Galleria
di fotografie dell'escursione invernale con le ciaspole o racchette da
neve, alla casera e forcella Pizzul. La malga si trova sul
versante meridionale dei monti Zermula e Pizzul, a nord-est della conca
del paese di Paularo, nelle Alpi Carniche. La
zona è caratterizzata da
lunghe dorsali di montagne, ricche di boschi e
d'infinite praterie ricoperte di candida neve. Un paradiso per gli appassionati dei
paesaggi invernali silenziosi e vergini, l'ambiente ideale per gli
amanti delle ciaspole.
L'itinerario si svolge con un percorso ad anello da Paularo alla casera,
con la salita finale alla forcella Pizzul.
La
presenza di una suggestiva chiesetta, ricorda il sacrificio degli alpini
del Btg "Val Susa" caduti sulla
lunga
cresta del monte Zermula, durante la Prima Guerra
Mondiale.
Tra il
1916 e il 1917
questo tratto
del fronte carnico, faceva parte della prima linea italiana.
ACCESSO - Percorsa l'autostrada Alpe-Adria (A23), uscita Carnia, si prosegue in direzione del Passo Monte Croce Carnico-Austria. Superato il paese di Tolmezzo, dopo circa quattro chilometri si raggiunge il ponte sul torrente Chiarsò, si devia a destra e si prosegue per circa 13 km. fino a raggiungere il paese di Paularo. Dal centro dell'abitato si continua ancora a destra in direzione della frazione di Misincinis 710 m., lungo la stretta strada si trovano due piccoli parcheggi sulla sinistra.
ITINERARIO
-
Dal parcheggio si prosegue a piedi, in salita, fino ad individuare una
strada asfaltata che scende a destra verso il torrente Cuestauda (non ci
sono indicazioni). Raggiunto il letto del rio, si trova la tabella per
la casera Pizzul. (sentiero CAI
441). La stradina,
costruita anni fa, tutta lastricata, sale subito ripida in un bel bosco
di abeti e larici. Il sentiero prosegue con minore inclinazione sulla
dorsale boschiva offrendo bei scorci sulla conca di Paularo e sul monte
Sernio. Raggiunte alcune case sparse, si nota in basso una bella radura
con gli stavoli di Verleit. Si prosegue con un nuovo tratto di strada
forestale ricoperta con il cemento, fino ad una caratteristica
costruzione rurale ristrutturata, che in Carnia prende il nome di
stavolo, dal latino stabulum (stalla). Si continua sulla sinistra, per
affrontare il tratto leggermente più impegnativo dell'escursione, un
traverso su ripido pendio in mezzo ad una fitta vegetazione, tagliato da diversi ruscelli che
d'inverno creano uno strato di ghiaccio insidioso, nascosto dalla
neve e dalle
foglie, tra rami e grosse pietre. Superato con attenzione il terreno
ghiacciato e accidentato, finalmente si raggiunge il limite
superiore del bosco, per affacciarsi in un'ambiente magico, una serie di
prati, ricoperti da candida neve che salgono alle pendici della cresta
rocciosa del monte Zermula. Attraversati gli immacolati pendii, nei
pressi di un rudere di casera,
s'incrocia la strada forestale di servizio della casera, che si
utilizzerà per la discesa. Si continua sulla carrareccia, in lieve
salita, che con un paio di tornanti conduce alla casera Pizzul 1.532 m. La
posizione è straordinaria, una solare radura con al centro gli edifici della
malga, dominati a settentrione dalla lunga cresta dei monti Zermula e
Pizzul, mentre verso meridione il panorama abbraccia molte vette delle
Alpi Carniche meridionali, il Sernio, la Creta Grauzaria e il monte
Tersadia. Commovente la presenza di una bella chiesetta dedicata
agli alpini caduti durante la Grande Guerra, tra queste vette, negli
anni 1916-1917, erano presenti le penne nere del
Battaglione "Susa" del III° Reggimento alpini.
Dietro alla casera
inizia la traccia verso la Forcella Pizzul. Si sale lungo il filo di una
facile dorsale, segue un breve tratto delicato, con neve ghiacciata, su
ripido pendio esposto (da affrontare soltanto con neve stabile). Con due-tre stretti zig-zag si supera il piccolo
punto critico, e si continua con una facile e dolce traccia, la quale
con lunghe serpentine, conduce in circa 40 minuti alla Forcella
Pizzul 1.708 m. ai piedi dell'omonima vetta. Bellissimo il colpo
d'occhio verso est, dove si ammirano le vette che formano la cresta di
confine italo-austriaca a ridosso del Passo Pramollo (Naßfeld):
la Creta di Aip (Trogkofel) e il monte Cavallo di Pontebba (Roßkofel).
Verso nord-ovest il panorama si perde sulla maestosa muraglia rocciosa
dei monti Pizzul-Zermula, ma un occhio attento potrà individuare lo
slanciato gruppo Coglians-Chianevate, e più lontane le cime dolomitiche
dell'Antelao e del Pelmo.
Si ritorna alla
casera per la stessa via di salita. Per realizzare l'itinerario ad
anello, si effettua tutta la discesa lungo la strada forestale che
collega Paularo con la casera Pizzul. Raggiunto il bivio con il sentiero
CAI 441
(utilizzato per la salita) si continua sulla strada, lunga e un pochino
monotona, che scende sul versante meridionale del monte Zermula. Con una
pendenza costante e una lunga serie di tornanti si raggiungono gli
stavoli Nereledis, da dove la vista si apre sulla conca di Paularo. La
strada scende tra belle case, stavoli e terrazze panoramiche fino a
raggiungere la frazione alta di Ravinis. L'ultimo tratto ormai su strada
asfaltata conduce al punto di partenza di
Misincinis 710 m. a conclusione dell'itinerario ad anello.
ATTREZZATURA TECNICA - La classica dotazione per escursioni invernali: ciaspe, bastoncini, ghette, l'ARTVA, la pala e la sonda, utili i ramponcini.
DESCRIZIONE
DIFFICOLTA' -
La salita, con il sentiero
CAI 441, alla forcella Pizzul è di difficoltà medio-facile.
La
discesa con la strada forestale è facile.
Alcune
foto sono dell'amica Betty.
Vai alla gallerie di fotografie:
Tempo salita: | 3,30 h |
Tempo discesa: | 2,20 h |
Dislivello salita: | 1.105 m. |
Dislivello discesa: | 1.105 m. |
Difficoltà: | facile - media |
Sviluppo: | 16,4 km. |
Chiesetta degli alpini Battaglione "Susa"
CARTOGRAFIA |
Ed. Tabacco 1:25.000 Foglio 009 Alpi Carniche - Carnia Centrale |
DATA escursione: |
19 gennaio 2020 |
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Monte GLAZZAT |
Monte DIMON e NEDDIS |
Malghe CUCCO e VALMEDAN |
Casera PRAMOSIO alta - lago AVOSTANIS |
Zoncolan, malga TAMAI, AGAREIT, DAUDA |
Forcella - casera PLUMBS |
Rifugio MARINELLI - Pic Chiadin |
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Monte GORIANE |
Monte COCCO - Cima BELLA - SAGRAN |
Monte OSTERNIG |
IMPORTANTE:
Chi
affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base
della propria capacità, esperienza e del buon senso. Le indicazioni
riportate si riferiscono allo stato del percorso al momento in cui
l'escursione è stata effettuata, in caso di ripetizione bisogna
pertanto verificare preventivamente lo stato e la percorribilità
dell’itinerario. Gli
autori declinano ogni eventuale responsabilità. |
Modalità per chiamare il Soccorso Alpino |
ITALIA : 112 |
SLOVENIA: 112 |
AUSTRIA: 140 |
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