Trekking nel gruppo dell'ADAMELLO-PRESANELLA: anello della Cima PRESENAPassarella metallica Sentiero dei Fiori - Adamello

   Galleria di fotografie e descrizione di un mini trekking alpinistico nel gruppo Adamello-Presanella, (Alpi Retiche meridionali) Un mondo magico, formato da estesi ghiacciai e slanciate cime di granito, montagne famose per la loro selvaggia bellezza e per essere state il teatro di epiche battaglie durante la Prima Guerra Mondiale. Per l'ambiente ostile ed il clima estremo in cui si svolse, fu chiamata la Guerra Bianca, vissuta tra neve, ghiaccio e gelo a quote incredibili, superiori i 3.000 metri. Oggi delle eroiche gesta da parte degli alpini italiani e dei Kaiserjäger austriaci, rimane la straordinaria via attrezzata: il "Sentiero dei Fiori", un itinerario sospeso tra cielo e terra, con due altissimi ponti tibetani che lo caratterizzano. Il piccolo trekking si sviluppa con un itinerario ad anello intorno alla Cima Presena e consente di ammirare i bellissimi ghiacciai del Mandrone, Pisgana, Pian di Neve, Lobbia e Presanella. Breve descrizione dell'itinerario con partenza/rientro dal Passo Tonale:Cima Tonale Orientale, panorama verso la Presanella

   1° Giorno - Trasferimento al passo Tonale, importante valico alpino che mette in comunicazione la Val di Sole in Trentino, con la Val Camonica in Lombardia. Nella seconda parte della giornata si effettua un'escursione sul versante nord del passo (Alpi dell'Ortles) per ammirare e studiare le montagne e i ghiacciai del gruppo Adamello-Presanella, oggetto del prossimo trekking. Si sale a piedi (un'ora) o con la seggiovia alla Malga Valbiolo 2.244 m. Si prosegue verso est, con una facile traccia in diagonale, fino ad intercettare il sentiero (CAI N° 161). La salita prosegue con tratti ripidi lungo i pendii erbosi, che conduce alla dorsale rocciosa spartiacque tra i versanti sud ed est della montagna. Nei pressi si trova la "Città Morta", un grande ex villaggio militare austriaco della Grande Guerra. Con un'ultima breve rampa sulla dorsale si raggiunge la panoramica vetta del monte Tonale Orientale 2.696 m. (sentiero EE, durata: 1,20 h) Spettacolare balcone panoramico sulle vette che formano il gruppo Adamello-Presanella. Rientro al passo Tonale, cena e pernottamento.

   2° Giorno - Dal passo Tonale si sale con una la nuova cabinovia fino al Passo Paradiso 2.585 m. Dall'ampio valico si ammira il lago del Monticello con il riflesso del piccolo ghiacciaio della Vedretta Presena Occidentale e il "Monumento alla Fratellanza", in onore dei caduti della Grande Guerra. Ad ovest dell'ampia conca del Presena si sviluppa la frastagliata catena dei monti Castellaccio-Corno del Lagoscuro sulla quale si svolge la "ferrata dei Fiori". Per raggiungere l'attacco si prende a destra del lago, il sentiero CAI N° 44, che attraverso una ripida pietraia sale faticosamente al passo del Castellaccio 2.963 m. (1,30 h) Dall'aerea forcella inizia lo spettacolare percorso attrezzato che ricalca la via di arroccamento realizzata dagli alpini durante la Prima Guerra Mondiale, per collegare le postazioni installate in cresta, tra una serie incredibile di slanciate torri, pinnacoli e guglie. Passerella nel vuoto "Sentiero dei Fiori"Il primo tratto della traversata lungo il "Sentiero dei Fiori", si svolge lungo facili cenge e piccoli ponticelli in legno e consente di visitare alcune postazioni, tra le quali un ex osservatorio di vedetta, (raggiungibile con una deviazione facoltativa) lungo una parete verticale provvista di staffe. Bellissima vista sulla Cima e sulla Vedretta del Presena. Diversi pannelli storici, con foto originali della guerra, descrivono i punti più significativi lungo la via attrezzata.
  
La cengia conduce infine ad una stretta forcella ai piedi del Gendarme. Da qui iniziano i due nuovi ponti tibetani che sono stati ricostruiti nel 2010 e riproducono quelli realizzati dagli alpini durante la Grande Guerra 1915-18. Sono lunghi rispettivamente 75 e 55 metri, i più alti d'Italia ad una quota superiore ai 3.000 metri e rappresentano il punto più spettacolare della via attrezzata. Si percorrono le due passerelle metalliche, sospese nel vuoto, con emozione, mentre si attraversa un ambiente incredibile, tra profondi precipizi, nere guglie e fantastici panorami sulla Vedretta del Mandrone e della Pisgana.
   Le due nuove passerelle si possono evitare utilizzando la galleria costruita nel 1918 all'interno del Gendarme. Dopo l'adrenalinico passaggio, il "Sentiero dei Fiori" prosegue in salita lungo pendii di sfasciumi e cenge attrezzate fino alla capanna Lagoscuro - Bivacco Amici della Montagna 3.160 m. La suggestiva baracca è dedicata alla guida alpina Giovanni Faustinelli che dedicò tutta la vita alla salvaguardia e al ripristino delle testimonianze degli alpini. Una breve rampa di roccette consente di raggiungere la vetta del Corno Di Lagoscuro 3.166 m. dove il colpo d'occhio a 360° gradi è unico. Impareggiabile la vista sul ghiacciaio dell'Adamello il più lungo delle Alpi. 
   Dal bivacco si scende,
con una traccia tra le rocce e una scalinata ricavata dal granito, al Passo di Lagoscuro 2.970 m. Sul passo, grazie ad una teleferica che saliva direttamente da Ponte di Legno (Val Camonica), gli alpini costruirono un grande villaggio militare, di cui ancora oggi si possono osservare le fondamenta e i ruderi. Tra le grandi rovine, dal 2012, grazie al lodevole impegno dei volontari dell'associazione "Amici di Capanna Lagoscuro", sono stati ricostruiti una chiesetta ed un ricovero (adibito a bivacco-museo), in base alle foto d’epoca. I piccoli rintocchi della campana tra le altissime vette di granito, desiderano ricordare per sempre, l'estremo sacrificio degli alpini durante i terribili inverni della "Guerra Bianca". Dal passo di Lagoscuro si scendono i contrafforti occidentali del monte Presena, fra sfasciumi, roccette e piccoli laghetti, fino al rifugio Città di Trento al Mandrone 2.449 m. (sentiero EEA, durata: 5,30 ore (effettive) - Tot. Dislivello: +730 m.-835 m., lunghezza: 9 km). Cena e pernottamento.

  3° Giorno - Dal rifugio Città di Trento al Mandrone inizia una lunga tappa di trasferimento verso il rifugio Denza. la PresanellaIl "Sentiero della Pace" (CAI N° 212), conduce inizialmente alla chiesetta Madonna dell'Assunta (dedicata agli "Eroi dell'Adamello") e di seguito al Centro Julius Payer, sede di un'interessante esposizione di studi glaciologici. Raggiunto un importante bivio, si abbandona la traccia che scende al rifugio Bedole, per proseguire con il Sentiero Alpinistico Migotti (CAI N° 220) una via impegnativa a tratti assicurata, che si sviluppa su un terreno molto ripido e friabile. Una traversata aerea sopra la Val Genova che offre una splendida vista sui giganti  del versante opposto della vallata, sui ghiacciai “del Mandrone” e “della Lobbia” che scendono dalla cima dell’Adamello. Superati i contrafforti della Cima Busazza, inizia l'interminabile e faticosa ascesa al Passo Cercen (800 metri di dislivello !!) Si sale una "colata" infinita di rocce, massi, ghiaie, racchiusa da neri e altissimi campanili, intervallata da suggestive cascatelle, fino a raggiungere il maestoso fronte del ghiacciaio della Presanella. Un breve e facile tratto su nevaio residuo conduce al Passo Cercen 3.022 m. Dal passo si scende con il “sentiero della Scalaza, (CAI N° 206) lungo un pendio articolato costituito da morene e sfasciumi. La discesa si svolge a fianco delle colate di ghiaccio della Vedretta Presanella, in un ambiente di rara bellezza. Superati i laghi e le cascate di fusione del ghiacciaio, si raggiungono la terrazze erbose dove si colloca il rifugio Stavel Francesco Denza 2.298 m. (sentiero EEA, durata: 7,30 ore (effettive) - Tot. Dislivello: +1.020 m.-1.100 m., lunghezza: 12 km) Cena e pernottamento.

   4° Giorno - Dal rifugio Stavel inizia l'itinerario di rientro, con il sentiero CAI N° 212 che inizialmente conduce al bel laghetto Denza e in seguito, con una salita sempre articolata su grandi massi, raggiunge il passo dei Pozzi 2.604 m. Ultimo stupendo scorcio sulla maestosa parete himalayana della Presanella-Vermiglio. Dal passo si prosegue in discesa, sul lato opposto, in un ambiente completamente roccioso e brullo, i Pozzi Alti. Si continua la discesa fino ai Pozzi Bassi, tra pascoli e boschi. Con una piccola deviazione si visita l’ex forte Tonale (o Pozzi Alti), costruito dagli austro-ungarici per la difesa della Val di Sole. Si rientra sul sentiero (CAI N° 268) e si punta decisamente ad ovest per raggiungere il ponte degli alpini che supera il torrente Presena. Un'ultima faticosa salita su strada forestale, consente di rientrare al Passo Tonale, a conclusione dell'itinerario ad anello. (sentiero EE, durata: 4,30 ore - Tot. Dislivello: +700 m.-1.100 m., lunghezza:8,5 km).

   DIFFICOLTA' - Il trekking non presenta grandi difficoltà, ma poichè l’itinerario è lungo e si svolge in parte sopra i tremila metri, richiede un'ottima preparazione tecnica e fisica, riservato a persone dal passo sicuro. Il "Sentiero dei Fiori" per la classificazione delle ferrate è da considerarsi facile.
  
Alcune immagini della galleria fotografica sono degli amici Maurizio e Susanna.  

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