La STORIA del nome MARASSIALP

Due grandi passioni: la MONTAGNA e la FOTOGRAFIA hanno accompagnato la vita di tre generazioni della nostra famiglia.

Alpi Giulie Panorama dal Dobratsch

Tutto iniziò tanti anni fa, quando mio padre, Mario, per motivi di lavoro,venne trasferito a Tavisio. Lentamente, le selvagge Alpi Giulie lo conquistarono, durante lunghe escursioni con gli amici di lavoro. Appassionato di fotografia, iniziò a trasferire in immagini, le emozioni che giorno dopo giorno provava alla vista delle severe vette delle Giulie.

Le sensazioni però, che più gli rimasero nel cuore, durante tutta la vita, furono sicuramente quelle vissute durante i gelidi inverni. I candidi pendii innevati, i silenzi, l' incantesimo di una copiosa nevicata, furono momenti indimenticabili, provati durante avventurose discese attraverso boschi e canaloni, in un pionieristico " sci-alpinismo".

Valbruna
"Sci-alpinismo" sul Lussari Capanna Piemonte Ex Capanna Piemonte, oggi rifugio Zacchi Mario
Lina

 

Era un ambiente magico, la definitiva conferma la si ebbe, quando in un paesino vicino a Tarvisio, Rutte Piccolo, si rinnovò la storia di " Due cuori e una casetta", tra mio padre e mia madre Carla.

I tempi non erano facili, eravamo nel primo dopoguerra, ma nonostante le difficoltà, furono anni bellissimi. Alle scorribande, con gli amici, sulle cenge e sulle creste delle Giulie, si sostituirono tranquille e serene passeggiate nei boschi, con grandi scorpacciate di lamponi e mirtilli, e grandi raccolte di funghi.

Ma d'inverno, il richiamo della neve, era troppo forte, così rimasero indelebili nella loro memoria alcune discese, mio padre sugli sci e mia madre....sulle code, capitomboli e scivolate non mancarono, ma il divertimento era garantito. Trascorsero diversi anni felici, fino a quando non arrivò, finalmente, il momento di rientrare nella città natia, il motivo era molto semplice: stava per nascere il sottoscritto.

Avevo pochi anni, quando mamma e papà mi fecero scoprire per la prima volta la montagna, ovviamente mi condussero nei luoghi, a loro tanto cari:  il monte Lussari e il lago di Fusine
Coccau Lago di Fusine Monte Lussari

Durante la mia infanzia, trascorsi diverse settimane d'estate e d'inverno, in un paesino vicino a Tarvisio, Coccau, sul confine italo-austriaco, a casa dei "santoli", amici di vecchia data dei miei genitori.

Non lo sapevo ancora, ma avevo ereditato da mio padre la passione per la neve, la consideravo alla pari del mare, e quindi tuffi, capriole, "nuotate". Però a quei tempi non c'era ancora il Goretex o l'abbigliamento hi-tech di oggi, soltanto buona e calda lana, che al contatto con la neve si ghiacciava. La conseguenza immediata era, che mi trasformavo in un bel cubetto di ghiaccio, che soltanto il caldo del "fogoler" mi scioglieva, al mio ritorno a casa.

In seguito, d'estate, iniziai a percorrere sentierini e dorsali erbose, risalire cascatelle, scoprire i segreti dei boschi, mentre d'inverno, abbandonata la slitta, imparavo i primi rudimenti dello sci, prima "battendo" a scaletta un pendio vergine, e dopo cercando di scendere tra uno spazzaneve spinto e tanti tentativi per fare una curva a "cristiania" .

TRE CIME di LAVAREDO Poi, come spesso succede, con il passare degli anni, nuovi impegni, nuovi divertimenti, mi allontanarono dalla montagna, fino a quando,un episodio non cambiò radicalmente il mio rapporto con la montagna.

Successe tutto durante la classica gita domenicale con la fidanzatina, poi straordinaria e paziente moglie per la vita, Isabella, ci recammo a Cortina e a seguire al Rif. Auronzo.Scoprimmo le Dolomiti. Il colore delle pareti, l'eleganza delle forme, le linee verticali di torri e pinnacoli, la potenza che emanavano le strutture rocciose, furono una vista indimenticabile, un'emozione che ci avrebbe accompagnato per sempre.PATERNO - la prima ferrata

Iniziò da quel giorno, il desiderio di scoprire le bellezze di questo straordinario settore alpino, una ricerca sistematica per conoscere tutte le montagne che lo compongono, attraverso escursioni, Alte Vie, trekking, ferrate, una cavalcata straordinaria, che continua ancora oggi.

La frequentazione, però, non si limitò soltanto all'estate, ma anche nelle altre stagioni dell'anno. D'inverno, le Dolomiti, sono forse ancora più belle, grazie alla loro particolare conformazione fatta di esili cengette, sottili creste e roccette sporgenti, quando sono ricoperte dalla neve, con le verticali pareti libere dal manto bianco, creano immagini suggestive.

E' stata la stagione autunnale la  nostra preferita, nell'aria tersa della stagione i contrasti tra l'azzurro del cielo, il giallo dei larici, il verde degli abeti, il bianco della neve sulle cime più alte, ci hanno regalato le visioni più belle ed uniche, che la natura può offrire. 

Negli anni successivi, un altro momento importante, contribuì a suggellare definitivamente il mio rapporto con la montagna, fu quando iniziai a frequentare il Club Alpino Italiano. Grazie alla partecipazione ai trekking alpinistici, un nuovo mondo si aprì alla mia vista: le Alpi Occidentali. Così diverse dalle amate Dolomiti e Giulie, montagne grandiose per l'altezza e per le dimensioni.

Si apriva così una nuova stagione, ricca di nuove esperienze, anche tecniche, di straordinarie traversate su ghiacciaio, di grandi fatiche, di emozioni fortissime provate per la conquista delle vette più alte delle Alpi, di panorami indimenticabili, ricca anche per i rapporti umani, grandi amicizie nate nella condivisione delle gioie, delle difficoltà, affrontSulla cresta del FINSTERARHORNate assieme in un ambiente severo.CERVINO e DENT d' HERENS

 

Nel frattempo la vita doveva riservarci ancora la gioia più grande, la nascita di nostro figlio: Mattia.

Condividere con le persone amate la propria felicità, è una delle cose più belle che si possa desiderare, e allora, abbiamo iniziato a ripercorrere tutti i sentieri conosciuti, abbiamo di nuovo ammirato la bellezza della montagna con altri occhi, abbiamo partecipato tutti e tre assieme a nuove esperienze.

Isa e Mattia al Contrin Mattia al rifugio Scotoni Isa e Mattia al Pissadù

All'inizio Mattia vedeva la montagna, comodamente seduto nello zainetto, portato da papa', poi lentamente ha preso contatto con i sentieri, sempre guidato dalla "mano di roccia", si è appassionato alla montagna attraverso la raccolta dei timbri dei rifugi, (che avevano come premio delle splendide spille).

MATTIA sul MONTE CANIN - Ferrata JULIAInfine con gli anni ha maturato la sua personale passione per la montagna, fino ad arrivare ad essere il compagno ideale per continuare la scoperta delle ALPI. 

Quì termina la storia del nostro passato e del nome del sito,

il presente è adesso, nel momento che scrivo queste parole o nel momento che Voi le leggete,

rimane il futuro, pieno d'incognite e di speranze, ma di una cosa siamo sicuri, cercheremo sempre di avere l'opportunità d'ammirare la MONTAGNA e catturare l'emozione che ci procura con la FOTOGRAFIA, sarà sempre....  MARASSIALP