Xª Tappa del Slovenska Planinska Pot, il sentiero alpino sloveno: da Idrija a Bevkov vrh   Idrija

    Album di fotografie e descrizione dell’itinerario della 10ª tappa del Slovenska planinska pot (sentiero alpino sloveno) il lungo percorso che dal mare Adriatico di Ankaran conduce a Maribor, attraverso la Slovenia, chiamato per questo motivo anche Slovenska planinska transverzala (Traversata Alpina Slovena). In questa tappa  inizia la traversata delle Prealpi Slovene Occidentali-Zahodne Slovenske Predalpe (criterio SOIUSA), sulle colline di Idrija e Cerkno, con la salita delle montagne Sjvka e Bekov vrh.

    ITINERARIO – Idrija (324 m.), Marutnik (892 m.), Ledine (790 m.), Sivka (1.008 m.), Kanavc (745 m.), Bevkov vrh (1.051 m.), Sovodenj (592 m.)

        La decima tappa riparte da Idrija, prima d'iniziare l'escursione è consigliabile visitare il piccolo centro storico, ricco di testimonianze del ricco passato dovuto alla famosa miniera di mercurio, grazie alla quale la cittadina è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO (2012). Nella piazza principale si trovano il municipio e la Scuola del merletto, una breve camminata conduce al bel Castello di Gewerkenegg, a suo tempo sede dell’amministrazione della miniera e magazzino di mercurio e grano, oggi sede del Museo Civico. La visita prosegue con l'edificio dell'Antonijev rov, l'entrata della miniera di mercurio, seconda in ordine di grandezza al mondo. Domina la cittadina la bellissima chiesa di Sv. Anton con la suggestiva Via Crucis, che si sviluppa in salita, sul crinale della collina.

    Dal centro di Idrija inizia la lunga traversata delle Prealpi Slovene Occidentali chiamate anche Prealpi Giulie Orientali (Vzhodne Julijske Predalpe) si seguono le indicazioni del SPP N°1, in direzione est, verso il lontano Bevkov vrk, si attraversa il fiume Idrijca e si imbocca una stradina tra le caratteristiche case dei minatori. Sempre seguendo la stradina si raggiunge una terrazza erbosa dove si ammira un bel panorama su Idrija. Dalla stradina una indicazione a destra indica la direzione per il proseguo del percorso, (tabellina rossa per Sivka e indicazione Via Alpina). Il sentierino sale discretamente ripido all'interno di un fitto bosco e prende rapidamente quota, fino a raggiungere la sommità della dorsale, dove si trova la località di Marutnik 892 m. (tempo: 1,30h) e dalla quale si potranno vedere le verdi colline sopra Spodnja Idrija e Žiri. Si continua in discesa verso Ledinsko Razpotje 705 m., per proseguire con un lungo tratto su strada asfaltata, che conduce al bel paese di Ledine 750 m. (tempo: 1,15h - tot 2,45h) Il sentiero prosegue tra radure e boschi, fino ad un evidente incrocio con cappellina e panche, dal quale inizia una traccia, che in una decina di minuti conduce sulla sommità del rilievo di Sivka 1.008 m. (tempo: 1,00h - tot 3,45h) La cima si pone al centro di una piccola radura, completamente attorniata da abeti (e quindi con nessuna visuale) con in mezzo un piccolo cippo di recente costruzione e il libro di vetta. Ridiscesi all’incrocio precedente, con una piccola deviazione dall'itinerario ufficiale, si può raggiungere il nuovo rifugio Planinsko Društvo Žiri o Koča na Mrzl'k. Confine di RapalloRitornati sul percorso del Slovenska planinska pot si prosegue tra graziosi prati curati e case sparse, con belle vedute sui colli circostanti. Abbandonata la strada si rientra in bosco, passando accanto ad altre case che potrebbero suscitare la nostra invidia, tanto sono gradevolmente immerse nel verde.
    Lungo l'itinerario, sui crinali delle dorsali erbose (Idrijsko hribovje), si possono osservare alcuni cippi del vecchio confine del 1920 tra il regno d'Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni. Venne tracciato dopo il trattato di Rapallo, alla fine della Prima Guerra Mondiale, quando gli italiani dopo la vittoria nella Grande Guerra, ottennero l'annessione di nuovi territori. Il nuovo confine orientale italiano venne segnato sullo spartiacque alpino da Tarvisio al Mar Adriatico con l'annessione di Trieste, Gorizia e alcuni distretti della Carniola, tra i quali: Postumia, Vipacco e la regione di Idrija. Nel 1947, dopo la sconfitta dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale, il territorio di Idrija passò sotto la sovranità della nuova Repubblica Federativa di Jugoslavia.
Bevkov vrh
Si continua all'interno di un paesaggio molto bello, con un'alternanze di boschetti e prati con case sparse, immersi in una natura non stravolta dalla presenza umana, ma quasi valorizzata. Raggiunta la frazione di Kanavc 745 m. (tempo: 1,10h - tot 4,55h), inizia l'ultima salita, sempre tra alti boschi e dorsali erbose panoramiche, che conduce alla cima del monte Bevkov vrh 1.051 m. (tempo: 1,15h - tot 6,10h) La sommità ampia e luminosa, caratterizzata da un tabernacolo, permette un bel colpo d'occhio a 360°, soprattutto verso nord con il maestoso monte Porezen.

    Dalla cima, per motivi di organizzazione logistica, si scende al paese di Sovodenj 592 m. in circa un'ora, per riprendere nella tappa successiva (11ª), il sentiero alpino sloveno, sempre dal monte Bevkov vrh.

       DIFFICOLTA' - La decima tappa del Slovenska planinska pot è facile, discretamente faticosa, per la presenza di diversi sali-scendi.

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Sui sentieri della Xª Tappa del Slovenska Planinska Pot, il sentiero alpino sloveno: da Idrija a Bevkov vrh

10ª Tappa SPP:  Idrija-Bevkov vrh  

  salita discesa
Tempi: 4,25 h. 1,45 h.
Dislivello: 1.150 m. 450 m.
Sviluppo: 19 km.
Difficoltà: facile, E  (scale difficoltà) escursione lunga diversi sali-scendi
Note: Nei dati non viene considerata la discesa a Sovodenj

Idrija miniera di mercurio   Idrija - miniera di mercurio Antonijev rov

Cartografia

Planinska Zveza Slovenije NANOS 1:50.000

LINK
Tappa precedente: 9ª Voijsko-Idrija
Tappa successiva: 11ª Bevkov vrh-Bolnica Franja
Menù - Slovenska planinska pot

 

Brevi NOTE STORICHE della miniera di mercurio di Idrija

  La leggenda narra che nel 1490 a Idrija, sotto lo zampillo di una sorgente, un stagnaio scoprì il mercurio. Un'altra fonte racconta che "il metallo argenteo" venne trovato nel 1497 dall'italiano Virgilio Formentini. Da quella data, per 500 anni, il mercurio venne estratto sia nella sua forma liquida, sia come minerale di cinabro (solfato di mercurio). I minatori durante cinque secoli di duro lavoro, scavarono 700 km di gallerie, raggiungendo una profondità di 380 metri. La grande quantità di metallo estratto, contribuì a far diventare la miniera di mercurio di Idrija la seconda più grande del mondo (dopo quella di Almaden in Messico). L'importanza della miniera è stata riconosciuta a livello mondiale, con l'iscrizione di Idrija nella Lista del patrimonio culturale dell'umanità dell'UNESCO. Il mercurio è uno dei pochi elementi a trovarsi nello stato liquido in natura, per questo motivo nell'antichità era considerato uno degli elementi primordiali che formavano la materia. Nei secoli scorsi fu uno tra i metalli più utilizzati, nella scienza, nella medicina e nell'industria. Le nuove tecnologie portarono in epoca moderna, ad una riduzione della richiesta di mercurio, che assieme all'accertata sua grande tossicità, contribuì alla chiusura definitiva della miniera nel 1988. Oggi una parte della miniera "dell'argento vivo" è aperta al pubblico, l'ingresso corrisponde all'entrata della galleria Antonijev, una delle prime ad essere scavata ancora nel lontano 1500. La visita consente di percorrere alcune gallerie, scendere con un pozzo alla profondità di 96 metri e rivivere la storia dei minatori con alcune ricostruzioni museali. Nel cuore della miniera si trova la suggestiva cappella dei tre Santi, con le statue dei protettori dei minatori, costruita nel XVIII secolo.  a nel XVIII secolo. 

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