Album di fotografie e descrizione dell’itinerario dell'11ª tappa del Slovenska planinska pot (sentiero alpino sloveno) il lungo percorso che dal mare Adriatico di Ankaran conduce a Maribor, attraverso la Slovenia, chiamato per questo motivo anche Slovenska planinska transverzala (Traversata Alpina Slovena). In questa tappa si continua la traversata delle Prealpi Slovene Occidentali-Zahodne Slovenske Predalpe (criterio SOIUSA), sulle colline Cerkljansko hribovje (Colline di Cerkno).
ITINERARIO – Sovodenj (592 m.), Bevkov vrh (1.051 m.), Kladje (787 m.), Vrhovčev grič (1.048 m.), Pl. Koča na Ermanovec (968 m.), Vrhulce (814 m.), Bolnica Franja (575 m.)
L'undicesima tappa riparte dal
monte
Bevkov vrh 1.051 m.. Per
motivi d'organizzazione logistica, noi iniziamo dal paese di Sovodenj 592 m.
che consente di raggiungere il Bevkov Vrh in circa un'ora e trenta
minuti. Dalla cima si punta ad un grande ed evidente segnavia che indica
la prosecuzione lungo una stradina forestale. Lungo la discesa si
seguono, verso destra, alcune indicazioni che consentono di accorciare
il tratto stradale, con una traccia discretamente ripida in un bel
bosco. Con alcuni saliscendi si raggiunge la località di Kladje 787
m. (tempo: 1,00h), importante crocevia di strade della regione di Cerkno. Si
continua in direzione est verso l’Ermanovec, con una lunga strada in
leggera salita (circa cinque chilometri) parzialmente asfaltata. Il
paesaggio è molto bello, tra case sparse, fattorie, campi coltivati, prati
adibiti a pascolo e boschi si raggiunge
una panoramica dorsale erbosa, le colline di Vrhovčev grič 1.048 m.
Il colpo d'occhio è grandioso, a meridione le dolci colline di Idrja
(Idrijsko hribovje) a
settentrione, le vette più alte delle Prealpi Giulie Orientali (Vzhodne
Julijske Predalpe), più' lontane le Alpi Giulie..
Anche su questo crinale erboso
si notano i cippi del vecchio confine del 1920 tra il regno d'Italia e il Regno dei Serbi, Croati e
Sloveni. Fu tracciato con il trattato di Rapallo, alla fine
della Prima Guerra Mondiale, quando la regione di Idrija-Cerkno, fu
annessa all'interno del nuovo
confine orientale italiano.
Nel 1947, dopo la sconfitta dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale,
questo territorio passò sotto la sovranità della nuova Repubblica
Federativa di Jugoslavia.
La strada prosegue
sempre verso est, in leggera discesa, fino alla
Planinska koča na Ermanovec 968 m.
(tempo: 1,00h - tot 2,00h) Dal rifugio si ritorna indietro fino alle colline di Vrhovčev, dove si
trovano le indicazioni per Bolnica Franja. Ancora stradine
e sentieri nel bosco, con rare case sparse qua e là, un paesaggio
incantevole fatto di verdi spazi infiniti. Lungo la discesa, si ammira la cima del
monte Porezen, la destinazione della
tappa successiva. Raggiunto il paese di Dolenij Novaki, con una strada
asfaltata (tre chilometri) si raggiunge Bolnica Franja 575 m. (tempo:
3,00h - tot 5,00h)
La tappa relativamente "breve", consente di visitare l'importante ospedale partigiano di Franja, partizanska bolnica Franja, posto nella gola di Pasice. Fu un luogo di cura segreto attivo durante la Seconda Guerra Mondiale, nel periodo dal dicembre 1943 fino al maggio 1945. Oggi nella Repubblica di Slovenia è considerato un monumento di interesse nazionale, iscritto sulla Lista sperimentale del Patrimonio mondiale dell'Unesco.
DIFFICOLTA' - L'undicesima tappa del Slovenska planinska pot è facile, discretamente faticosa, per la presenza di diversi sali-scendi.
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11ª Tappa SPP: Bevkov vrh-Bolnica Franja |
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salita | discesa | |
Tempi: | 1,30 h. | 3,30 h. |
Dislivello: | 380 m. | 760 m. |
Sviluppo: | 17,5 km. | |
Difficoltà: | facile, E (scale difficoltà) escursione con diversi sali-scendi | |
Note: | Nei dati non viene considerata la salita Sovodenj-Bevkov vrh |
Cartografia |
Škofjeloško, Idrijsko in Cerkljansko hribovje – Kartografija 1:40 000 |
LINK | |
Tappa precedente: | 10ª Idrija-Bevkov vrh |
Tappa successiva: | 12ª Bolnica Franja-Petrovo Brdo |
Menù - Slovenska planinska pot |
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NOTE STORICHE dell'ospedale partigiano di Franja L'ospedale partigiano Franja fu attivo durante la parte terminale della Seconda Guerra Mondiale, quando i partigiani sloveni iniziarono a combattere contro le forze di occupazione nazi-fasciste. L'esercito tedesco tentò in più occasioni di scoprire la posizione dell'ospedale, senza successo. Una particolarità della Resistenza slovena erano proprio gli ospedali segreti. Questi ospedali erano situati nelle foreste di difficile accesso, nei burroni con pareti a strapiombo e nelle grotte sotterranee. Nel 2007, l’ex ospedale è stato pesantemente danneggiato da un'inondazione causata dalle forti piogge ed è stato ricostruito nel 2010. Edificato dai partigiani sloveni all'interno di una profonda gola, l'ospedale fu operativo dal dicembre 1943 fino al maggio 1945. L'entrata era nascosta nella foresta, e l'ospedale poteva essere raggiunto soltanto attraverso dei ponti che venivano ritirati quando il nemico era nelle vicinanze. Al fine di preservare il livello di segretezza necessario per permettere all'ospedale di operare, i pazienti venivano bendati durante il trasporto; inoltre gli alberi e gli edifici mimetizzati impedivano agli aerei di vederlo. Il fondatore e primo costruttore fu Viktor Volčjak, ma l'ospedale assunse il nome del coordinatore, il medico Franja Bojc Bidovec, che vi lavorò a partire da febbraio 1944. Estremamente ben equipaggiato per una struttura clandestina, venne progettato per fornire cure e assistenza necessarie per un massimo di 120 pazienti alla volta, ma arrivò ad ospitarne fino a dieci volte tanto. |
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