Galleria di fotografie e descrizione dell’itinerario della salita al ricovero Igor Crasso, nelle Alpi Giulie (criterio SOIUSA). La lunga catena del Canin, termina verso occidente con una dorsale rocciosa che dal monte Sart si perde nella solare Val Resia, sull'ultimo tratto di questa panoramica cresta si trova il ricovero Crasso. Per il notevole dislivello di salita e per la vista mozzafiato, la sua visita è paragonabile all'ascesa di una vetta. Al confine tra le Alpi e le Prealpi Giulie, il bivacco si colloca in una zona protetta da un parco regionale, in un ambiente ancora selvaggio e integro, un gioiello naturalistico silenzioso. Breve descrizione dell’itinerario:
ACCESSO - Percorsa l’autostrada A23 Alpe Adria (Palmanova-Tarvisio), in direzione nord, si esce al casello di Carnia-Tolmezzo (UD) e si prosegue in direzione Tarvisio con la SS. 52 e con la SS. 13 (Pontebbana). Raggiunto il paese di Resiutta di devia a destra per imboccare la Val Resia. Si percorre l'ampia vallata fino al paese di Stolvizza, superato il centro in direzione della frazione Ladina, si parcheggia nei pressi della "Baita Alpina".
ITINERARIO
- Dal parcheggio della "Baita alpina" A.N.A. 580 m.
inizia il sentiero
CAI N° 643 (primo
tratto dell'Alta Via Resiana). Dopo un
primo tratto di strada asfaltata, superate le ultime case del paese, si
prosegue con una carrareccia (in cemento) che ben presto diventa
sentiero. La traccia inizia subito a salire discretamente ripida
all'interno di un bel bosco, una deviazione (destra) permette di
visitare una piccola galleria con feritoia risalente alla
Prima Guerra
Mondiale 1915-18.
Si continua lungo un erto prato che raggiunge gli stavoli Tuurse 860 m.
Bellissimo scorcio verso il Canin, il monte Sart e la "lontanissima"
cresta dove si pone il ricovero Crasso. Si rientra nel bosco
(meraviglioso lo spettacolo in autunno), si aggira il monte Tanarado che
domina la valle del rio Laschi e, alternando ripidi tratti su terreno
roccioso con brevi traversi su prati, si raggiunge la solare prateria
con i ruderi delle case di Lomyc. L'ex mulattiera militare, realizzata
dagli alpini già nel 1892, ottimamente tracciata, sale regolarmente e
raggiunge gli stavoli di Lom 1.200 m., uno dei quali è stato
recentemente ristrutturato (Planina). Lentamente ci si avvicina alle prime
balconate rocciose, si attraversa l'impluvio del rio Lommig, e si
raggiunge un importante bivio a quota 1.491 m.
Si
tralascia l'indicazione verso sinistra, per l'altopiano del Pusti Gost
(CAI N° 632), e si
continua diritti verso il ciglione roccioso dove si trova il bivacco,
alle cui pendici si osserva una grande grotta naturale, con una piccola
sorgente d'acqua. Pochi metri sopra il bivio si abbandona il sentiero
principale, per seguire a sinistra una traccia (non segnata) che con un
percorso alternativo raggiunge il bivacco Crasso. Si sale verso una
cresta rocciosa, si attraversa un ripido pendio e si raggiunge il
Picco Peloso 1.585 m., straordinario pulpito panoramico sopra la
profonda Val Raccolana e l'ampia Val Resia. Molto bella e inedita anche la vista sulle
maestose pareti meridionali della catena monte Cimone-Jôf di Montasio.
Si continua la salita verso la sommità della dorsale principale, un
breve passaggio roccioso, leggermente esposto, riporta sulla ben
identificabile ex mulattiera militare, che rapidamente con alcune
serpentine, conduce al Ricovero Igor Grasso 1.654 m.
La storia del ricovero-bivacco inizia dalla seconda
metà del XIX° secolo, quando questa zona fu giudicata interessante dal
punto di vista militare. Venne costruita una comoda mulattiera dal
fondovalle della Val Resia, ma soprattutto nel 1892 fu realizzato un
grande ricovero militare intitolato alla Regina Margherita, che poteva
ospitare fino a 160 persone. L'opera fu realizzata dagli zappatori
del 7° Alpini, a ricordo dei quali oggi si trova ancora una lapide. Nel
corso della Prima Guerra Mondiale, nell'ottobre 1917, dopo la disfatta
di
Caporetto, fu incendiato durante la precipitosa ritirata degli
alpini dal Canin. In tempi più recenti (1995), per ricordare la perdita
di un giovane alpinista della sezione CAI della XXX Ottobre di Trieste,
Igor Crasso, l'edificio è stato recuperato con il contributo della
famiglia e degli amici.
Dal ricovero in pochi minuti si
raggiunge la Sella Buia 1.665 m. e un attiguo cucuzolo roccioso
1.682 m. da dove si ammira un nuovo straordinario panorama sulla
possente muraglia calcarea della catena del Canin: il monte Sart il
Picco di Grubia, la cima Canin e grazie allo sviluppo a semicerchio
della catena, fino ai lontani Cerni Vogu e Velika Baba.
Il ritorno
si svolge sullo stesso itinerario dell'andata, con soltanto all'inizio
la possibilità di scendere direttamente fino al bivio 1.191 m. visitando la grotta
dell'acqua.
Vai alla galleria di fotografie:
Salita al ricovero Igor CRASSO |
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Sintesi: | Salita: | Discesa: |
Dislivello tot:: | 1.130 m. | 1.130 m. |
Tempo tot: |
3,00 h. |
2,00 h. |
Difficoltà: | E | (difficoltà) |
Sviluppo: | 10 km. | |
Cartografia: Ed. Tabaccco 1:25.000 Foglio 027 Canin - Val Resia, Parco Naturale Prealpi Giulie | ||
DATA escursione: | 21 ottobre 2020 | |
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