Galleria di fotografie dell'escursione invernale con le ciaspole o racchette da neve al rifugio Venezia al Pelmo "Alba Maria De Luca". Il ricovero si trova ai piedi delle superbe pareti orientali del monte Pelmo. La montagna domina la Val del Boite con il suo versante più caratteristico, con la famosa forma “di trono”, delimitata tra la spalla est, la vetta principale e la spalla sud, chiamato per questo motivo in dialetto veneto, "el Caregòn de 'l Pareterno" (il trono del Padreterno). Bellissima "ciaspolata" nel bosco di Pecol, sopra Borca di Cadore, con un itinerario ad anello in un ambiente panoramico sulle straordinarie vette delle Dolomiti di Cortina d'Ampezzo e di Zoldo.
ACCESSO - Raggiunto il paese di Borca di Cadore, si abbandona la SS 51, per scendere verso il torrente Boite e raggiungere la frazione di Villanova 975 m. Si attraversa la borgata, si supera una chiesetta bianca ed una fontana e, nei pressi di un incrocio (via Sala-via Parabelun) si parcheggia.
ITINERARIO
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Si prosegue sulla via di
sinistra (via Parabelun) e dopo poche centinaia di metri la strada
asfaltata termina, qui si trovano le indicazioni per il sentiero
CAI N° 475.
Si sale lungo una strada forestale all’interno di un bosco di abeti
rossi, dove molto spesso le ciaspole non sono necessarie. Lentamente si
sale di quota, con tratti discretamente ripidi che conducono alle prime
praterie aperte che regalano le prime immagini dell’imponente
monte Pelmo. Dopo circa un’ora e mezza si raggiunge la Casera Ciàuta
1.552 m. in bellissima posizione panoramica sui giganti dolomitici
della Croda Marcora (Sorapiss), Cima Belprà, Cima Scotter e la seconda
vetta più alta delle Dolomiti: l'Antelao.
Dalla
malga si continua a salire fino ad un bivio di sentieri in località
Najaròn 1.787 m. La traccia prosegue tra piccoli dossi e avvallamenti,
incontro agli incredibili bastioni rocciosi delle Spalle Est e Sud del
Pelmo. Raggiunto un solare dosso immacolato a quota 1.951 m. si devia a
destra dalla traccia principale, per salire sul Col del Fer 2.019 m.
Fantastico panorama a 360° gradi. Dalla vetta si scende in un ambiente
invernale fantastico, attraverso immensi prati candidi, al cospetto
delle fantastiche Dolomiti, fino al Passo di Rutorto 1.931 m. Importante
valico che mette in comunicazione la Val di Zoldo con il Cadore e la Val
Boite. Un breve tratto sui Campi di Rutorto e si raggiunge il
rifugio Venezia al Pelmo "Alba Maria De Luca" 1.946 m.
Il rifugio venne costruito nel 1892, e fu uno dei primi
sulle Dolomiti, il primo costruito in territorio italiano, nel Regno
d'Italia dell'epoca; il secondo in assoluto dopo il Drei Zinnenhütte (Locatelli)
costruito nel 1883 nell'allora territorio dell'Impero austro-ungarico.
Il merito della costruzione è da attribuire al CAI di Venezia, infatti
la famosa capitale della Serenissima aveva un rapporto particolare con
le Dolomiti, poichè proprio il monte Pelmo, nell'Ottocento, era
considerato, il punto di riferimento per l’ingresso delle navi nei porti
di Venezia. Il rifugio in seguito venne ampliato più volte, grazie alla
sua straordinaria posizione che consentiva l'esplorazione delle
Dolomiti, iniziata proprio con la conquista del Pelmo nel 1857 ad opera
di John Ball. Danneggiato nella Seconda Guerra Mondiale, venne
ricostruito e riaperto nel 1954, e dedicato alla memoria di Alba
Maria De Luca, giovane alpinista caduta sulla Croda dal Lago nel 1947.
DISCESA - Il rientro a valle si svolge lungo un percorso diverso dalla salita, in modo da realizzare un itinerario ad anello. La traccia segue la strada forestale di servizio al rifugio, con il segnavia CAI N°470. Prima d'intraprendere questo nuovo percorso bisogna valutare molto bene il primo tratto, che taglia i grandi pendii ghiaiosi che scendono dalla Forca Rossa, e che possono essere soggetti a fenomeni valanghivi. Superata la zona potenzialmente "insidiosa" la traccia s'inoltra nel bosco di Pecòl e scende senza difficoltà fino alla suggestiva piccola Grotta della Madonna, dedicata alla Vergine di Fatima. Raggiunto il successivo ponte della "Madonna" (piccolo capitello), si segue il sentiero CAI N°468 che taglia i tornanti della strada e riporta nella frazione di Villanova 975 m.
ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspole, bastoncini, ghette, l'ARTVA, la pala e la sonda.
DESCRIZIONE
DIFFICOLTA' - L'escursione con
le ciaspole al
rifugio Venezia è di media difficoltà. La salita non presenta
difficoltà, è però discretamente lunga e faticosa. La discesa invece
presenta nel primo tratto
una traversata che può essere interessata dal pericolo valanghe.
In caso di manto nevoso instabile si consiglia di effettuare la
discesa lungo lo stesso itinerario della salita. Vai
alla galleria di fotografie:
Escursione
con
le ciaspole al
rifugio VENEZIA al Pelmo "A.M. De Luca"
Tempo salita: | 4,00 h |
Tempo discesa: | 2,45 h |
Dislivello salita: |
1.060 m. |
Dislivello discesa: |
1.060 m. |
Difficoltà: |
media |
Sviluppo: | 15,5 km. |
Cartografia |
Ed. Tabacco 1:25.000 Foglio 025 - Dolomiti di Zoldo, Cadorine e Agordine |
DATA escursioni: |
24 febbraio 2020 |
26 febbraio 2022 |
Altre "ciaspolate" in zona: |
Escursioni invernali con le ciaspole nelle Dolomiti della Val di Zoldo |
Modalità per chiamare il Soccorso Alpino
ITALIA :
118
SLOVENIA: 112
AUSTRIA: 140
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