Album di fotografie e descrizione dell'itinerario, di un'escursione sul Monte Freikofel (Cuelat) con la visita del Museo all'aperto della Grande Guerra. La lunga catena delle Alpi Carniche, confine naturale tra l'Italia e l'Austria, ha un settore ad est del Passo di Monte Croce Carnico, formato da una serie di montagne non particolarmente alte: il Pal Piccolo, il Freikofel, il Pal Grande e la Creta di Timau, che furono teatro di cruenti scontri durante la Prima Guerra Mondiale. La conformità del terreno consentì un'incredibile vicinanza tra i contendenti, le prime linee tra alpini italiani e Kaiserjäger e Standschützen austriaci erano contrapposte proprio sulle cime, distanti solo poche decine di metri. Dal 2005 è possibile visitare il teatro della Grande Guerra 1915-18 sul monte Freikofel, grazie all'apertura di un museo all'aperto, che consente di camminare sulla sommità della montagna e scoprire trincee in cemento armato, camminamenti, postazioni per mitragliatrice e un incredibile sistema di gallerie strutturato in sei piani. Un' opera di archeologia bellica e di restauro, lungo il fronte definito "Zona Carnia", realizzata dall'Associazione Amici Alpi Carniche in collaborazione con i gruppi A.N.A.
ESCURSIONE
- Dall'autostrada
A23 Udine-Tarvisio, uscita Carnia, si raggiunge Tolmezzo e si prosegue
in direzione dei paesi di Paluzza e Timau. Superato il paese di
Timau si sale lungo la strada che porta verso il Passo di Monte Croce
Carnico.
Alcuni tornanti prima del valico si parcheggia in prossimità
di una evidente Casa Cantoniera di un bel colore rosso. Prima d'iniziare
l'escursione, è interessante visitare un'importante testimonianza
dell'epoca romana, che si trova in una piccola radura vicino alla Casa
Cantoniera: discesi a piedi lungo la strada poche decine di metri, si
devia a sinistra, si segue un sentierino ed in breve si raggiunge una
piccola impalcatura in legno che protegge una incisione romana scolpita
nella roccia. Rientrati al parcheggio, nei pressi del successivo
tornante, inizia il sentiero per il monte Freikofel.
(CAI N°401).
Il primo tratto dell'itinerario è discretamente ripido, in costante salita all'interno
di un bel bosco,
alla fine si raggiunge una chiesetta
costruita in tempo di guerra e recentemente restaurata. Si prosegue
verso destra ed in breve, quando gli alberi iniziano a diradarsi,
si perviene alla Casera Pal Piccolo, ricca di rovine di ricoveri di
retrovia. (Interessanti tabelle fotografiche esplicative delle
costruzioni al tempo della Grande Guerra) Si continua sempre sulla
destra, superato un piccolo laghetto, in ambiente aperto si scopre il
dente roccioso del Freikofel. Abbandonato il sentiero principale che
prosegue in direzione della Casera Pal Grande di Sotto, si prosegue
sulla sinistra lungo un pendio erboso fino alla base rocciosa della
montagna. Da questo punto, per la salita alla vetta del Freikofel
esistono due possibilità: con la prima, si prosegue sul sentiero segnato
(nuovo), a sinistra, si sale verso il versante ovest del monte, e
superate alcune balze rocciose con l'aiuto di un cavo metallico si
raggiunge la cima. La seconda alternativa sale direttamente
lungo la parete sud, si devia a destra, si segue una esile traccia in
direzione della parete rocciosa, (no segnato) dove si riconosce il
tracciato di una ripida mulattiera di guerra, con i muretti di sostegno
crollati in diversi punti, che con stretti ed esposti zig-zag porta ai
primi resti di trincee. Questa seconda possibilità è leggermente più
difficile della prima, ma storicamente più valida e consente di
visitare una zona defilata del fronte.
SENTIERO
STORICO - Alla
fine della ripida mulattiera, a metà della parete sud-ovest, inizia la
visita storica del fortino del Freikofel. Si scoprono i resti di
un'imponente trinceramento blindato costruito in cemento armato,
coperto, con stupenda vista, dalle feritoie, verso il Pal Piccolo.
Moltissime scale, trincee, e sentierini portano da questa postazione
verso la vetta. Per effettuare una visita ad anello, si preferisce
ritornare verso la parete meridionale e per tracce salire verso la
posizione dell'ex Comando Italiano, dove i primi volontari hanno
ricostruito diverse baracche. Il Gruppo A.N.A. di Ampezzo ricostruì nel
1999 il posto di medicazione, mentre
il Gruppo di Gradiscutta di Varmo quella dell'alloggio ufficiali.
Dall'ampio e panoramico spazio del Comando si prosegue in salita verso
la cima, lungo una serie di trincee e camminamenti all'aperto, oppure si
entra nelle viscere del monte. Infatti all'interno del monte Freikofel
furono scavate nella viva roccia una serie di gallerie e caverne, che il
Gruppo
Speleologico Prealpino di Arcisate (VA) ha dal 2000, studiato e mappato.
Successivamente i volontari hanno svuotato l'intero sistema sotterraneo e
messo in sicurezza le gallerie (nuove scale di legno e cavo metallico
nei punti più ripidi) consentendo di percorrere il sistema di gallerie
distribuito su sei livelli, che collega l'ex comando con le postazioni
di vetta. Tutt'attorno alla cima del Freikofel 1.757 m. si trovano
camminamenti, postazioni blindate e torrette di osservazione. Si
continua il giro ad anello scendendo verso le postazioni austriache del
versante settentrionale e si prosegue verso ovest (sinistra) fino ad
incontrare la discesa segnata ed attrezzata che passa quasi tra le due
linee contrapposte delle trincee. Rientro al bivio e prosecuzione in
discesa lungo lo stesso percorso della salita.
E' possibile quale alternativa di discesa, scendere lungo il versante orientale della montagna. Dalla cima un sentierino attrezzato con cavo metallico, scende in direzione del Passo Cavallo, attraverso un ripido crinale con importanti postazioni difensive italiane. Dal Passo raggiunta la casera Pal Grande di Sotto si continua, a destra, alla base della parete meridionale del Freikofel e si ritorna al sentiero di salita.
NOTE difficolta' "SENTIERO
STORICO" - La
visita del Museo all'aperto sulla sommità del Monte Freikofel
è
facile e poco faticosa. Più impegnativi sono i sentieri di salita alla
cima della montagna: i versanti est ed ovest sono percorsi da ripidi
sentieri, parzialmente attrezzati con cavo metallico, mentre sul versante sud,
sale una traccia su mulattiera
di guerra a stretti tornanti molto franati, non segnata, discretamente
ripida e nella parte finale un poco esposta.
Sintesi tempi/dislivello escursione |
||
Escursione | salita | discesa |
Tempi : | 2,00 h | 1,45 h |
Dislivello: |
626 m. | 626 m. |
Difficoltà: |
E - Escursionistico | |
(difficoltà) | ||
Note:
|
Periodo consigliato: autunno e tarda primavera. |
Cartografia |
Ed. Tabacco 1:25.000 Foglio 09 Alpi Carniche |
Brevi NOTE STORICHE del MUSEO all'aperto Il 5 luglio 1992 veniva inaugurata nel paese di Timau (UD) un monumento alle "Portatrici Carniche", a ricordo dei sacrifici di molte centinaia di donne della Carnia, che durante la Grande Guerra rifornivano i soldati in prima linea di viveri e munizioni. In seguito con la fondazione dell' "Associazione Amici delle Alpi Carniche" nasceva l'idea di creare un museo storico all'aperto sulle vette carniche, teatro del conflitto in montagna nella Prima Guerra Mondiale. Dal 1998 iniziarono i lavori sul monte Freikofel, scelto per la particolare ricca concentrazione di opere belliche. Con l'apporto di molti volontari e dei gruppi A.N.A., il 30 luglio 2005 veniva inaugurato il Museo all'aperto del Freikofel. Oggi il museo offre un interessante percorso storico attraverso trincee, camminamenti, gallerie e postazioni, tutte ripristinate e messe in sicurezza, che permettono di conoscere uno dei più aspri scenari della Grande Guerra sulle Alpi, in un' ambiente alpino poco conosciuto ma di grande bellezza. |
Brevi NOTE STORICHE dell'epoca romana Il Passo di Monte Croce Carnico fu uno dei primi valichi delle Alpi utilizzati fin dall'antichità. Intorno all'anno 180 d.C. i Romani potenziarono l'antico sentiero con una strada ed in ricordo di tale opera fu scritta nella roccia una epigrafe: "Grazie alla munificenza dei nostri augusti signori questa via, dove uomini ed animali transitavano con pericolo, è stata aperta con progetto curato dall'amministratore dello stato Giulio Carnico, Apinio, sotto il consolato degli augusti Valente e Valentiniano". Alcuni toponimi della zona, sul versante austriaco, si sono conservati dall'epoca romana fino ai giorni nostri , come le denominazioni di: Valentinbach (torrente Valentin) e Valentinalpe, a ricordo proprio dell'imperatore Valentiniano I. |
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