La catena settentrionale delle Pale di San Martino DOLOMITI - Escursione con le ciaspole alla cima Rosetta 2.743 m. sull'Altopiano delle Pale di San Martino

    Galleria di fotografie e descrizione dell'escursione invernale con le ciaspole o racchette da neve sull'Altipiano delle Pale con la salita alla cima Rosetta. Le Pale di San Martino sono il più grande gruppo delle Dolomiti e si articolano in diverse catene e sottogruppi. Nella parte settentrionale, si trovano alcune delle cime più belle: il Cimon della Pala, la Cima della Vezzana, la Cima Rosetta e la Pala di San Martino. Tutte assieme mostrano il versante più spettacolare verso San Martino di Castrozza e il Passo Rolle. Sono il risultato finale di un lavoro della natura durato milioni di anni, dalla creazione con la moltiplicazione dei coralli, alla successiva emersione dal mare primordiale, fino all'incredibile opera del ghiaccio, del vento e della neve, che hanno modellato la roccia dolomitica. L'altissima barriera corallina circoscriveva una laguna centrale, il cuore dell'atollo. Oggi, questo si presenta come un articolato tavolato, nascosto e protetto dalle cime dolomitiche, che prende il nome di Altopiano delle Pale, con una superficie di 50 kmq. ad un'altitudine media di 2.500 metri. D'inverno è raggiungibile soltanto grazie ad un doppio impianto di risalita, che consente di scoprire un ambiente magico e immacolato, costituito da infinite distese di neve vergine, immerso nel silenzio e nella bellezza incontaminata delle Dolomiti. Paradiso per gli appassionati delle "ciaspole". 

    PERCORSO - Punto di partenza dell'escursione è il paese di San Martino di Castrozza, nota località turistica della valle del Primiero, raggiungibile da meridione via Feltre, Belluno (autostrada A27) oppure da nord, via Passo Rolle, dalla Val di Fassa o dall'Agordino. Dal centro del paese si sale inizialmente con un'ovovia fino al rifugio Col Verde 1.965 m., poi si continua con una funivia, fino alla stazione a monte dell'impianto. L'arrivo è spettacolare, dalla piccola terrazza, lo sguardo si perde sull'infinito pianoro candido dell'Altipiano, circondato dalle superbe cime delle Dolomiti. La stazione si trova nel mezzo del piano inclinato della Rosetta a quota 2.639 m. ed è il punto di partenza per la facile ascesa alla cima. Una traccia con itinerario a semicerchio, sale il dolce versante nord-est lungo l'orlo meridionale della montagna (attenzione a non esporsi sul ciglio, dove insidiose cornici di neve nascondono paurosi e verticali dirupi). Dopo una ventina di minuti si raggiunge la vetta della Cima Rosetta 2.743 m. Grazie alla sua particolare posizione che s'allontana dall'altopiano come la prua di una nave verso occidente, e si isola in pieno cielo, la vetta è un balcone panoramico, unico e straordinario. La vista spazia a 360 gradi non soltanto sulla catena settentrionale delle Pale di San Martino, ma anche su tutte le cime più importanti delle Dolomiti Occidentali: il Latemar, il Catinaccio, la Marmolada, il monte Civetta e la Moiazza.

  Dalla vetta si scende lungo lo stesso percorso di salita, fino ad incrociare la larga traccia che, dall'arrivo della funivia, conduce nel cuore dell'Altopiano, dove si trova il rifugio Rosetta "G. Pedrotti" 2.581 m. (aperto d'inverno). La sua posizione strategica fu individuata già nel 1889, con la costruzione di un primo piccolo ricovero, in seguito distrutto per due volte nei periodi dei conflitti mondiali, fu ricostruito nel 1952. Oggi è al centro di tutti i sentieri di traversate e di salite alle cime delle Pale Settentrionali, punto d'appoggio insostituibile d'estate. D'inverno invece è il punto d'arrivo dell'allegra e variegata moltitudine di persone che sale con la funivia.

    Per gli appassionati di ciaspe è soltanto una piacevole tappa, durante l'escursione invernale verso il Passo Pradidali Basso, alla scoperta dell'Altopiano delle Pale di San Martino. Lasciato il ricovero si continua sulla traccia che segue il sentiero estivo CAI N° 707. Passo dopo passo, allontanandosi dal rifugio, ci si immerge nell'atmosfera magica dell'Altopiano, un ambiente integro e immenso. La traccia segue la dolce conformazione del tavolato, si salgono candidi dossi, si attraversano immacolate depressioni, immersi nel silenzio, circondati dall'ineguagliabile bellezza delle Dolomiti. Se d'estate l'Altopiano può sembrare uniforme, desolante, grigio, d'inverno avviene un miracolo, il manto bianco, con i piccoli cristalli di neve scintillanti, trasforma il tavolato in un paesaggio ricco di fascino. Dopo circa mezz'ora di sali-scendi si raggiunge un bivio con tabelle (2.605 m.) Spettacolare vista sulle Pale Settentrionali ed in particolare sulla Val dei Cantoni, sormontata dal Passo del Travignolo posto tra la Cima Vezzena (la più alta del gruppo) e il Cimon della Pala. Si prosegue verso sud-est sulla traccia del sentiero CAI N° 709. Si continua nel deserto bianco, in un ambiente tipicamente carsico, caratterizzato da un infinito numero di vallette, conche, dossi e campi solcati. L'ultimo tratto è leggermente più impegnativo, per evitare un traverso su un pendio discretamente ripido (sentiero estivo) si consiglia di scendere all'interno del sottostante avvallamento e risalire il dosso successivo che conduce al Passo di Pradidali Basso 2.658 m., con splendida vista sul monte Frandusta, Sass Maor e sulla testa della val Canali.

   Il ritorno viene effettuato lungo lo stesso percorso dell'andata. 

   ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, l'ARTVA, la pala e la sonda.

    DESCRIZIONE DIFFICOLTA' - L'escursione invernale sull'Altopiano delle Pale di San Martino, con buone condizioni atmosferiche e la traccia battuta, è facile. Diventa di media difficoltà in presenza di manto vergine, quando l’orientamento può essere difficoltoso e molto faticoso per la presenza della neve fresca. Assolutamente da evitare con nebbia o bufera di neve, per la mancanza totale di punti di riferimento.

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  Escursione con le ciaspole alla cima Rosetta 2.743 m.e traversata dell'Altopiano delle Pale di San Martino

 

 

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Tempo salita: 1,30 h  
Tempo discesa: 1,15 h

Dislivello salita:       

250 m. 

Dislivello discesa:

250 m. 

Difficoltà:    facile

Sviluppo:       

8 km

La Cima Rosetta         La Cima Rosetta, vista dall'Altopiano delle Pale  

 

Cartografia

Ed. Tabacco 1:25.000    Foglio 22 Pale di San Martino 

DATA escursione:

28 gennaio 2018 

Il rifugio Rosetta         Il rifugio Rosetta con il monte Civetta

 

IMPORTANTE: Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dell’itinerario. Gli autori declinano ogni eventuale responsabilità. Anche l'escursionista con le ciaspe è soggetto al rischio valanghe! Non bisogna lasciarsi ingannare dal percorso agevole: il giudizio "facile" non è sinonimo di "sicuro". L'utilizzo e il corretto uso dell'ARVA (assieme alla sonda ed alla pala) è fortemente consigliato all’escursionista invernale,  il quale deve anche conoscere i temi fondamentali della sicurezza, conoscere i meccanismi della formazione del manto nevoso e delle valanghe. Ed inoltre, prima di ogni escursione invernale, bisogna consultare (sempre !!) il bollettino nivometereologico. www.aineva.it  

Modalità per chiamare il Soccorso Alpino

ITALIA : 118

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