Panorama dalla dorsale del monte Stol PREALPI GIULIE - Escursione con le ciaspole al monte Stol.

    Galleria di fotografie e descrizione dell'escursione con le ciaspole o racchette da neve sul monte Stol. La montagna è la massima elevazione di una infinita cresta, che presenta varie cime sopra quota 1.600 metri e che raggiunge una lunghezza di 18 km. nel suo sviluppo da est ad ovest. Si tratta della più lunga dorsale erbosa delle Prealpi Giulie, in territorio sloveno, tutta percorribile nella bella stagione (vedi escursione estiva sul monte Stol) e costituisce lo spartiacque naturale tra le valli del fiume Isonzo e del Natisone. La nostra proposta invernale prevede invece, una traversata del monte Stol da nord a sud. Questi due versanti sono molto diversi tra loro, quello settentrionale più dolce, ricoperto da un fitto bosco, mentre quello meridionale ripidissimo e spoglio, molto insidioso, da affrontare soltanto con poca neve.

          ACCESSO - Dall'Italia: raggiunta la cittadina di Cividale del Friuli, l'antico centro romano "Forum Iulii", si segue il corso del fiume Natisone e si entra in Slovenia attraverso il valico di Stupizza (in sloveno Robic). Superata la località Staro Selo, si raggiunge il paesino di Kobarid (Caporetto). Si prosegue sulla strada principale in direzione di Bovec (Plezzo), prima di entrare nel paese di Žaga (Saga) si devia a sinistra verso il valico di Učja (Uccea). Raggiunto l’ex casello di confine sloveno si parcheggia.

    PERCORSO- Dal piccolo parcheggio presso l'ex passaggio di frontiera italo/sloveno di Ucja (Uccea) 707 m., in funzione fino al dicembre 2007, inizia una bella carrareccia che sale il versante settentrionale della dorsale del monte Stol. La strada s'innalza dolcemente con lunghi tornanti all'interno di un fitto bosco. Lungo la salita s'incontra un primo piccolo ricovero per cacciatori, la Lovska Koca a quota 950 m. in seguito si raggiungerà un secondo ricovero a circa 1.200 m. la Planina pri Starih Hramih (o Planina Spodnja Božica). Lentamente si raggiunte il limite superiore del bosco e la vista inizia a spaziare verso la cresta del monte Guarda, e del gruppo del Canin. La carrareccia continua serpeggiando tra una serie di candide praterie e alla fine conduce alla Planina Božica 1.375 m., (tutte le Planine d'inverno sono chiuse). Dalla Planina Božica si risale verso l'altura di Mali Vrh, di 1.405 m. da dove si ammira uno splendido panorama verso la valle dell'Isonzo. 

La piccola sommità rappresenta una delle tante vette della dorsale del monte Stol, la cima vera e propria a 1.673 m. si trova a ovest. La facile salita di quest'ultima comporta una deviazione dall'itinerario principale di circa 1,30-2,00 ore ed un dislivello supplementare di circa 300 metri in salita e in discesa. Si consiglia di effettuarla soltanto con buone condizioni meteo (in caso di nebbia possibili problemi d'orientamento) e con un discreto tempo a disposizione, poiché la traversata è già lunga e faticosa. 

Raggiunta l'ampia sella tra i versanti settentrionale e meridionale della dorsale, si prosegue sul lato sud in leggera salita, con una splendida vista sulle vallate dei fiumi Natisone e Isonzo e sulle vette inconfondibili del Matajur e, più lontane del monte Nero (Krn) e del monte Rosso. Il breve sentiero panoramico di cresta conduce infine ad un bivio, a destra si trova l'indicazione per la cima, mentre a sinistra inizia la carrareccia per la discesa. La vista della strada dall'alto è impressionante, si tratta di una serie di lunghi e regolari tornanti che vincono la ripidissima parete meridionale del monte Stol. Fu costruita dall'esercito italiano durante la Grande Guerra, quando la montagna era utilizzata come osservatorio e sede di batterie di cannoni. Il monte Stol venne coinvolto direttamente durante la Dodicesima Battaglia d'Isonzo (Caporetto) quando ci fu il crollo italiano del fronte isontino. La discesa è lunga e monotona nel tratto alto del versante, in seguito quando entra nel bosco bisogna evitare eventuali scorciatoie e seguire i pochi segni che conducono al paese di Sedlo 494 m.

    ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, l'ARVA, la pala e la sonda.

    DESCRIZIONE DIFFICOLTA' - La traversata invernale del monte Stol è di media difficoltà, discretamente lunga e faticosa. Il versante nord di salita (da Uccea) è facile e non presenta difficoltà. Completamente diverso il versante sud di discesa (Sedlo- Breginj) che si presenta molto ripido, completamente spoglio, ricoperto soltanto da erba, esposto al sole. Tutte caratteristiche che lo rendono molto insidioso, soggetto a fenomeni valanghivi spontanei. La discesa pertanto è possibile farla soltanto con un manto nevoso molto scarso, assolutamente da evitare con sovraccarico forte di neve sulla parete, in questo caso (con il pericolo di slavine), si consiglia di effettuare la discesa lungo lo stesso itinerario di salita (dal valico di Uccea).  

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  Escursione con le ciaspole al monte Stol      

 

 

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Tempi salita:   

 3,15 h.

Tempi discesa :

 3,30 h

Dislivello salita:       

 700 m. 

Dislivello discesa:       

 900 m. 

Difficoltà:                 

 media 
Data escursione:   5 febbraio 2017
Note: escursione lunga - Traversata possibile solo con più mezzi a disposizione

CARTOGRAFIA

Ed. POSOCJE della Geodetski Zavod Slovenje scala 1:50.000 - Ed. Tabacco 1:25.000 Foglio 41 Valli del Natisone

Salita sul versante nord del monte Stol   

Salita sul versante nord del monte Stol       

IMPORTANTE: Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dell’itinerario. Gli autori declinano ogni eventuale responsabilità. Anche l'escursionista con le ciaspe è soggetto al rischio valanghe! Non bisogna lasciarsi ingannare dal percorso agevole: il giudizio "facile" non è sinonimo di "sicuro". L'utilizzo e il corretto uso dell'ARVA (assieme alla sonda ed alla pala) è fortemente consigliato all’escursionista invernale,  il quale deve anche conoscere i temi fondamentali della sicurezza, conoscere i meccanismi della formazione del manto nevoso e delle valanghe. Ed inoltre, prima di ogni escursione invernale, bisogna consultare (sempre!!) il bollettino nivometereologico. www.aineva.it   

Modalità per chiamare il Soccorso Alpino

ITALIA : 118

SLOVENIA: 112

AUSTRIA: 140