Galleria di fotografie e descrizione dell'escursione invernale con le ciaspole, racchette da neve, sui monti Neddis e Dimon. Quasi al centro della Carnia, nel cuore delle Alpi Carniche, si trova una lunga dorsale erbosa, formata dai monti Neddis, Dimon e Paularo. Grazie a questa invidiabile posizione, le cime della catena offrono un colpo d'occhio a 360° gradi unico. Un panorama che abbraccia non solo le cime più alte delle Alpi Carniche ma anche le più lontane Dolomiti e le Alpi Giulie. Sono una meta classica anche d'inverno, quando le ampie dorsali e le vette prative, ricoperte dalla candida neve, diventano il terreno ideale per entusiasmanti "ciaspolate".
(Si sale avvolti dalla nebbia, fredda, grigia, tenebrosa, non ci sono colori, non ci sono rumori, ombre minacciose ci sfiorano, sono i pini ricoperti dai cristalli della galaverna. Poi lentamente la nebbia diventa bianca, luminosa, accecante, un soffio di vento porta via i candidi filamenti e all'improvviso l'aria diventa tersa, il cielo limpido di un colore blu intenso. Un'esplosione di luce, una sinfonia di colori, eccolo, sotto di noi il mare di nubi, immenso, le sue onde corrono, s'infrangono con dolcezza sulle vette più alte. Uno spettacolo unico, un'emozione indimenticabile. ndr)
ACCESSO - Percorsa l'autostrada Alpe-Adria (A23), uscita Carnia, si prosegue in direzione del Passo Monte Croce Carnico-Austria. Superato il paese di Tolmezzo, dopo circa quattro chilometri si raggiunge il ponte sul torrente Chiarsò, (località Cedarchis prima di Arta Terme) si devia a destra e si prosegue per circa 13 km. fino a raggiungere il paese di Paularo. Dal centro del paese si prosegue su una stradina secondaria in direzione di Ligosullo. Prima di raggiungere la frazione, nei pressi di un ristorante di gira a destra e si raggiunge il Castel Valdajer, dove si trova un’ampia zona di parcheggio.
PERCORSO
- Il Castel Valdajer 1.340 m., fino a pochi anni fa era un
grande albergo, oggi chiuso (anno 2021), e d'inverno offriva alcune
piste da sci servite da due skilift. La storia della struttura è molto
interessante in relazione al luogo solitario della sua posizione,
lontano da paesi e strade. Costruito nel lontano anno 1430 da un barone
del Sacro Romano Impero, venne ricostruito nel 1839 e ampliato nel 1880,
con una struttura di vero castello con torri e mura merlate. Distrutto
alla fine della Prima Guerra Mondiale venne ricostruito con l'aspetto
attuale.
Dal retro del castello-albergo si
individua il ripido pendio della vecchia pista da sci che scendeva dalla
Cima Val di Legnan, Si rimonta, con un libero zig-zag, tutto l'erto
pendio fino a rintracciare la traccia del
sentiero CAI 404
(poco evidente in caso di abbondante coltre nevosa). Si continua con una
serie di lunghe serpentine per raggiunge un piccolo impianto di telecomunicazioni sulla
sommità della Cima Val di Legnan 1.709 m.
Usciti dal limite superiore del bosco, si traversa un piccolo
avvallamento e si raggiunge l’ampia dorsale orientale del monte Neddis.
In ambiente solare si affrontano una serie di pendii che
conducono senza difficoltà alla quota di 1.900 metri. A questo punto si
abbandona la traccia principale
(sentiero CAI 404)
che aggira la vetta sul
versante meridionale, presentando pendii ripidi e soggetti al pericolo
di valanghe. Si continua sempre sul filo di cresta della dorsale e con
percorso libero si raggiunge l'ampia e panoramica cima del monte
Neddis 1.990 m. Straordinario colpo d'occhio verso i monti Sernio,
Tersiada, Zermula e le lontane Alpi Giulie.
Verso
settentrione, si osserva come il monte Neddis continua con una larga
dorsale per collegarsi con il monte Dimon (e più avanti al
monte Paularo). Si prosegue la "ciaspolata" in direzione nord, lungo
questo panoramico crinale, fino a quando inizia a scendere e raggiunge
una larga sella tra i due monti. Si risale dalla parte opposta, un
iniziale ripido pendio, che sviluppandosi sul versante sud-est, deve
essere affrontato soltanto con il manto nevoso ben
assestato. Al termine della breve salita si continua nuovamente sul filo
della dorsale, sempre elementare, ma leggermente più stretto e con
la presenza di insidiose cornici di neve. Si cammina in un ambiente
molto aperto, come sospesi in cielo, sulla cresta che disegna un
semicerchio e raggiunge il punto più alto, la cima del monte Dimon 2.043
m.
Si rimane senza parole davanti al panorama,
semplicemente fantastico. Al centro di un
anfiteatro di vette, si ammirano da est ad ovest, le lontane Dolomiti
d'Ampezzo e di Zoldo, l'Antelao, il Pelmo, il Civetta; le Alpi Carniche con il
Gruppo Coglians-Chianevate-Collina, la Creta di Timau, il Cuestalta, il
Zermula; ed infine tutta la catena delle Alpi Giulie.
DISCESA - Il rientro al Castel Valdajer si effettua percorrendo lo stesso itinerario seguito in salita.
ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, l'ARTVA, la pala e la sonda.
DESCRIZIONE
DIFFICOLTA' -
L'escursione con le ciaspole ai monti Neddis e Dimon è facile. Prestare
attenzione lungo le creste e valutare
le condizioni del
manto nevoso
prima di salire il monte Dimon.
Per la
compilazione della galleria fotografica si ringraziano gli
amici Andrea, Betty, Ondina e Tiziana.
Vai alla galleria fotografica:
Escursione con le ciaspole ai monti Neddis e Dimon
Tempo salita: | 2,45 - 3,00 h |
Tempo discesa: | 2,15 - 2,30 h |
Dislivello salita: |
800 m. |
Dislivello discesa: |
800 m. |
Difficoltà: |
facile |
Sviluppo: | 8,5 km. |
CARTOGRAFIA |
Ed. Tabacco 1:25.000 Foglio 09 Alpi Carniche - Carnia Centrale |
DATA escursioni: |
21 febbraio 2021 |
Altre "ciaspolate" in zona Carnia centrale: |
Monte GLAZZAT |
Forcella PIZZUL |
Casera PRAMOSIO alta - lago AVOSTANIS |
Zoncolan, malga TAMAI, AGAREIT, DAUDA |
Malghe CUCCO e VALMEDAN |
Forcella - casera PLUMBS |
Rifugio MARINELLI - Pic Chiadin |
Rifugio LAMBERTENGHI-ROMANIN-lago di Volaia |
Altre "ciaspolate" sulle Alpi Carniche orientali: |
Monte GORIANE |
Monte COCCO - Cima BELLA - SAGRAN |
Monte OSTERNIG |
IMPORTANTE:
Chi
affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base
della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni
riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui
l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna
pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità
dell’itinerario. Gli
autori declinano ogni eventuale responsabilità. |
Modalità per chiamare il Soccorso Alpino |
ITALIA : 112 |
SLOVENIA: 112 |
AUSTRIA: 140 |
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