ALPI CARNICHE - Col QUATERNA' 2.503 m.La Cima del Col Quaternà

   Album di fotografie e descrizione dell'itinerario della salita al monte Col Quaternà (Knieberg in tedesco). La montagna appartiene alle Alpi Carniche. Offre un panorama straordinario, trovandosi leggermente defilata dalla Cresta Carnica e di fronte alla Dolomiti di Sesto. Il Col Quaternà è un monte unico dal punto di vista geologico, essendo un antichissimo vulcano, le scure rocce che ne caratterizzano le pendici, creano un curioso contrasto con le vicine Dolomiti, dalle inconfondibili rocce calcaree di colore rosa. Inoltre è interessante anche dal punto di vista storico, poichè fu coinvolto durante la Prima Guerra Mondiale 1915-18. quando rappresentò un punto strategico di osservazione per le truppe italiane, che da qui dominavano il passo di Monte Croce Comelico e la Val Padola. Breve descrizione dell'itinerario ad anello intorno alla montagna con salita dal versante sud:

    ACCESSO - Si raggiunge il Passo di Monte Croce di Comelico 1.636 m., da nord, via Val Pusteria - Sesto (BZ); da sud, via Comelico - Santo Stefano di Cadore (BL). Prima del passo, sul versante veneto (SS 52), superato il tornante dove si ammira la scenografica cascata del Pissandolo, formata dal torrente Padola, si continua fino al successivo tornante, dove si trova un piccolo parcheggio sulla destra.

   ITINERARIO - Dal piccolo parcheggio, posto a quota di 1605 m., si scende un breve tratto e si imbocca sulla sinistra, una carrareccia con indicazione Laghetto dei Rospi. Si cammina per un lungo tratto all'interno di un bosco di abeti, che costeggia il torrente Pàdola e in alcuni punti con vista aperta sul Col Quaternà. Si supera un bivio per seguire la strada forestale (sentiero CAI N° 149), si attraversano due ponticelli e si raggiunge il Lago dei rospi 1.735 m. Si abbandona la strada per proseguire con una traccia leggermente ripida e sdrucciolevole (piccola scorciatoia), in direzione delle malghe Coltrondo e Rinfreddo. Raggiunta un'altra strada forestale, si cammina un breve tratto in salita, su strada asfaltata, che conduce alla malga Coltrondo 1.879 m.
   Si continua brevemente con il sentiero
CAI N° 156 (direzione nord) e subito dopo con il sentiero CAI N° 159 (est) che conduce al forte del “Vallo Littorio” 2.058 m. (il forte è interrato e chiuso, si riconoscono solo i ruderi del pilone della teleferica). Si prosegue sempre in leggera salita verso il Passo Silvella lungo il sentiero che supera un rado bosco di larici e poi di ontani, che consente di spaziare sull’estesa vallata "Vallolera" con le praterie alpine che scendono fino all'Alpe di Nemes, Si risale un pendio ghiaioso alle pendici della cresta chiamata i Fornatti, sul versante nord del Col Quaternà e si raggiunge il bivio con il sentiero CAI N° 146, il quale in breve conduce all'ampia forcella di Passo Silvella (Kniebergsattel) 2.329 m.
Dal passo il sentiero CAI N° 148 taglia il pendio detritico lavico della parete est della montagna, per raggiungere la Sella del Quaternà 2.379 m. Il versante nord del Col QuaternaSulla cresta sud-est dell'ampio valico, si trovano i ruderi del piccolo villaggio militare italiano della Grande Guerra, con resti di trincee, reticolati e caverne. Sulla zona veglia l’effigie di una piccola Madonnina, visitata anche da Papa Giovanni Paolo II nel 1987. Dalla Sella inizia la breve ma ripida traccia che conduce alla grande croce sulla vetta del Col Quaternà (Knieberg) 2.503 m.
   
Strepitoso panorama a 360° gradi, dalle Dolomiti di Sesto e di Comelico a
buona parte della Cresta Carnica di confine tra Italia e Austria, dal monte Elmo al monte Cavallino, fino alla Cima Palombino, dove si sviluppa la Traversata Carnica (Karnischer Hohenweg).

    DISCESA - Dalla vetta si ritorna indietro lungo lo stesso percorso della salita fino alla Sella del Quaternà.  Si continua a scendere fino ad incrociare il bivio Costa della Spina-la Ponta (rifugio Rinfreddo). Si continua per questa ultima destinazione, deviando a destra per seguire l'ex mulattiera di guerra (CAI N° 173), che con lunghi tornanti scende dolcemente fino alla località “Ponta” 2.053 m.
Nuovo incrocio di carrarecce, dove si intercetta il sentiero
CAI N° 149 che conduce rapidamente al rifugio Rinfreddo 1.887 m. Dal rifugio con un breve tratto di strada asfaltata si raggiunge la malga Malga Coltrondo, e di seguito con lo stesso itinerario della salita si rientra al parcheggio
1.605 m. nei pressi del Passo di Monte Croce di Comelico

    DIFFICOLTA' - La salita al monte Col Quaternà è facile. L'escursione ad anello con partenza/arrivo dal Passo di Monte Croce Comelico è discretamente lunga con un dislivello importante, ma supportata da diversi punti di ristoro.

 Vai alla galleria di fotografie:

Salita al monte Col Quaternà nelle Alpi Carniche

Salita al monte Col Quaternà 

Sintesi:   Salita  Discesa
Dislivello tot:  930 m. 930 m.
Tempo tot: 3,15 h.  2,30 h.
Sviluppo: 18 km. -
Difficoltà: EE (difficoltà)

Cartografia Ed. Tabacco 1:25.000    Foglio 017 Dolomiti di Auronzo e del Comelico

DATA escursione:

29 settembre 2024

Brevi NOTE STORICHE della Grande Guerra

  Le Alpi Carniche, confine naturale tra l'Italia e l'Austria, furono teatro di cruenti scontri durante la Prima Guerra Mondiale, soprattutto sulle tristemente famose cime del Pal Piccolo, del Freikofel  e della Creta di Colinetta.
 
Nel settore Val Padola-Val Digon già prima dello scoppio del conflitto, gli alpini della  68ª Compagnia del Battaglione Cadore occuparono le creste e la cima del Col Quaternà, dei Frugoni e della  Cima Vanscuro (Pfannspitze).
  Grazie alla sua posizione dominante il Col Quaternà fu fortificato e divenne il baluardo principale della linea italiana che correva dalla Sella del Quaternà al Col Rosson fino al Col de la Crodata, lungo la Costa della Spina. Una linea di trincee lunga più di tre chilometri, conservatasi in buone condizioni fino ai giorni nostri, con resti di camminamenti, caverne e piazzole per baracche e batterie d'artiglieria. Inolre venne costruita una serie capillare di mulattiere che salivano dalle malghe per l'approvvigionamento della truppa. Dopo la dichiarazione di guerra del regno d'Italia all'Impero austro-ungarico, gli imperiali del 59° Reggimento di fanteria "Rainer", riuscirono a rioccupare, alla fine di maggio, una parte della Cresta Carnica, dai Frugnoni alla Montagna del Ferro(Eisenreich). 
  Durante il primo anno di guerra, diversi furono i coraggiosi attacchi italiani verso le cime della Cresta Carnica,  Cavallino (
Große Kinigat), Cima Vallona (Wildkarleck) e Palombino (Porze),   difesi tenacemente dagli austriaci in posizione dominante sui versanti scoperti dove salivano gli attaccanti. Sacrifici, sofferenze e tanti caduti, di entrambi i contendenti,  che non spostarono  di molto il fronte iniziale e che nei succesivi due anni rimase cristallizzato fino alla rotta di Caporetto (1917).


Altri link in zona
Monte PALOMBINO (Porze)
Monte PERALBA
Monte AVANZA
Monte CHIADENIS
Monte CRETA FORATA
Monte LASTRONI
Monte OMBLADET
Forcella_monte RINALDO - cresta_TRIDENTE
Monte RAUCHKOFEL - passo VOLAIA
Monte COGLIANS - Cima principale 2.780 m.
Monte COGLIANS - Anticima Est 2.750 m.

AVVERTENZA. Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità,  preparazione e del buon senso. Gli autori declinano ogni eventuale responsbilità. -. - E’ vietata la riproduzione di testi o foto salvo esplicita autorizzazione -Tutti i diritti riservati. - © Copyright 2024 MARASSIALP.