Dolomiti: Trekking nel Gruppo del SASSOLUNGO  Panorama dalla vetta del Sassopiatto

  Galleria di fotografie e descrizione del trekking intorno al Gruppo del Sassolungo, con la salita, per mezzo della ferrata Oscar Schuster, alla Cima di Mezzo del Sassopiatto 2.955 m. È il gruppo più piccolo ed allo stesso tempo alpinisticamente più difficile delle Dolomiti. Si presenta con una pianta “a ferro di cavallo” da dove, imponenti e spettacolari, si elevano verso il cielo le sue sette cime. Entrare nel gruppo del Sassolungo significa entrare in un mondo misterioso e impressionante, affascinante come un castello pietrificato ricco di guglie, campanili e torri, ardite e slanciate. Il Sassopiatto è l’unica montagna del gruppo che può essere salita da escursionisti, culmina con una lunga cresta rocciosa, dove s’individuano tre cime: la Nord-Ovest, la Cima di Mezzo e la Sud-est. L'escursione viene effettuata nell'arco di due giorni, lungo un percorso ad anello con partenza dal Passo Sella e pernottamento presso il Rifugio Vicenza. - Breve descrizione del Trekking:

  ACCESSO - Punto di partenza dell'escursione è il Passo Sella. L'importante valico dolomitico mette in comunicazione la Val di Fassa con la Val Gardena. Il parcheggio, a pagamento, si trova in corrispondenza dell’ex rifugio Passo Sella (oggi trasformato in un albergo) e vicino alla partenza della cabinovia del Sassolungo.

  Punta delle Cinque Dita1° Giorno - Dal Passo Sella 2.176 m. inizia l’escursione con il sentiero CAI N° 526 che percorre il versante settentrionale del Sassolungo, attraverso la Steinerne Stadt "Città di Pietra", fino a raggiungere il rifugio Emilio Comici 2.153 m. Oltrepassato il rifugio si prosegue in leggera discesa e si imbocca, sulla sinistra, il sentiero CAI N° 526A. Un bel sentiero nel bosco conduce con una dolce pendenza alla forcella Col de Mesdì 2.114 m., da dove si ammira una splendida vista sull’Alpe di Siusi. Dal piccolo valico una ripida discesa su terreno friabile (cavetto passamano) introduce al versante occidentale del gruppo, la discesa termina presso un bivio a quota 2.085 m. da dove inizia la salita finale nell’ampio circo ghiaioso del Vallone del Sassolungo. Alla fine si raggiunge il rifugio Vicenza 2.253 m. ai piedi della Cima Dantersass, nel cuore del gruppo, dove s’incontrano il Vallone Sassolungo con la Conca del Sassopiatto. (Difficoltà: E, Dislivello: 250 m., durata: 3,00 ore) Il rifugio fu costruito dal D.Ö.A.V. (Deutsch-Österreichischer Alpenverein) Sezione di Vienna nel 1903 con il nome di Langkofelhütte. Dopo la Prima Guerra Mondiale venne affidato al CAI, Sezione di Vicenza. Cena e pernottamento.  

  2° Giorno - Dal rifugio si sale verso l’alta Conca del Sassopiatto, circondata dallo spettacolare anfiteatro dolomitico formato dalle vette: Cima Dantersass, Torre Innerkofler, Dente del Sassolungo, e le cime e le torri del Sassopiatto. La traccia sale inizialmente dolcemente sull’infinito ghiaione, per poi accentuare la pendenza mentre traversa verso destra e si avvicina alle rocce. L’ultimo tratto molto ripido e particolarmente friabile si percorre con stretti zig-zag, e conduce alla sommità della rampa ghiaiosa a quota 2.560 m., dove si trova l'attacco del sentiero attrezzato O. Schuster alla Cima di Mezzo del Sassopiatto.

  Ferrata O. Schuster, Terza Torre del Sassopiatto La ferrata ripercorre la via aperta nel 1896 da Oscar Schuster sulla parete orientale della montagna, attraverso una serie infinita di canalini, camini, cenge e paretine. All’atto della sua realizzazione, la ferrata aveva poche attrezzature, soltanto alcuni spezzoni di cavo metallico nei tratti più esposti, conservando così la sua caratteristica di salita alpinistica con passaggi di I° e II° grado. Nel 2010, dopo il crollo di un torrione, che investì con una frana il tracciato, la ferrata è stata resa più sicura con l’installazione di nuovi tratti di cavo, nuove attrezzature (staffe e scala) e con uno sviluppo diverso nella parte centrale (non si transita più per la Forcella delle Torri). Oggi, nonostante le modifiche, la ferrata Schuster mantiene la sua caratteristica di via alpinistica con diversi tratti non attrezzati.

 Un breve spezzone di cavo metallico indica l'attacco della ferrata. Indossato il kit per l'autoassicurazione (soprattutto il caschetto !!) si entra in un lungo e ripido canalino con roccette articolate dove si trovano passaggi di I° e II° grado, poco esposti, ma che richiedono attenzione in quanto non attrezzati. Si procede seguendo le segnalazioni in vernice rossa che contrassegnano l'intero percorso. La via sale sfruttando tutte le opportunità che offre la parete, camini, diedri, canalini, gradoni, cenge, alternando sezioni attrezzate ad altre senza, dove però non mancano le prese per mani e piedi. Dopo un terzo della salita si affronta un largo canale che una volta bisognava risalire al centro e dov’era presente parecchio materiale detritico. Oggi si sale sulla sinistra affrontando il tratto più verticale della via, con alcune paretine attrezzate. All’uscita si raggiunge un’inaspettata forcellina aerea, dove si ammira il meraviglioso mondo dolomitico, fatto di torri, pinnacoli, guglie e incredibili verticali pareti che, sfidando la forza di gravità, si lanciano verso il cielo. Percorsa la piccola forcella, si attacca la parte più spettacolare della via, una ripida paretina attrezzata con staffe, a cui segue una scala in ferro appoggiata, che consente di superare una tetra fessura nella roccia. Durante la salita si passa ad un centinaio di metri dalla Forcella delle Torri 2.730 m., che separa la Terza Torre del Sassopiatto dal corpo principale della montagna e, Cima di Mezzo del Sassopiatto 2.958 m.dove una volta ci si affacciava per osservare l’impressionante e strapiombante canalone ghiacciato che precipitava sull’Alpe di Siusi e il Pian di Confin. Superati i 2/3 della salita si rientra sul vecchio tracciato, dove le attrezzature iniziano ad essere più rare, mentre si continuano ad affrontare canalini e facili roccette, ma dove la presenza di ghiaino e detriti instabili aumenta. Si affronta l’ultimo lungo canalone obliquo, sul fianco della montagna, che diventa sempre più stretto man mano che si sale, fino a divenire un intaglio fra alte pareti. All’improvviso si esce sulla solare e ampia anticima, dalla quale una breve e facile cresta conduce alla Cima di Mezzo del Sassopiatto 2.955 m. contraddistinta da una grande croce metallica. (Difficoltà: EEA, Dislivello: 700 m., durata: 3,00 ore) Dalla vetta si osservano tutte le cime del Gruppo Sassolungo disposte a “ferro di cavallo” che caratterizzano questo piccolo gioiello dolomitico. Ad occidente della Cima di Mezzo, con un breve percorso di cresta (dieci minuti) si può raggiungere la Cima Nord-Ovest 2.938 m.; mentre verso oriente, con un’impegnativa traccia in circa mezz’ora, si può salire sulla cima più alta del Sassopiatto, la Cima Sud-Est 2.964 m. Ovviamente il panorama a 360° gradi su tutte le Dolomiti Occidentali è immenso.

  Gruppo SassolungoDalla cima si scende la vastissima lastronata di pietre e detriti occidentale, con una traccia ben indicata con bollini bianco-rossi. La monotona discesa su roccia si conclude sul verde avvallamento dell’ampia sella del Giogo di Fassa con al centro il nuovo rifugio Sassopiatto 2.300 m. (Difficoltà: E, Dislivello: 650 m., durata: 1,00 ore) Dal rifugio Sassopiatto si imbocca il sentiero Federico Augusto (CAI N° 557). Il percorso si snoda ai piedi del versante meridionale del Gruppo Sassolungo, in direzione est, tagliando in quota i verdissimi declivi che si affacciano sopra la Val Duron, adagiata quasi mille metri più in basso. I panorami sono bellissimi e abbracciano il versante nord della Marmolada, il Gran Vernel e tutto il Gruppo del Catinaccio. Con dolci saliscendi, circondati da prati di stelle alpine, si raggiunge il rifugio Sandro Pertini 2.300 m. dove si possono ammirare i pilastri e i campanili rocciosi della Torre Innerkofler, del Dente e della Punta Grohmann (Sasso Levante). Il panoramico sentiero raggiunge in seguito il rifugio Friedrich August, 2.298 m. e con una breve salita la Forcella Rodella 2.308 m. Da questo bellissimo belvedere sul Gruppo Sella, si rientra sul versante orientale del gruppo Sassolungo e, con una lunga discesa si chiude il giro nuovamente al Passo Sella 2.176 m. (Difficoltà: E, Dislivello: 200 m., durata: 2,00 ore)

 

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