ALPI CARNICHE - Escursione con le ciaspole al rifugio Monte Ferro 1.563 

    Galleria di fotografie e descrizione dell’itinerario della salita invernale con le ciaspole, racchette da neve, al rifugio monte Ferro. Le Alpi Carniche sono la culla del fiume “Sacro” italiano, il Piave, famoso per le vicende belliche che si sono svolte sulle sue sponde durante la Grande Guerra. Il primo tratto del suo corso, da est a ovest, si svolge lungo una bellissima vallata, posta su un altopiano, al confine tra la Carnia (Val Degano) e il Cadore (Val Comelico), chiusa a meridione dalle Dolomiti Pesarine e a nord dalla cresta dei monti Peralba-Rinaldo. Intorno all’anno mille, nella valle disabitata e selvaggia, arrivarono alcune famiglie di madrelingua tedesca, proveniente dal Tirolo, che in breve tempo costruirono un piccolo villaggio formato da masi. Oggi i masi si sono trasformati in borgate e il paese in una famosa località turistica: Sappada. Si racconta che i primi coloni avrebbero raggiunto questa zona allo scopo di scavare le miniere del monte Ferro. Ed è proprio lungo le pendici meridionali di questa montagna, che si snoda la nostra proposta, un itinerario ad anello attraverso boschi e praterie, la cui meta è il rifugio Monte Ferro, in splendida posizione panoramica verso le Dolomiti Pesarine.

    PERCORSO - Raggiunto il paese di Sappada, dal paese di Forni Avoltri (lato Friuli- Carnia) o dal paese di San Stefano di Cadore (Val Comelico), si parcheggia nel centro della località, in prossimità della chiesa di Santa Margherita. Percorse a piedi, alcune decine di metri sulla strada principale in direzione dell'Orrido di Acquatona (ovest), si devia a destra, nei pressi di un grande crocifisso. Si seguono le indicazioni per il rifugio Monte Ferro (sentiero CAI 141) e si risale, verso nord, tutta la Borgata Granvilla 1.218 m.. Usciti dall'abitato, si raggiunge il limite inferiore del bosco, da dove inizia la facile traccia che segue  la panoramica vecchia pista da sci alpino del Monte Ferro. Ricordiamo infatti che fino agli anni Novanta, questo versante a settentrione della conca sappadina era servito da una seggiovia e due skilift che formavano un piccolo comprensorio sciistico. Oggi gli impianti sono stati smantellati (parzialmente), ma il tracciato dell'ex pista è rimasto, ed è una valida alternativa tra i diversi percorsi che raggiungono il rifugio. Si sale attraverso uno splendido bosco e praterie d'alta quota senza difficoltà, alternando tratti dolci a brevi rampe in corrispondenza dei piccoli "muri" dell'ex pista. In un ambiente immacolato e integro si sale, osservando baite e fienili ricoperte di neve, che creano suggestivi quadretti invernali. Raggiunta la base di un erto pendio prativo, si ammira in alto la cresta rocciosa del Monte Ferro, ai cui piedi, al centro di assolati pascoli si scorge il rifugio. Rifugio Monte FerroSi continua la salita sulla traccia a destra e seguendo alcuni piloni, in breve si raggiunge l'arrivo dell'ex seggiovia Monte Ferro. E' sorprendente notare come oggi l'edificio sia stato riutilizzato: in una stalla!! Al suo interno infatti trovano ricovero alcune simpatiche caprette e due asini. Un'ultima breve salita conduce al rifugio Monte Ferro 1.563 m. Il rifugio dopo anni di abbandono è stato riaperto dal 2016, completamente restaurato, ma mantenendo le caratteristiche costruttive degli anni Sessanta. Dalla terrazza del rifugio il colpo d'occhio sulle Dolomiti Pesarine è spettacolare, si ammira l'aspro massiccio della Creta Forata, la piramide del monte Siera, le creste frastagliate del monte Clap e di Enghe ed infine il gruppo del monte Terze.

    DISCESA - Si ripercorre in discesa il ripido pendio finale, fino ad uno spazio aperto, dove si abbandona la traccia di salita. Per effettuare il percorso ad anello, si devia a sinistra e si scende lungo un'altra ex pista. Un tratto leggermente ripido conduce alla stazione di partenza di uno skilift dismesso. Da questo questo punto esistono due possibilità per rientrare a Sappada, una ripida discesa nel bosco fino alla Borgata Bach, oppure proseguire lungo la pista. Il nostro itinerario propende per questa seconda opportunità che ci consentirà d'osservare una splendida rappresentazione della natura. Si prosegue in leggera salita con un'ampia curva, si supera un ponte ed infine si raggiunge la nuova pista di rientro di Sappada 2000-Laghi d'Olbe. Per un centinaio di metri si cammina sulla pista da sci, tenendosi sulla destra (reti di protezione) e facendo attenzione agli sciatori. Ben presto la vecchia pista si stacca dalla nuova e rientra nel bosco (destra) e con due ripidi tornanti conduce ad un bel balcone panoramico. Posizione privilegiata per ammirare le Cascatelle del rio Mühlbach, una serie spettacolare di salti d'acqua che ghiacciandosi creano un quadro molto suggestivo. Si continua in discesa e si raggiunge la chiesetta del Calvario con i caratteristici tre crocifissi. Attraverso un bel ponte pedonale si arriva alla Borgata Mühlbach ed infine attraverso il centro di Sappada si rientra al punto di partenza.

    ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, ramponcini leggeri, l'ARVA, la pala e la sonda.

    DESCRIZIONE DIFFICOLTA' - La salita da Sappada al rifugio Monte Ferro è un'escursione invernale facile e breve.

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  Escursione con le ciaspole al rifugio Monte Ferro        

 

 

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Tempo  salita: 1,00 h  
Tempo  discesa: 1,00 h  

Dislivello salita:       

345 m. 

Dislivello discesa:

345 m. 

Difficoltà:       

facile 
Sviluppo: 4,5 Km.

Cartografia

Ed. Tabacco 1:25.000    Foglio 01 Sappada - Forni Avoltri 

DATA escursione:

30 dicembre 2017 

Seggiovia Monte Ferro La prima seggiovia del Monte ferro del 1947   (da cartolina, foto Ghedina - Cortina)

La seggiovia del Monte Ferro 

 La vocazione di Sappada quale centro turistico, inizia già negli anni Trenta, quando nella solare vallata venivano organizzati soggiorni e campeggi estivi da parte di circoli aziendali e dopolavori di grandi città, tra le quali Trieste. Per questo motivo, subito dopo la fine della IIª Guerra Mondiale, nel 1947, fu costruita la seggiovia Monte Ferro, una delle prime d'Italia, (forse la seconda dopo quella di Col Alto in Val Badia). Era un impianto pionieristico, come si può evincere da alcune cartoline d'epoca, dove si osserva che i piloni di sostegno erano in legno. Successivamente fu modernizzata dalla ditta Marchisio nel 1972, e rimase in servizio fino agli anni Novanta. Oggi dopo la ristrutturazione del Rifugio Monte Ferro ci sono alcuni progetti per la sua ricostruzione.     

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IMPORTANTE: Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità dell’itinerario. Gli autori declinano ogni eventuale responsabilità. Anche l'escursionista con le ciaspe è soggetto al rischio valanghe! Non bisogna lasciarsi ingannare dal percorso agevole: il giudizio "facile" non è sinonimo di "sicuro". L'utilizzo e il corretto uso dell'ARVA (assieme alla sonda ed alla pala) è fortemente consigliato all’escursionista invernale,  il quale deve anche conoscere i temi fondamentali della sicurezza, conoscere i meccanismi della formazione del manto nevoso e delle valanghe. Ed inoltre, prima di ogni escursione invernale, bisogna consultare (sempre!!) il bollettino nivometereologico. www.aineva.it  

Modalità per chiamare il Soccorso Alpino

ITALIA : 118

SLOVENIA: 112

AUSTRIA: 140