Trekking nelle CARAVANCHE Orientali e nel POHORJE, in Slovenia.  Chiesa e rifugio sul monte Uršlja Gora

  Galleria di fotografie e descrizione del trekking nelle Caravanche Orientali e nel Pohorje, in Slovenia. Le Alpi sud-orientali, dopo l’arco alpino italiano, proseguono ad est con le catene montuose delle Caravanche e delle Alpi di Kamnik e della Savinja (al confine tra Slovenia ed Austria) e terminano con il gruppo del Pohorje che degrada dolcemente verso Maribor, alle porte della pianura ungherese. Per il criterio SOIUSA appartengono rispettivamente alle Alpi di Carinzia e di Slovenia e alle Prealpi Slovene. Sono montagne relativamente basse (in media tra 1.500 e 2.000 metri) ricoperte prevalentemente da boschi e fitte foreste a cui si alternano radure, pascoli e torbiere. Un ambiente alpino ancora integro, ricco di splendidi paesaggi naturali punteggiati da malghe e suggestive chiesette. L’Alta Via non presenta nessuna difficoltà tecnica, ma è molto impegnativa per la lunghezza delle tappe e per il dislivello (infiniti sali-scendi). Il trekking delle Caravanche Orientali e del Pohorje coincide anche con l’ultimo tratto dell’Alta Via Slovena (Slovenska planinska pot).

  1° Giorno - Raggiunto il paese di Solčava, monte Lanežnell'Alta Valle della Savinja, vicino alla nota località di Logarska Dolina, si prosegue con una strada bianca fino al passo Spodnje Sleme, 1.254 m., da dove inizia il trekking. Una traccia di sentiero sale in direzione del monte Raduha, ultimo rilievo ad oriente delle Alpi di Kamnik e della Savinja. Superato il rifugio Koča v Grohotu pod Raduho 1.460 m. si affronta un breve e facile sentiero attrezzato che conduce alla vetta del monte Lanež 1.925 m. (una cima del Gruppo Raduha). Dalla vetta si scende, attraverso panoramiche radure, alla Koča na Loki 1.534 m. Si continua verso est attraverso varie Planine (alpeggi di  Javorje  e Bela Peč), e con una ripida salita in una foresta di abeti rossi si raggiunge la Koča na Travniku 1.548 m. Dal rifugio inizia la lunga traversata della dorsale del Smrekovško Pogorje con la salita del monte Komen 1.684 m. La caratteristica di questa dorsale montuosa è di essere formata con rocce magmatiche (andesite). Si prosegue con un percorso che alterna praterie a boschi con un continuo sali-scendi che alla fine conduce al Dom na Smrekovcu 1.377 m. (Difficoltà:E, Dislivello: +930 m.-700 m., durata:10,00 ore, lunghezza:21 km.) Cena e pernottamento.

   2° Giorno - Dal rifugio Dom na Smrekovcu 1.377 m. si scende alla sella Kramarica 1.124 m., una volta importante passaggio tra la valle della Bassa Savinja (Slovenia) e la Carinzia (Austria) dove ancora oggi si trova una bella cappella che segnava il passo. Si continua sempre all'interno di fitti boschi di abeti rossi e con vari saliscendi si raggiunge il rifugio Andrejev Dom 1.086 m. Il rifugio è la porta d'ingresso delle Caravanche orientali. Si prosegue in direzione nord, attraverso tratti di strade asfaltate e carrarecce fino alla località di Križan 1.040 m. Da questo punto (edicola votiva) inizia la ripidissima salita al monte Plešivec o Uršlja Gora. Ad un primo tratto iniziale nel bosco, segue un prato in forte pendenza che conduce ad un bellissimo terrazzo panoramico. La "direttissima" prosegue in bosco (esiste anche una via alternativa più dolce, una carrareccia che sale lentamente con lunghi tornanti). Superato il tratto ripido in bosco si esce al suo limite superiore, in prossimità di una cappella. Un ultimo facile tratto conduce alla vasta sommità della montagna dove si trovano il rifugio Dom na Uršlji gori 1.680 m. e la chiesa di sv. Uršule (Sant'Orsola). Dal rifugio in circa 15 minuti si raggiunge la vetta di Uršlja gora 1.699 m., chiamata anticamente Plešivec, la cima più orientale della catena delle Caravanche. Straordinario panorama a 360° gradi. (Difficoltà: E, Dislivello: +815 m.-475 m., durata:7,00 ore, lunghezza:16,5 km.) Cena e pernottamento.

  Rifugio Brioschi e la chiesetta Santa Maria dei SentieriGiorno -  Dal rifugio Dom na Uršlji gori 1.680 m. inizia una lunga discesa lungo il versante nord-orientale della montagna di Uršlja gora. Sempre all'interno di fitte foreste con straordinari sottoboschi di tappeti di piante di lamponi e gigantesche felci, il sentiero scende con tratti molto ripidi e sdrucciolevoli e un numero infinito di scivolose radici molto insidiose. Alla fine si raggiunge la base del monte in prossimità del Poštarski Dom pod Plešivcem 805 m. Il rifugio si trova in una radura soleggiata vicino al margine della foresta. Dal rifugio si prosegue la discesa su strade forestali in direzione di diversi piccoli villaggi, satelliti periferici della cittadina di Slovenj Gradec. Circondati da un dolce paesaggio collinare si prosegue tra chiese dai tipici campanili, borgate rustiche, masi isolati e fienili di legno, che testimoniano un passato ricco di storia e di tradizioni. Nella frazione di Sele si ammira la chiesa di sv. Rok, mentre durante la traversata del sobborgo di Stari trg si visitano la chiesa del 14° secolo di sv. Radegunda, sovrastata da sv. Pankracij. Alla fine si raggiunge il centro di Slovenj Gradec 405 m. abitata fin dall'epoca preistorica, nel periodo romano era sede di una stazione di posta con il nome di Colatio. Nel sobborgo di Legen 525 m. termina la tappa, ai piedi del Pohorje. (Difficoltà:E, Dislivello: +320 m.-1.475 m., durata:6,40 ore, lunghezza:19,2 km.) Cena e pernottamento.

  4° Giorno - Dal paese di Slovenj Gradec 405 m. inizia la lunga traversata della catena del Pohorje (Prealpi Slovene) che termina nella città di Maribor. Dalla cittadina si sale lungo il versante meridionale del monte Kremžarjevi vrh, con una comoda carrareccia che in seguito diventa sentiero. Al termine della salita si raggiunge il rifugio Koča pod Kremžarjevim vrhom, 1.102 m. e poi alla cima omonima 1.164 m. Dalla vetta si continua, in leggera discesa, lungo una dorsale panoramica, con belle vedute sulla valle di Mislinja con Slovenj Gradec e il monte Uršlja Gora, che conduce alla sella Slovenjgraško sedlo 1.001 m. Da quest’ultima inizia la salita verso il monte Mala Kopa, sulle cui pendici si trova il rifugio Partizanski dom 1.443 m. Poiché tutta la zona fa parte del piccolo comprensorio sciistico di "Kopa", si prosegue la salita su ampi prati (utilizzati d'inverno per le piste da sci) fino al monte Velika Kopa 1.542 m. La discesa dalla parte opposta avviene sempre a fianco degli impianti di risalita che termina al rifugio Grmovškov dom pod Veliko Kopo 1.371 m. inglobato nella struttura turistica. Si continua la bellissima traversata, tra radure e pascoli fino a raggiungere il punto più alto delle "Pohorje Hills", il Črni vrh 1.543 m. Splendido panorama sulle cime e sulle dorsali percorse fino a questo punto durante il trekking, dall'iniziale lontano monte Raduha. Un breve ultimo tratto conduce al rifugio Ribniška Koča 1.507 m., sito su un piccolo altipiano, con una bellissima vista sul vicino Jezerski vrh, e parte della valle del fiume Drava.  (Difficoltà:E, Dislivello: +1.385 m.-360 m., durata:8,00 ore, lunghezza:20,1 km.) Cena e pernottamento.

  5° GiornoLovrenška jezeraDal Ribniška Koča 1.507 m. inizia la tappa più lunga e faticosa del trekking. In breve si raggiunge l'ampia sommità del monte Jezerski vrh 1.537 m. chiamato anche Ribniški vrh, dove si trova un grande monumento dedicato agli alpinisti partigiani caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. Si continua con infiniti sali-scendi all'interno di splendide foreste e si raggiungono i laghi di Lovrenška jezera. Si tratta di una grande area formata da piccoli specchi d'acqua, paludi e torbiere, ricoperte da distese di mughi, che fanno parte della più grande riserva forestale slovena, Ribniško - Lovrenška jezera, che copre 522 ettari. Quando non c'è la nebbia !! (ndr) si può osservare il panorama da una torre panoramica. Grazie a lunghe passerelle di legno, che permettono di superare le zone più fangose, si prosegue l'itinerario e si raggiunge il rifugio Koča na Pesku 1.386 m., ai piedi del monte Rogla. Si continua per chilometri all'interno di fitte foreste di abete rosso e di faggi fino ad incontrare un'altra zona di torbiere, la Skrbinsko borovje, superata la quale si raggiunge il rifugio Koča na Klopnem vrhu 1.260 m. circondato da splendidi prati. La lunga tappa prosegue tra carrarecce e sentieri in un ambiente discretamente monotono e poco panoramico fino ad una struttura ricettiva privata molto curata, il rifugio Koča na Šumiku 1.052 m. Ripide discese e faticose salite caratterizzano l'ultimo tratto dell'itinerario che porta, con una piccola deviazione, sul Žigartov vrh 1.346 m. La cima del monte è completamente ricoperta da alberi di alto fusto, per ammirare il panorama, anni fa fu costruita una torre altissima (37 metri) in cemento armato, che oggi però è sconsigliato salire, a causa di una impressionante incrinatura della struttura. Disceso il monte, un breve tratto di strada asfaltata conduce al rifugio Ruška Koča pri Arehu, 1.246 m. ed alla suggestiva chiesetta di Sv. Areha. (Difficoltà:E, Dislivello: +660m.-905 m., durata:8,30 ore, lunghezza:30,5 km.) Cena e pernottamento. Le foreste del Pohorje

  6° Giorno - Dal rifugio Ruška Koča pri Arehu, 1.246 m. inizia l'ultima tappa della traversata del Pohorje, che condurrà verso valle. Con una bella carrareccia in leggera discesa, si attraversa la foresta di Ruško Pohorje che porta al rifugio Mariborska Koca 1.068 m. dove si trova il busto dedicato all'ideatore “Oče-padre” del SPP Slovenska planinska pot, Ivan Šumljak. Si continua in discesa e si raggiunge la zona turistica di Mariborsko Pohorje 1.040 m. dove si trovano fra le varie strutture, l'Hotel Bellevue e la chiesa di Sv. Bolfenk. Da qui inizia l'ultima discesa verso valle (per i più "stanchi" esiste l'opportunità di scendere con una veloce ovovia). Una ripida traccia scende il versante orientale dell'ultima collina del Pohorje e conduce infine alla città di Maribor 262 m., dove termina il trekking. (Difficoltà:E, Dislivello: +35m.-975m., durata:4,00 ore, lunghezza:10 km.)

  Durante il trekking sono state realizzate molte fotografie, che sono state riunite nella galleria fotografica: "Trekking delle CARAVANCHE Orientali e del POHORJE". Si ringrazia per il contributo gli amici Maurizio Toscano e Carmine Grotti.

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