Album di fotografie e descrizione dell'itinerario, di un'escursione sul Monte Pal Piccolo con la visita del Museo all'aperto della Grande Guerra e del sentiero delle Portatrici Carniche. Le Alpi Carniche costituiscono il confine naturale tra l'Italia e l'Austria è sono intagliate dal Passo di Monte Croce Carnico. Ad est del valico si erge ripido il bastione calcareo del monte Pal Piccolo. La montagna fu aspramente contesa durante la Prima Guerra Mondiale. Dal 1985 l'associazione degli "Amici delle Dolomiti" ha ripristinato i vecchi sentieri, ricostruito postazioni, trincee e baracche, soprattutto sul versante nord austriaco e sull'estesa vetta, composta da tre sommità: l'Ala Destra, la Quota di Mezzo e la cima vera e propria. L'itinerario proposto, ad anello, consente di visitare le postazioni italiane del versante sud, si sale con la "Via degli Alpini", si raggiunge l'articolata vetta ("Quota di Mezzo" e cima principale) e si scende con il nuovo Sentiero delle Portatrici Carniche. La visita approfondita del versante austriaco è stata effettuata con un'altra escursione: Pal Piccolo - MG Nase, Ala Destra, Cima e Trincerone Italiano
ACCESSO - Il punto di partenza dell'escursione è il Passo di Monte Croce Carnico 1.357 m. Dall'autostrada A23 Udine-Tarvisio, uscita Carnia, si raggiunge Tolmezzo e si prosegue in direzione dei paesi di Paluzza e Timau. Superato il paese di Timau si sale verso il passo.
ESCURSIONE -
Dal grande parcheggio del valico inizia il sentiero
CAI N°401
chiamato
"Via degli Alpini". La bella mulattiera di guerra inizia subito con una ripida
serpentina in salita, che conduce ai piedi di una
verticale parete, usata come
palestra di roccia e che prende il nome, "la scogliera". Si prosegue sotto le
rocce con un traverso, dove i brevi tratti leggermente esposti si superano con
l'aiuto di un cavo d'acciaio utilizzato come corrimano. Raggiunti alcuni ruderi
di ricoveri delle retrovie, con una bella targa degli alpini "Val Pellice", il
sentiero prosegue con minor pendenza all'interno di alcuni avvallamenti carsici,
fino ad una nuovo ripido zig-zag. A circa metà salita si trova il bivio per il
Sentiero delle Portatrici Carniche, che noi però utilizzeremo in discesa. Al
termine della salita si raggiungono le pendici del Pal Piccolo. Al successivo
bivio si abbandona il sentiero 401 (direzione Freikofel) e s'imbocca (nord) una
verde valletta chiamata "della Bottiglia", al centro della quale si pone il
cippo del maggiore Macchi della Guardia di Finanza. Percorsa tutta la valletta si raggiungono le strutture
utilizzate dai volontari dell'Associazione Dolomitenfreunde-Amici delle
Dolomiti, che per vent'anni hanno lavorato alla straordinaria realizzazione del
Museo all'aperto della Grande Guerra.
Da questo punto è
consigliabile salire la vicina "Quota di Mezzo", una delle tre sommità
del Pal Piccolo, per visitare le postazioni austro-ungariche, un labirinto di
trincee, gallerie e bunker che trasformarono la vetta in un fortino
inespugnabile.
Rientrati al "campo base" dei volontari, si sale verso la cima
principale, con la possibilità di scegliere tra due percorsi, il primo
(facile) percorre una lunga scala di legno, su un ripido pendio con aerea vista
sui laghetti della Plöckenhaus,
il secondo,
leggermente più difficile, sale sulla destra un ripido canalino
roccioso con l'aiuto di staffe e di un cavo metallico. Terminata la
salita si esce su l'anticima, nei pressi dell'arrivo della teleferica di guerra
(ricostruita), vicino ad un acrocoro roccioso, particolarmente ricco di
baracche, caverne, gallerie e caratterizzato
da una lunghissima trincea fortificata, con decine di feritoie
per i fucilieri austro-ungarici, che puntavano la prima linea italiana. In breve
si raggiunge la croce di vetta del Pal Piccolo 1.886 m. Si nota con
stupore come tutta vetta fu scavata nelle viscere più interne, per realizzare la
postazione più spettacolare dell'intero "Museo all'Aperto". Entrati in una
galleria si salgono diverse staffe verticali per salire all'interno della
cupola corazzata, del peso di 500 kg. e del diametro di 1,25 m., che aveva
la funzione di osservatorio. Dalla cupola si scende verso la vasta sommità est
della cima, dove si trovavano le prime linee. Si rimane sorpresi davanti
all'incredibile numero di gallerie e camminamenti che solcano tutto il terreno
roccioso con le trincee tra i contendenti separate soltanto da alcune decine di
metri. Raggiunto il Trincerone
Italiano si visita la grandiosa opera ancora ben conservata, con una struttura massiccia in
cemento armato e con alcuni tratti dotati di copertura. E' questa
l'ultima opera restaurata da parte degli "Amici delle Dolomiti", infatti la
successiva discesa sul versante sud, si svolge tra le trincee italiane in rovina
e invase dalla vegetazione. Ma anche sul versante italiano negli ultimi anni è
stata ripristinata un'opera straordinaria, una mulattiera d'arroccamento: il
Sentiero delle Portatrici Carniche.
Dal Trincerone, inizia
la seconda parte dell'itinerario, si raggiunge in breve un
importante bivio, a destra, si rientra velocemente al Passo Monte Croce, a
sinistra si continua in direzione del Freikofel (Cuelat), proseguendo invece
diritti, in discesa, si raggiunge l'inizio del nuovo Sentiero delle Portatrici
Carniche
(CAI N°401c).
Bastano pochi passi sulla bellissima mulattiera di guerra, tappezzata di verde,
per comprendere con quanta perizia fu costruita dal genio militare italiano. Si
ammirano durante la discesa i grandi muraglioni di sostegno della mulattiera
(ancora per lunghi tratti integri dopo cent'anni) che con un ardito tracciato
vince tutte le asperità della montagna. Durante la Grande Guerra era la via che
serviva per l'approvvigionamento dei vari ricoveri lungo il sentiero e
soprattutto per i soldati della Prima Linea. Fu percorsa anche dalle portatrici
della Carnia, con le loro preziose gerle colme di cibo e materiale bellico per
la truppa; al loro coraggio e alla loro
volontà è dedicato il sentiero. La mulattiera conduce inizialmente alle grandi
rovine di edifici militari chiamati
i Ricoveri Cantore, in
onore del generale comandante degli alpini caduto sulle Tofane. Furono un centro
importante di comando dove venivano assegnate le truppe e i materiali sui vari
tratti del fronte. La discesa prosegue lungo una spettacolare serpentina, aperta
sul ripido versante sud del Pal Piccolo, fino ad un nuovo incrocio di
sentieri. Si continua a sinistra, con un
breve traverso in salita che conduce ad
una grande grotta naturale chiamata "Il Cavernone". Al suo interno fu
costruito un'imponente edificio, ben visibile anche da lontano, da parte del
Battaglione Alpini "Monte Granero" e dalla 79ª compagnia del 1° Genio. Si ammira
non soltanto l'edificio costruito a più piani ma anche il muraglione del
basamento, un'opera grandiosa considerando la quantità di materiale utilizzato
in una posizione impervia e altissima dal fondovalle. Dalla caserma del "Monte Granero" si continua con una panoramica cengia orizzontale, in parte scavata
nella roccia, a cui segue una breve salita, fino alle pendici di una parete
rocciosa. Si riprende la discesa su un verde, dolce pendio, fino a raggiungere
la prima deviazione per il sentiero delle Portatrici Carniche incontrata lungo
la salita. Nuovamente sul sentiero principale
(CAI N°401)
si rientra al Passo di Monte Croce
Carnico 1.357 m.
NOTE difficolta' "SENTIERO
STORICO" - La
visita del Museo all'aperto sulla sommità del Monte Pal Piccolo
è
nel complesso facile. L'articolata vetta ha un'estensione
molto grande e la visita di tutte le postazioni segnate può risultare
faticosa, per i continui "sali-scendi" dai pulpiti rocciosi e per gli infiniti "dentro-fuori" da
gallerie, caverne e trincee. I tempi della visita alla vetta sono
indicativi, possono aumentare, proporzionalmente all'interesse storico.
Escursione al Monte Pal Piccolo - Museo della Grande Guerra - Sentiero delle Portatrici Carniche
Sintesi tempi/dislivello escursione PAL PICCOLO |
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Sintesi: | Salita: | Discesa: | |
Dislivello tot:: | 510 m. | 510 m. | |
Tempo tot: |
2,00 h. |
1,45 h. |
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Difficoltà: | E | ||
DATA escursione: | 13 settembre 2020 | ||
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Visita della vetta (Quota di Mezzo e cima) | |||
Tempo: | 2,00 h | ||
Difficoltà: | E | (difficoltà) | |
Note: Periodo consigliato: autunno e tarda primavera. | |||
Cartografia: Ed. Tabacco 1:25.000 Foglio 09 Alpi Carniche |
Brevi NOTE STORICHE delle Portatrici Carniche
Durante la Grande Guerra i Battaglioni degli Alpini, schierati lungo il
fronte, provenivano da tutte le
regioni italiane. Nel settore delle Alpi Carniche, ci fu però una
situazione particolare, vennero schierati in prima linea, anche gli uomini che
vivevano in zona. Sulle vette più alte gli alpini della Carnia difendevano le loro montagne, mentre a pochi chilometri di
distanza, nelle valli sottostanti rimanevano soltanto i bambini, gli
anziani e le donne. |
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