ALPI - DOLOMITI - Escursione sul Monte PIANA 

Album di fotografie di un'escursione sul Monte Piana e visita al Museo all'aperto della Grande Guerra. Lungo la strada che collega Cortina d'Ampezzo con Dobbiaco, in prossimità della Valle di Landro, s'erge una montagna tozza, con i versanti caratterizzati da ripide scarpate e scoscesi valloni. Nonostante quest'aspetto quasi anonimo, a confronto delle slanciate cime dolomitiche che lo circondano, il Monte Piana rimane una montagna famosa, legata come nessun'altra alle vicende della Prima Guerra Mondiale. Assieme all'interesse storico, la sua visita permette di ammirare il celebre panorama su tutte le Dolomiti di Sesto e di Cortina, conosciuto già alla fine del diciannovesimo secolo, come testimonia la visita del poeta Giosuè Carducci nel 1892. La sommità del Monte Piana è costituita da un arido pianoro, separato in due parti da una depressione, chiamata la Forcella dei Castrati. Dal 1915 al 1917 la montagna fu testimone di una incredibile guerra d'alta montagna, combattuta tra gli alpini italiani posizionati sulla sommità sud e i Kaiserjäger e Standschützen austriaci difensori della sommità nord. Il Sentiero Storico del Museo all'aperto consente di visitare il teatro della guerra, di ripercorrere le trincee ed i camminamenti, di visitare (con attenzione) le gallerie di rifornimento e di mina. Permette di comprendere gli enormi sacrifici dei soldati costretti ad una guerra assurda e cruenta, effettuata in condizioni atmosferiche terribili, soprattutto d'inverno con temperature polari e copiose nevicate. <".dal Comando italiano: 13 dicembre 1916, altezza della neve 7 metri,  temperatura -42 C°>" ( vedi Monte Piana d'inverno con le ciaspe). L'escursione storica si può percorrere in una giornata, ma l'interesse della località ed i suoi panorami, consigliano di non affrettarsi, paradiso della fotografia.

 Cannone italianoESCURSIONE - Rifugio Lago d' Antorno-Rifugio Angelo Bosi-Sentiero Storico del Monte Piana.   Dal Lago di Misurina si raggiunge il rifugio Lago d' Antorno 1866 m. Superato il lago inizia l'itinerario (CAI N°112), si devia subito a sinistra (indicazione) e si traversa un bosco in direzione della forcella Bassa, alle pendici del Col de le Saline. Aggirato il colle, con alcuni sali-scendi, si ritrova la rotabile principale, che si segue con ripidi tornanti fino al rifugio Maggiore Angelo Bosi 2205 m., posto sull'estremità meridionale del Monte Piana.  Si ammira il panorama (spettacolare vista sulle Tre Cime di Lavaredo), e si visita la Cappella a ricordo dei caduti del Monte Piana.

 SENTIERO STORICO - Dal rifugio Angelo Bosi inizia l'itinerario verso sinistra in direzione del versante meridionale del Monte Piana.  (CAI N°6a). Il sentiero inizialmente attraversa prati ricchi di coloratissimi fiori e mughi, successivamente s'infila in una cengia leggermente esposta ed in alcuni punti stretta, alcune gole e canaloni vengono superati con l'aiuto di una corda metallica fissa. Questa cengia, nascosta ed a prova di bomba costituiva la via d'accesso all'ala sinistra dello schieramento italiano. Superate le caverne del Comando di settore e aggirata una profonda gola (dove durante la guerra gli alpini avevano costruito un ponte sospeso), si risale sulla sommità del pianoro in corrispondenza del cippo di confine dell'anno 1753. Si prosegue verso l'orlo del tavolato in corrispondenza di una grande croce di legno, da dove si può ammirare un bel panorama verso il Cristallo, il Picco di Vallandro ed in basso verso Carbonin ed il lago di Landro. Direttamente al di sotto della croce, un breve tratto attrezzato consente di accedere alla fitta rete di gallerie dell'Osservatorio italiano. Chi possiede un passo sicuro, può proseguire lungo esili cenge fino alle posizioni avanzate italiane, veri nidi d'aquila. (attenzione !) Risaliti sul pianoro, si raggiungono in breve la Capanna Carducci (chiusa) ed il monumento, a forma di piramide, dedicato al grande poeta in occasione della sua visita nel 1892.  Si prosegue sulla sommità sud della montagna, in direzione di un incredibile sistema di trincee con ricoveri e postazioni per bombarda e mitragliatrice. Si tratta della posizione "Sappe" (dal tedesco: trincea d'approccio) la posizione più avanzata italiana in questo settore della prima linea. Quì termina la visita della sommità meridionale del Monte Piana, un facile sentiero (CAI N°111-122) conduce in discesa verso la forcella dei Castrati.

La Forcella costituisce la linea naturale di demarcazione fra la sommità sud e la sommità nord del Monte Piana. All'inizio del conflitto era terra di nessuno, successivamente fu teatro di cruente battaglie, in seguito gli italiani riuscirono a superarla ed a conquistare il versante meridionale della sommità nord. Ed è in questa direzione che prosegue il Sentiero Storico. Abbandonato il facile sentiero, che prosegue al centro del pianoro, si devia decisamente a destra (CAI N°6a) Galleria dei Kaiserjäger si continua lungo una cengia, parzialmente attrezzata, chiamata Guardia di NapoleoneSuperate molte caverne dove si trovavano i ricoveri per i soldati si arriva all'ingresso della Galleria italiana di mina. Molto interessante dal punto di vista storico, poichè a differenza di altre (es. Col di Lana) non venne distrutta, i lavori furono infatti interrotti prima dell'accensione della mina. La sua lunghezza, 260 m., la roccia friabile, ed i sostegni in stato precario rendono particolarmente pericolosa una sua visita!!. Si prosegue lungo il dirupato versante nordorientale del Monte Piana, lungo una cengia esposta, con l'aiuto di una corda metallica si entra nella zona occupata dagli austriaci. Si attraversano i resti di baraccamenti militari, dell'accampamento dell'ala sinistra austriaca dove sbocca la Galleria dei Kaiserjäger. Oggi crollata, all'entrata si possono ancora osservare le rotaie ed il carrello. Da questo punto si può risalire facilmente sulla sommità oppure proseguire lungo un friabile sentierino ed esili ed esposte cenge (attenzione!) fino all'accampamento dell'ala destra dove si trovava il Comando dei Kaiserjäger. Era la postazione più grande degli austriaci, con baracche, posto di medicazione, cucine e l'arrivo della teleferica da Landro. Oggi rimangono molte macerie e alcuni travi di legno sospesi nel vuoto a ricordo del villaggio aggrappato alla roccia. Per risalire sulla sommità settentrionale ci sono due possibilità: una galleria dotata di gradini o una scala in cemento che sale esposta lungo il ripido versante della montagna. Sulla cima nord del Monte Piana si trova la Croce di Dobbiaco 2305 m. punto panoramico straordinario. Si ritorna indietro traversando la sommità settentrionale, facendo attenzione alle grosse fessure della roccia, e si visitano i "caposaldi I e II " austriaci. Erano le posizione più avanzata della prima linea austriaca, vicinissime alle trincee italiane. Una fitta rete di camminamenti blindati, collegamenti sotteranei, ricoveri e trincee munite di solide strutture in cemento armato. Quì termina il sentiero storico, si ritorna alla Forcella dei Castrati e per facile sentiero si rientra al Rifugio Bosi.

NOTE difficolta' "SENTIERO STORICO" - La visita del Museo all'aperto di Monte Piana percorrendo i larghi sentieri sulle sommità sud e nord (CAI N°6-111-122) è facile e poco faticoso. Più impegnativo è il sentiero storico (CAI N°6a). Lungo le cenge che consentono di visitare tutte le posizioni sui fianchi della montagna, ci sono diversi tratti attrezzati sulle pareti esposte e dalla roccia friabile. La sommità nord ha una conformazione carsica con grosse fessure nella roccia, coperte dalla vegetazione. Infine il pericolo maggiore sono i sistemi sotterranei: nelle gallerie c'è sempre il pericolo di crolli, nei pozzi ed nei cunicoli, che scendono verticali nel cuore della montagna, le scale e le strutture in legno sono ormai marce. 

 Vai alla galleria fotografica:

Le Tre Cime dal Monte Piana 

  DOLOMITI 

Escursione al Monte Piana - Museo della Grande Guerra  

Sintesi     tempi/dislivello escursione

 Escursione salita Rif. Bosi discesa Rif. Bosi
 Tempi : 1,45 h   1,30 h  

Dislivello:       

470 m.  470 m. 

Difficoltà:       

T - Turistico

Sentiero storico CAI N° 122 - 6

Tempi: 2,00 h - 3,00 h  

Difficoltà:       

T - Turistico

Sentiero storico CAI N° 6a

Tempi: 3,30 h - 4,00 h  

Difficoltà:       

EE - Escursionisti Esperti
Note:  

 

Tratti esposti agevolati con corda fissa, evitare di entrare nei complessi sot-terranei, pericolo crolli.

(scale difficoltà)

Trincea austriaca per mitragliatrici

Cartografia

Ed. Tabacco 1:25.000    Foglio 03 Cortina d'Ampezzo 

DATA escursioni:

Dal 1981.... al 10 luglio 2010 

Brevi NOTE STORICHE del MUSEO all'aperto

Dal 1977, il dott. Walter Schaumann, ufficiale di carriera, docente di storia contemporanea e amante della montagna, figlio di un combattente della Grande Guerra ha guidato l'associazione di volontari "Amici delle Dolomiti" nella ricostruzione delle trincee, dei camminamenti e dei ricoveri, ha ripulito alcune gallerie e ha ripristinato molti sentieri, creando un Museo all'aperto di grande interesse storico.

 Il primo nel suo genere sulle Alpi, ad ospitare un vasto settore della Guerra d'Alta Montagna.  In questo modo si sono salvati dall'incuria dell'uomo e dalla naturale rovina del tempo, moltissime testimonianze del sacrificio e del lavoro dei combattenti. Oggi la visita della sommità di Monte Piana, attraverso il Sentiero Storico, permette di riconoscere i luoghi più importanti legati alle vicende della guerra, e grazie a molte indicazioni e tabelle esplicative, di comprendere la dinamica degli avvenimenti storici.