Prealpi Venete 
Data escursione: 23 febbraio 2014

   

 

IMPORTANTE: Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dell’itinerario. Gli autori declinano ogni eventuale responsabilità. Anche l'escursionista con le ciaspe è soggetto al rischio valanghe! Non bisogna lasciarsi ingannare dal percorso agevole: il giudizio "facile" non è sinonimo di "sicuro". L'utilizzo e il corretto uso dell'ARTVA (assieme alla sonda ed alla pala) è fortemente consigliato all’escursionista invernale,  il quale deve anche conoscere i temi fondamentali della sicurezza, conoscere i meccanismi della formazione del manto nevoso e delle valanghe. Ed inoltre, prima di ogni escursione invernale, bisogna consultare (sempre!!) il bollettino nivometereologico. www.aineva.it  

Modalità per chiamare il Soccorso Alpino

ITALIA : 112

SLOVENIA: 112

AUSTRIA: 140