Galleria di fotografie dell'escursione invernale con le ciaspole o racchette da neve dalla Val Fiscalina in Val Pusteria al rifugio Locatelli. Sulle Alpi, ci sono alcuni posti particolarmente belli, unici per l’opportunità che offrono d’ammirare le montagne più celebri e spettacolari dell’arco alpino, uno di questi è sicuramente la forcella Toblin, dov’è sito il rifugio Locatelli. Si trova in una straordinaria posizione panoramica di fronte alle Tre Cime di Lavaredo, la massima espressione della bellezza delle Dolomiti. Tre straordinari pilastri di roccia che s'innalzano maestosi da un'altipiano che sembra un palcoscenico, una scenografia naturale unica, dove, eleganza, potenza e spettacolarità di dimensioni si fondono in una fotografia indimenticabile. D'inverno si ritrovano lontane dai caroselli sciistici più alla moda, il loro isolamento è un magico segreto, rotto soltanto dagli sci-alpinisti e dagli amanti delle ciaspole.
(Premessa - E' questo un luogo che frequentiamo assiduamente d'estate, poiché il solo ricordo ci fa nascere sempre il desiderio di ritornare e nonostante la zona delle Tre Cime non abbia più segreti per noi, rimaneva sempre una domanda che ci "ronzava" per la testa: quale incantevole paesaggio deve offrire d’inverno?, quale spettacolo nascondono le pareti settentrionali della magica triade con l’incantesimo della neve a ricoprirle? --- Quando si programma un’escursione invernale con le ciaspole "importante", bisogna cercare di far coincidere diversi aspetti: innanzitutto le condizioni atmosferiche devono essere ottime, la temperatura dev’essere di qualche grado sotto lo zero ed il vento assente, inoltre è auspicabile la presenza di una spolveratina di neve fresca, sopra un fondo già consolidato. Il pericolo valanghe, non deve superare il primo grado, (in caso di percorso “delicato”), l’itinerario deve svolgersi in un ambiente solitario e soleggiato, ma soprattutto la meta dev’essere un bel punto panoramico, da dove ammirare il magico e silenzioso paesaggio invernale in alta montagna. Noi abbiamo aspettato cinque anni per avere queste condizioni, per realizzare la “ciaspolata” perfetta. Segue una breve descrizione e l’album fotografico di un "SOGNO REALIZZATO". ndr)
PERCORSO
- Dalla
frazione di Moso (Sesto in Val Pusteria) si devia verso la laterale Val
Fiscalina (Fischleintal) fino al parcheggio (a pagamento) del Campo
Fiscalino, 1.454 m.
Calzate le ciaspole si prosegue lungo la piccola e tranquilla valle,
attraverso distese di mughi, fino al Rifugio Fondovalle 1.526 m.
(Talschlusshütte), dominato da uno straordinario anfiteatro di
montagne. Campanili, guglie e
torrioni, massicci o slanciati, forgiati nella dolomia, formano
alcune tra le montagne più belle delle Dolomiti di Sesto: la Croda
Rossa, la Croda dei Toni e i Tre Scarperi.
Dal rifugio si prosegue sulla destra, in lieve salita, fino ad un
bivio dove un bel cartello panoramico indica un’importante
biforcazione di sentieri: a sinistra verso il rifugio
rifugio Zsigmondy-Comici (sconsigliato in inverno) mentre verso
destra
(sentiero CAI 102)
inizia la Val Sassovecchio (Altensteinertal), che conduce al Rifugio
Antonio Locatelli. La traccia esce dal bosco, con lunghe serpentine, ed
affronta la prima ripida rampa alla base della superba cima Una
(questo nome deriva dall'ora indicata dal sole quando è a picco
sopra la vetta). Raggiunto un falsopiano, il percorso permette di
rifiatare con un lungo tratto quasi orizzontale, all’ombra delle
slanciate Crode Fiscaline. Lentamente la traccia inizia a salire, verso
destra, a fianco della spettacolare cascata ghiacciata del Rio
Sassovecchio. E’ questo il tratto più impegnativo e “delicato”
dell’itinerario, con una serie di ripidi zig-zag si supera il salto
roccioso che conduce all’Alpe dei Piani. Terminata la faticosa ascesa,
si entra in un’ambiente magico, formato da infinite distese di neve
vergine. La traccia serpeggia tra avvallamenti e dossi in un mare
candido e vergine, poi con lieve pendenza, si avvicina alle fantastiche
crode dolomitiche. L’itinerario effettua un lungo percorso a
semicerchio, passa ai piedi della Torre Toblin e successivamente
attraversa il pianoro dove d’estate si trovano i due laghi dei Piani (Bödenseen).
Si affronta l’ultima salita, la fatica non si sente più, sembra di
volare sull’immacolata neve, il cuore batte sempre più forte, mentre
passo dopo passo, gradualmente, le Tre Cime di Lavaredo svelano la loro
straordinaria bellezza.
Raggiunta la Forcella Toblin, si rimane senza parole davanti al panorama unico ed impareggiabile che si gode sulla corona di montagne che circondano il rifugio Antonio Locatelli 2.405 m. (Drei Zinnenhütte). Un colpo d’occhio a 360° gradi indimenticabile su tutte le Dolomiti di Sesto.
DISCESA - Lungo lo stesso itinerario della salita.
ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, ramponcini leggeri, l'ARVA, la pala e la sonda.
DESCRIZIONE
DIFFICOLTA' - L'escursione
con le ciaspole sulle Dolomiti, con la salita al rifugio Locatelli, di
fronte alle spettacolari pareti settentrionali delle delle Tre
Cime di Lavaredo, è difficile. Il
percorso non presenta passaggi tecnici di particolare difficoltà, ma
per la lunghezza dell'itinerario, il dislivello e qualche tratto
"delicato" è nel complesso da considerarsi molto impegnativo.
ll
tratto mediano della salita, a fianco della cascata del Rio Sassovecchio, può
essere interessato dal pericolo valanghe, a causa del versante
montuoso esposto al sole del Crodon di San Candido, ripido ed erboso, che se
carico di neve non
assestata, nelle ore più calde può generare lo scivolamento verso
valle del manto nevoso.
Con
le ciaspole al rifugio LOCATELLI davanti alle pareti nord delle Tre Cime di Lavaredo
Tempo salita: | 3,00 h |
Tempo discesa: | 2,00 h |
Dislivello salita: |
960 m. |
Dislivello discesa: |
960 m. |
Difficoltà: |
difficile |
Lunghezza itinerario: |
c.a. 7 km. solo l'andata |
Cartografia |
Ed. Tabacco 1:25.000 Foglio 10 Dolomiti di Sesto |
DATA escursione: |
29 marzo 2014 |
Il Paterno ed il rifugio Locatelli
Altri link:
Escursioni invernali con le
ciaspole
nella Dolomiti di Sesto
IMPORTANTE: Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dell’itinerario. Gli autori declinano ogni eventuale responsabilità. Anche l'escursionista con le ciaspe è soggetto al rischio valanghe! Non bisogna lasciarsi ingannare dal percorso agevole: il giudizio "facile" non è sinonimo di "sicuro". L'utilizzo e il corretto uso dell'ARVA (assieme alla sonda ed alla pala) è fortemente consigliato all’escursionista invernale, il quale deve anche conoscere i temi fondamentali della sicurezza, conoscere i meccanismi della formazione del manto nevoso e delle valanghe. Ed inoltre, prima di ogni escursione invernale, bisogna consultare (sempre!!) il bollettino nivometereologico. www.aineva.it |
Modalità per chiamare il Soccorso Alpino |
ITALIA : 118 |
SLOVENIA: 112 |
AUSTRIA: 140 |
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