Il Gruppo del monte Cavallo PREALPI VENETE - Escursione invernale con le ciaspole al Monte Castelat 1641 m. - Piancavallo

   Galleria di fotografie dell’escursione invernale con le ciaspole o racchette da neve lungo “la Passeggiata delle Malghe” con la salita al monte Castelat. A settentrione della pianura pordenonese, dove iniziano le Prealpi Venete-Bellunesi, domina il panorama il Gruppo del monte Cavallo. A valle della slanciata montagna si trova un’ampia conca, un tempo terreno di pascolo con diverse malghe che monticavano il bestiame, oggi sede di una moderna località turistica: Piancavallo. Nata alla fine degli anni sessanta, è stata la prima stazione sciistica italiana a installare un sistema di innevamento artificiale.  D’inverno gli alpeggi che la circondano, si trasformano in candide distese di neve farinosa e consentono  bellissime “ciaspolate”, raccomandate a tutti coloro che amano camminare e lasciare delicate tracce sull'immacolato tappeto di neve. Inoltre i suggestivi panorami sulla pianura e sulla laguna veneta, creano un contrasto armonioso tra neve e mare, donando un fascino del tutto particolare a queste montagne. La facile escursione invernale della “Passeggiata delle malghe” può essere arricchita con l’impegnativa, spesso difficile, salita al monte Castelat 1.641 m.

    ACCESSO - Con l'autostrada A 28 (Portogruaro-Conegliano) uscita Cimpello, si raggiunge Pordenone, e di seguito il paese di Aviano.  Si continua in salita con la bella strada panoramica fino a Piancavallo. Raggiunta la rotatoria della località turistica, si mantiene la destra , per imboccare la via Collalto e subito dopo trovare il parcheggio. 

    ITINERARIO - Dal parcheggio si continua a piedi ancora per un breve tratto sulla strada asfaltata di via Collalto, fino all’incrocio con via Capitano Maset. Sulla sinistra della strada, nei pressi di una cabina della corrente elettrica, si trova l’inizio della “Passeggiata delle Malghe” (tabella - 1.327 m.). La traccia si inoltra in un boschetto di cedui e con una breve salita si porta nei pressi dell’arrivo della sciovia Collalto (dismessa-2015) si prosegue in falsopiano traversando  il Colle delle Lastre, all’interno di un rado bosco di faggi, con belle visioni verso il monte Cavallo. Una breve salita conduce alla panoramica sella tra il Colle delle Lastre ed il Col Spizzat (piccolo capitello con Madonnina) alla quota di 1.353 metri, da dove per la prima volta si apre la vista sulla pianura. Se la giornata è limpida, si possono osservare i riflessi del Mar Adriatico. Una breve discesa conduce alla casera Caseratte 1.349 m. Da qui si prende la strada forestale sentiero (CAI 985) che attraversa una grande radura, contorna la base del fianco sudorientale del Col Spizzat, ed entra nell’ampio catino della casera Valfredda. Tralasciando le tracce che conducono alla casera, si continua sulla sinistra, con una breve serpentina che sale verso una piccola sella. Lungo la facile ascesa si può ammirare ancora lo splendido panorama sulla pianura pordenonese. Raggiunta l’insellatura dove convergono diverse tracce (cartelli), si prosegue sempre sul sentiero (CAI 985) e si attraversa un’altra splendida prateria ricoperta di mughi. Bella vista a meridione verso la Pala Fontana e Cima Castelat. In leggera discesa si raggiunge il bivio con il sentiero (CAI 988). Si segue quest’ultimo, sulla destra, che con una modesta salita conduce alla spettacolare forcella di Giais 1.442 m. contrassegnata da un Crocefisso con altarino. Impressionante il panorama verso la pianura sottostante, milletrecento metri  più in basso (Aviano si trova ad un’altitudine di 159 m. s.l.m.). La prosecuzione sulla dorsale della di Pala Fontana è sconsigliata d’inverno, causa i ripidi versanti meridionali della montagna, particolarmente scivolosi con neve e ghiaccio. Per proseguire verso il monte Castelat, rimangono due possibilità, ritornare indietro fino all’incrocio e proseguire per sentiero fino ai ruderi della Casera dietro Ciastelat. Oppure,  raggiungere la casera direttamente dalla forcella, con una traccia non segnata, ai piedi settentrionali di Pala Fontana. Scegliendo questa seconda variante si effettua una bellissima traversata in una faggetta, dove il sole riesce a filtrare tra gli alberi e creare suggestive immagini di luci ed ombre. Arrivati al centro di una leggera depressione, in un ambiente prettamente carsico, si trovano i ruderi della Casera dietro Ciastelat, dalla quale si può osservare, sopra il limite superiore del bosco, la meta finale: la cuspide rocciosa del monte Ciastelat. L’itinerario finale della salita alla panoramica montagna si svolge all’interno di un fitto bosco di faggi, in caso di tracciato non battuto, bisogna seguire con attenzione i piccoli segni “bianco-rossi” sugli alberi, altrimenti l’orientamento potrebbe essere complicato. La traccia sale discretamente faticosa, e con una serie di serpentine raggiunge il colletto dell’anticima della montagna, dove si trova un altro crocevia di sentieri (tabelle). Fino a questo punto l’escursione invernale seppur un po’ faticosa non presenta nessuna difficoltà, diverso il discorso per la breve salita finale alla cima. Prima di proseguire bisogna valutare attentamente lo stato e la quantità della neve. Infatti, in presenza di ghiaccio o di eccessiva neve, l’esile traccia esposta che consente di superare le roccette terminali potrebbe essere impraticabile. La vista che si gode dalla cima del monte Castelat 1.641 m. ha poche eguali, si spazia dalle vicine Cimon dei Furlani e Cima Manera, alle vette più alte delle Prealpi, Col Nudo, Duranno e Cima Preti, ai gruppi dolomitici del Pelmo e dell'Antelao fino alle più lontane Alpi Giulie.

    DISCESA – Dalla cima inizia il lungo ritorno a Piancavallo. Si ritorna indietro ripercorrendo  tutta la traccia seguita in salita, fino ai ruderi della Casera dietro Ciastelat, si prosegue con una nuova traccia verso ovest, che in breve raggiunge l’incrocio dei sentieri (CAI 985-988). L’itinerario continua, con la carrareccia (CAI  985), pressoché pianeggiante, attraverso le praterie ed i boschi della località chiamata Le Ronciade, fino a raggiungere nuovamente il primo bivio incontrato alla mattinata, nei pressi del Colle delle Lastre. Infine si scende per il pendio della pista dismessa “Collalto” e si rienta  al parcheggio traversando il Campo scuola Nevelandia vicino alla Casa del fondista Roncjade.

    ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, l'ARVA, la pala e la sonda. 

    DESCRIZIONE DIFFICOLTA' - L'escursione invernale con le ciaspole o racchette da neve lungo “la Passeggiata delle Malghe” è facile, indicata a coloro che desiderano incominciare l'esperienza di camminare con le ciaspole. L'unica insidia potrebbe essere l'orientamento in caso di nebbia. La salita al monte Castelat è difficile. L'itinerario fino al colletto dell'anticima non presenta difficoltà mentre le roccette finali sono molto impegnative in caso di ghiaccio o tanta neve, in quanto sono esposte e ripide. 

L'album fotografico dell'esursione invernale è stato realizzato in collaborazione e con il contributo dell'amico Maurizio Toscano.

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Escursione con le ciaspole al Monte Castelat con la Passeggiata delle Malghe.     

 

 

 

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Tempo salita:   4,00 h.
Tempo discesa: 2,30 h.
Dislivello salita: 400 m. ca
Dislivello discesa: 400 m. ca
Difficoltà: Passeggiata delle malge - facile Salita monte Castelat - difficile
Note: Escursione lunga-sviluppo 15 km.   Itinerario ad anello, con partenza/arrivo da Piancavallo

Forcella di Giais   La Forcella Giais  

CARTOGRAFIA: Ed. Tabacco 1:25000 foglio 012 Alpago – Cansiglio – Val Cellina
Data escursione: 8 febbraio 2015

La traccia La traccia  

      

IMPORTANTE: Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dell’itinerario. Gli autori declinano ogni eventuale responsabilità. Anche l'escursionista con le ciaspe è soggetto al rischio valanghe! Non bisogna lasciarsi ingannare dal percorso agevole: il giudizio "facile" non è sinonimo di "sicuro". L'utilizzo e il corretto uso dell'ARVA (assieme alla sonda ed alla pala) è fortemente consigliato all’escursionista invernale,  il quale deve anche conoscere i temi fondamentali della sicurezza, conoscere i meccanismi della formazione del manto nevoso e delle valanghe. Ed inoltre, prima di ogni escursione invernale, bisogna consultare (sempre!!) il bollettino nivometereologico. www.aineva.it  

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