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e descrizione dell’Alta Via delle Grigne. Il piccolo gruppo montuoso delle
Grigne si colloca tra le Alpi Orobie e il ramo lecchese del lago di Como,
nelle Prealpi Bergamasche - Alpi Orientali (criterio SOIUSA). La natura delle
rocce calcaree-dolomitiche ha creato un paesaggio spettacolare, quasi
fiabesco: torri, guglie, canaloni, creste, pinnacoli si susseguono
all’infinito lungo il versante meridionale. La traversata del gruppo, con la
salita delle due vette principali, la Grigna Meridionale o Grignetta e la
Grigna Settentrionale o Grignone, è impegnativa, si svolge lungo diversi
sentieri attrezzati, vie con catene e ferrate. Ricordiamo che le ripide e
articolate falesie sono state la culla di alcuni dei più grandi alpinisti
italiani di tutti i tempi, Walter Bonatti provò per la prima volta
l’ebbrezza della scalata sul Corno del Nibbio. Riccardo Cassin, trasferitosi
dal Veneto a Lecco, affermava: “La Grigna non è una cima, la Grigna è un
mondo”. Uno straordinario scenario, da scoprire passo dopo passo…. -
Breve descrizione del Trekking:Breve descrizione del Trekking:
1°
Giorno - Raggiunta
la città di Lecco, si prosegue per il paese di Mandello del Lario e a
seguire, alla frazione di Rongio 409 m. Dalla piccola piazzetta del
paesino, in prossimità di una fontana, iniziano diversi sentieri verso i
rifugi posti sul versante meridionale del Gruppo montuoso. Il nostro
itinerario ad anello sulle tracce dell’Alta Via delle Grigne, inizia con il
sentiero CAI n° 13B.
Il sentiero, all’inizio lastricato, sale per la prima parte dolcemente
all’interno di un fitto bosco, in seguito affronta una serie di ripidi
pendii erbosi che conducono alla prima fascia di roccette.
Superato
il bivio per la cima dello Zucco di Manavello, la via diventa impegnativa,
sempre particolarmente ripida, dove si affrontano diversi passaggi su
articolate roccette, con l’aiuto di alcuni spezzoni di catene. Bellissimi
scorci attraverso il bosco sul sottostante lago, rievocano immagini di
manzoniana memoria “….Quel ramo del lago di Como, che volge a
mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti…”. Saliti i
primi mille metri di dislivello alternando erti pendii a creste rocciose, si
raggiunge il versante meridionale dello Zucco di Pertusio. Inizia da questo
punto il tratto più spettacolare del sentiero, sicuramente uno dei più belli
delle Prealpi italiane. La traccia attraversa uno scenario naturale
bellissimo, dove una serie infinita di pinnacoli, guglie e torri si
stagliano contro l’azzurro e sembrano voler avvicinare il cielo alla terra.
Si cammina sospesi tra il lago di Lecco e il paesaggio aspro e selvaggio
delle Grigne, in un ambiente aperto con panorami infiniti. Il sentiero
continua con un lungo traverso, su ripidissimi pendii erbosi, (attenzione in
caso di erba bagnata !) in direzione della maestosa parete piramidale della
Grignetta. Un ultimo breve tratto roccioso conduce al rifugio Rosalba
1.730 m. (Difficoltà: EE, Dislivello: 1400 m., durata: 4,00 ore)
Costruito in una posizione incredibile, ai piedi delle slanciate Torre
Cecilia e Torrione del Cinquantenario, consente di ammirare tutta la
pianura padana e buona parte delle Alpi Occidentali: dal Gruppo Monte Rosa
al Cervino, dal Gruppo del Mischabel alle Alpi Bernesi. Molto suggestivo il
paesaggio al tramonto, quando la natura dolomitica delle rocce, consente una
colorazione rosa-viola delle slanciate pareti. Indimenticabile lo spettacolo
notturno della città di Milano con migliaia di luci che rischiarano la volta
celeste. Cena e pernottamento.
2° Giorno - Dal rifugio Rosalba 1.730 m. si sale in direzione
nord, sentiero (CAI n°
10)
lungo
cenge attrezzate con grosse catene (non moschettonabili) e in breve si
raggiunge il Colle Valsecchi 1.898 m. Da questa bella forcella (dove
arrivano diversi sentieri tra i quali la famosa “direttissima” dai Piani
Resinelli) si sale verso la Cresta Segantini, per abbandonarla dopo un
centinaio di metri e seguire le indicazioni, a destra, per la via
attrezzata Cecilia. Questo itinerario si svolge al di sotto della Cresta
Segantini (indicata ad alpinisti esperti, con passaggi di II° e III° grado)
dalla quale però si possono avere scariche di sassi dall'alto, per questo
motivo è consigliato l’uso del caschetto. La via Cecilia corre sul versante
meridionale della Grignetta, ed è una spettacolare cavalcata all’interno di
un paesaggio ricco di guglie e torri dalla natura dolomitica, come le
bellissime Guglia Angelina e Ago Teresita. Si rimane senza parole davanti alle sculture della natura, dalle
mille forme e altezze, che in un gioco di luci ed ombre si stagliano verso
il verde-azzurro del lago di Lecco.
Il
sentiero attrezzato si sviluppa con un continuo sali-scendi tra canalini,
creste e diedri, alternando tratti su facili cenge a brevi tratti esposti e
ripidi, dove la presenza della caratteristica grossa catena permette di
superare le minime difficoltà. Alla fine l’ascesa di un erto canalone
conduce alla solare cresta Cermenati, che sale dai Piani dei
Resinelli. Dopo una meritata sosta per riprender fiato, si percorre l’ultimo
tratto della cresta (CAI
n° 7), prima erbosa e
in seguito rocciosa, che in breve porta alla vetta della Grigna
Meridionale (Grignetta) 2.177 m. (Difficoltà: EE, Dislivello: 600
m.(diversi sali-scendi), durata: 1,45 ore). Sull’ampia vetta si trova il
Bivacco Ferrario, la sua particolare forma ottogonale, ha dato
origine a diversi sopranomi per il piccolo ricovero, da UFO a igloo
metallico, a LEM per l’evidente somiglianza con il modulo utilizzato per la
discesa sulla luna. Il colpo d’occhio a 360° gradi è incredibile: verso sud
si ammirano i tre rami del lago di Como, le perle verde-cobaldo dei laghi
della Brianza, ed a sfumare la Pianura Padana. Verso nord il panorama è
immenso sulla catena alpina, dal Monte Rosa fino al Gruppo Bernina. Dalla
cima, l’Alta Via delle Grigne, continua con la discesa dal versante nord.
Dietro al Bivacco iniziano due paretine verticali che presentano discrete
difficoltà tecniche, le quali vengono superate con l’aiuto della
“sempre-presente” grossa catena e con alcuni passaggi atletici. Dopo le
paretine attrezzate si continua con la discesa del canalino attrezzato
Federazione (CAI n°
33) che conduce alla
Bocchetta del Giardino 2.004 m. La prosecuzione avviene prima, lungo gli
stretti zig-zag dei ghiaioni del versante ovest della Grignetta e in seguito
con un sentiero quasi orizzontale, chiamato Traversata Alta. In breve
si raggiunge la Bocchetta di Campione o “Buco di Grigna” 1.813 m. Dalla
panoramica forcella si abbandona la Traversata Alta per calarsi con una
ripida discesa, (CAI n°
14) tra mughi e pendii,
nella Val Meria, che conduce al rifugio Elisa 1.515 m.
(Difficoltà: EEA, Dislivello discesa: 600 m. durata: 2,30 ore).
Indimenticabili, alla sera, le famiglie di camosci che brucano l’erba sui
prati del rifugio. Come indimenticabili l’accoglienza e la professionalità
dei gestori. Cena e pernottamento.
3° Giorno - Dal rifugio Elisa 1.515 m. inizia il sentiero
(CAI N° 16),
c
he
tagliando a mezza costa alcuni pendii erbosi e un passaggio su roccette,
conduce verso l’imbocco della Val Cassina, racchiusa tra i monti
Sasso Cavallo e Sasso Carbonari. La prima impressione è inquietante, la
vista corre all’interno di una gola profonda, ripida e selvaggia, con le
pareti in alto, talmente vicine da sembrare che si tocchino, mentre in basso
enormi massi ostruiscono il passo. In realtà la via è ben segnata e sicura,
con molte attrezzature, costituite da pioli, staffe, catene, cordino
metallico e scale, che la rendono di media difficoltà, seppur non mancano
passaggi atletici ed esposti. Superati i grossi massi, i canalini e le
paretine, un’ultima placca inclinata conduce fuori dalla gola, ma l’impegno
non finisce qui, bisogna risalire ancora un ripidissimo pendio erboso che
porta ad una costa rocciosa dove si trova un bivio, a dx per il rifugio
Brioschi, a sx per il rifugio Bietti-Buzzi. Si continua a destra con il
sentiero (CAI N° 26),
la traccia sale sempre ripida tra sfasciumi, roccette e un ultimo canalino
che raggiunge la Bocchetta di Val Cassina 1.700 m. dove si ammira la
maestosa parete meridionale della Grigna Settentrionale. (Difficoltà: EEA,
Dislivello: 200 m., durata: 1,45 ore) Da questa stretta forcella inizia
la ferrata CAI Mandello –“Sasso dei Carbonari”. La ferrata è di tipo
“classico”, dove si possono utilizzare l’imbragatura e il kit di
autoassicurazione. Si tratta di un bellissimo percorso panoramico, lungo le
creste articolate del Sasso di Sengg e del Sasso dei Carbonari, a
settentrione si ammira la Valle di Sasso Cavallo sovrastata dall’anfiteatro
di pareti, ghiaioni e canaloni della Grigna Settentrionale. A meridione le
dolci ondulazioni collinose che degradano verso i laghi. Dal punto di vista
tecnico la via attrezzata è di media difficoltà, alterna brevi tratti su
facile sentiero, a lunghi tratti di divertente arrampicata su creste
esposte, aeree, strapiombanti, con infiniti sali-scendi che impegnano
fisicamente e richiedono sempre la massima concentrazione. La via attacca
subito una parete verticale che si supela Gardata,ra con una scala e prosegue ripida su
pendii detritici, tra roccette e pini mughi. Rimontato il facile pendio
erboso del Prà del Sengg, ricco di stelle alpine, si ritorna sul filo
di cresta. Il percorso segue tutto l’articolato crinale del Sasso dei
Carbonari, con infinite salite e discesa su gradoni, salti rocciosi e
placche,
i
passaggi più complicati (due pareti alte circa venti metri con passaggi di
II° grado) vengono superate con l’aiuto delle attrezzature, cordino
metallico, catene e pioli. Dopo circa due ore e 30 minuti la ferrata termina
nei pressi della Bocchetta di Releccio, dove s’interseca con la Traversata
Alta che arriva dalla Grignetta. Un ultimo facile pendio erboso
(sentiero CAI N° 33)
conduce alla vetta della Grigna Settentrionale (Grignone) 2.409 m.
(Difficoltà: EEA+, Dislivello: 800 m. (molti sali-scendi), durata: 2,45 ore)
Qualche metro sotto la cima, in splendida posizione panoramica su tutto il
Gruppo delle Grigne, si trova il Rifugio Brioschi e la suggestiva
chiesetta Santa Maria dei Sentieri fabbricata in metallo e vetro, costruita
per ricordare i caduti della montagna. Dalla cappella comincia la discesa
sul versante ovest, lungo la Cresta di Piancaformia, inizialmente su
una ripida placca rocciosa (catena) ed in seguito tra roccette e ghiaie. La
discesa si effettua su un classico terreno carsico, ricco di conche, dossi e
profonde fenditure. Il sentiero
(CAI N° 25)
serpeggia tra doline e inghiottitoi e si mantiene distante (verso nord) dal
filo della cresta. Raggiunte le desolate praterie carsiche, la traccia
conduce dolcemente al rifugio Bogani 1.822 m. Dal rifugio si entra in
un bel bosco di larici e si segue il sentiero
(CAI N° 19)
che in leggera discesa raggiunge la Bocchetta di Piancaformia 1.805 m. Dalla
verde forcella inizia una lunga discesa, che transitando nei pressi di un
foro nella roccia, chiamato “Porta di Prada” e successivamente con un lungo
traverso su prati, porta al rifugio Bietti-Buzzi 1.719 m.
(Difficoltà: EE, Dislivello discesa: 700 m., durata: 2,15 ore) - (Tot.
giornata: Dislivello salita:1.000, Dislivello discesa: 750 m., durata: 7,00
ore) Il rifugio Bietti-Buzzi si trova ai piedi dell’immensa parete
meridionale della Grigna Settentrionale ed offre alla sera un suggestivo
tramonto. Cena e pernottamento. .
4° Giorno -
Dal rifugio Bietti-Buzzi 1.719 m. inizia la lunga discesa verso
valle. Con i sentieri (CAI
15-18), (attenzione ai
vari bivi), si raggiune la località di Gardata 1.042 m. in splendida
posizione sopra il lago di Lecco. Dalla panoramica radura la discesa avviene
su una bella mulattiera lastricata, una vera opera d’arte, con una serie di
ripidi tornanti sostenuti da muretti a secco, alti alcuni metri. La
mulattiera costruita da Maria Teresa d’Austria nel 1740 era molto importante
a quei tempi, poiché veniva utilizzata dai muli che trasportavano a valle il
carbone di legna, ricavato nei boschi . Da qui forse l’origine del nome del
monte "Sasso dei Carbonari", che domina la valle. Raggiunta la Grotta “La
Ferrera”, un lungo tratto in fondovalle conduce nuovamente alla frazione di
Rongio 409 m. (Difficoltà: E, Dislivello discesa: 1.300 m.,
durata: 3,15 ore)
Durante
il trekking sono state realizzate molte fotografie, che sono
state riunite nell'album fotografico: "Trekking Alta Via delle Grigne". Un diario d'immagini di una grande esperienza d'alpinismo, in un
ambiente suggestivo ed inimitabile. L'album
fotografico è stato realizzato in
collaborazione e con il contributo dell'amico Maurizio Toscano.
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