ALPI - DOLOMITI - Escursione nel Gruppo del POPERA 

Album di fotografie di un'escursione nelle Dolomiti di Sesto, alla scoperta del gruppo Popera. Prende il nome dal principale vallone che lo penetra: il Vallon Popera ed è formato da tre sottogruppi: la catena di Cima Undici, il massiccio della Croda Rossa di Sesto ed il bastione Cima Bagni-Aiarnola. Il gruppo è impervio e prettamente alpinistico,  Per scoprire questo ambiente selvaggio e severo, esiste una possibilità straordinaria: grazie alla combinazione delle tre ferrate, Aldo Roghel, Cengia Gabriella e la Strada degli Alpini, si può effettuare il giro in alta quota del gruppo del Popera. Sono ferrate molto difficili che richiedono resistenza, allenamento e abitudine al vuoto. La Strada degli Alpini scavata nella viva roccia, permette inoltre di visitare il settore che fu interessato dalla Grande Guerra. E' un itinerario molto lungo, da farsi in due/tre giorni che permette d'ammirare un ambiente impressionante e dalla bellezza selvaggia, un paradiso per la fotografia.

 1° GIORNO Passo Monte Croce Comelico - rifugio Berti - ferrata Roghel - Cengia Gabriella - rifugio Zsigmondy-Comici Dal Passo Monte Croce di Comelico 1.636 m. l'itinerario sale in direzione della Cima dei Colesei 1.972 m. (CAI N°124). Si prosegue lungo le coste esposte del Creston Popera, si risale un ripido canalone fino all'ex rifugio O. Sala ed infine, si scende al rifugio Berti 1.950 m. (sentiero E, dislivello: 400 m./100 m., durata: 1.30 h). 

Ferrata RoghelDal rifugio Berti si ammira il grandioso scenario dolomitico formato dalle Guglie di Stallata, dai Fulmini di Popera e dalla cima Bagni, al centro di queste verticali pareti sale la ferrata Aldo Roghel. Dal rifugio si scende un breve tratto e si supera un torrente per risalire dalla parte opposta (tabella - CAI N°109) una traccia che con una serie di zig-zag risale faticosamente un ripido ghiaione, in direzione di un grande masso segnato. Si prosegue a sinistra (a destra una traccia portava all'attacco della vecchia ferrata Roghel costruita nel 1968, che saliva ripidissima per il Canalone dei Fulmini con una serie di scalette sfalsate e molto esposte, oggi smantellata a causa delle continue scariche di sassi a cui era soggetta). Raggiunta la base delle rocce della Guglia I di Stallata inizia la nuova ferrata Roghel. Una serie di corde metalliche aiutano a risalire esili cenge e stretti camini, in piena parete della Guglia I, si prosegue con l'aiuto delle corde fisse (sempre presenti lungo tutta la ferrata) all'interno di una ripida gola verticale sbarrata da un grande masso. Alcuni provvidenziali pioli infissi nella roccia consentono di superare i passaggi più difficili in uno scenario suggestivo e selvaggio, con le rocce che incombono dall'alto e danno la sensazione di essere presi in una morsa. All'uscita del canalone, con un'ultima ripidissima rampa, si raggiunge l'intaglio della Forcella delle Guglie 2.565 m. (sentiero EEA, dislivello salita 650 m., durata: 2.30 ore).                                               La discesa si effettua per l'opposta parete, discretamente ripida, sempre con l'ausilio delle corde fisse, fino alla sua base dove si trova un ripido nevaio da affrontare con cautela (possibilità di ghiaccio). Raggiunto il vasto circo ghiaioso del Cadin di Stallata 2.350 m. (sentiero EEA, dislivello discesa 300 m., durata: 0.40 ore), s'incontra un bivio: continuando la discesa del Cadin si raggiunge il Bivacco Battaglion Cadore 2.219 m.; mentre a destra una traccia permette di non perdere quota e porta alla Cengia Gabriella. (Vista la lunghezza della traversata si sconsiglia la discesa al Bivacco)      La Cengia Gabriella è il tratto più faticoso e lungo della traversata, sfrutta una infinita cengia che taglia a circa 2.500 metri d'altezza, la grandiosa parete del Monte Giralba di Sotto. La cengia supera passaggi impegnativi e delicati ed è munita di cavo (nuovo) solo nei punti più difficili, alcuni tratti molto esposti non hanno assicurazioni, (come la cengia sopra la Val Giralba con un precipizio di 1400 m.) così da rendere la traversata accessibile solo ad escursionisti esperti. Dal Cadin di Stallata la traccia (CAI N°110) sale verso una cengia esposta, larga ma non assicurata, passa sotto tetti sporgenti, supera anfratti e ballatoi fino al "Passaggio del Gatto", un breve tratto ripido e ben assicurato, che si supera rannicchiandosi nella stretta fessura.                                                La cengia da questo punto diventa più larga e facile, nonostante permanga l'esposizione, supera ripide ghiaie, traversa una gola e dopo una salita di un pendio erboso arriva alla base di un tetro canalone. Si gira a sinistra e con l'aiuto della corda metallica si compie la traversata di una esposta e strapiombante parete, è questo il punto più difficile della ferrata. Si continua in salita, con un traverso su rocce articolate, si aggira uno spigolo e si raggiunge una larga cengia (esposta e non assicurata), in ambiente aperto e molto panoramico, che taglia orizzontalmente la montagna e consente di vedere finalmente il rifugio Carducci. Alla fine della cengia si scendono una serie di canalini rocciosi attrezzati con corda metallica e si arriva ad un piccolo terrazzino. Un ultimo tratto di cavo aiuta a calarsi all'interno di uno stretto e angusto canalone ghiacciato, si scende con attenzione (può essere utile la piccozza) fino alle ghiaie dell' Alta Val Giralba. Un sentierino in salita conduce al Rifugio Carducci 2.297 m. (sentiero EEA, durata: 4.00 ore). Con tanta buona volontà e le ultime forze rimaste, si continua il sentiero in salita (CAI N°103) verso la Forcella Giralba 2.431 m. Rincuorati dalla fantastica visione dell'enrosadira sulla Cima Undici, si scende infine al Rifugio Zsigmondy-Comici 2.224 m. (sentiero T, durata: 1.00 ore)

Strada degli Alpini2° GIORNO - Rifugio Zsigmondy-Comici - Strada degli Alpini - Passo Sentinella - Rifugio Berti - Passo Monte Croce Comelico. Dal Rifugio Zsigmondy-Comici si sale il sentiero in direzione della Forcella Giralba (CAI N°103), in prossimità della conca del Lago Ghiacciato, si gira a sinistra (CAI N°101) e si traversano le ghiaie dell'ampia Busa di Dentro. Alla fine della conca inizia la ferrata "Strada degli Alpini", uno dei più noti sentieri delle Dolomiti per le sue caratteristiche e per gli scorci che offre. La cengia sulla quale si svolge la ferrata, chiamata anche "Cengia della Salvezza" fu scavata nella roccia dagli Alpini durante la Prima Guerra Mondiale 1915-1918, permette di visitare le famose postazioni, dell'incredibile guerra d'alta montagna tra i Kaiserjäger austriaci trincerati a Forcella Undici e sulla Croda Rossa di Sesto e gli Alpini che premevano dal Passo Sentinella e dalla Forcella Giralba. Il primo tratto della Strada degli Alpini corre lungo una cengia orizzontale, esposta ma larga e facile, che taglia il versante occidentale della Cima Undici, supera canali e spigoli tra scure pareti di roccia, traversa un pendio ghiacciato nel fondo della Busa di Fuori ed infine con una facile salita su detriti raggiunge la Forcella Undici 2.600 m. Dalla forcella si passa sulla parete settentrionale della Cima Undici, è il tratto più suggestivo e difficile della ferrata. Una serie infinita di assicurazioni, funi, scalette, passerelle in legno permettono di proseguire lungo l'esposta cengia che con molti saliscendi supera gole e canali ghiacciati, ripidi pendii di detriti e roccette friabili. Nonostante la presenza delle attrezzature, il percorso può diventare molto difficile e pericoloso con passaggi molto delicati, se neve e ghiaccio resistono all'interno dei canaloni e coprono il cavo metallico. (informarsi sempre prima di partire !! e per prudenza portare ramponi e piccozza).  Alla fine della cengia un'ultima rampa di ghiaie e roccette conduce al Passo della Sentinella 2.717 m. Il primo tratto della discesa verso il rifugio Berti avviene per ripidi ghiaioni, ed è molto faticosa a causa delle scarse e poco agevoli tracce. La traccia prosegue sul filo di una morena e termina sulle ghiaie macchiate di verde, che circondano il Rifugio Berti 1.950 m. (sentiero EEA, durata: 5.30 ore). Si continua la discesa (CAI N°124) e con una traversata ai piedi del Creston Popera, si rientra al Passo Monte Croce Comelico 1.636 m. (sentiero E, durata: 1.00 ore). 

Nella scala sulle difficoltà delle ferrate vengono considerate  "molto difficili" le ferrate Roghel e Cengia Gabriella e di "media difficoltà" la Strada degli Alpini.

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  DOLOMITI - Escursione nel gruppo del POPERA 

 Ferrate Roghel-Cengia Gabriella-Strada degli Alpini

Sintesi     tempi/dislivello escursione

Ferrata Roghel + Cengia Gabriella Traversata dal rifugio Berti al rif. Comici

Dislivello:       

salita tot.  discesa tot. 

 

1.050 m.  800 m. 

Tempi :      

8,15 h in totale

Difficoltà:       

EEA   (scale difficoltà)
Strada degli Alpini Traversata dal rifugio Comici al rif. Berti

Dislivello:       

salita  discesa 
650 m.  750 m. 

Tempi :      

5,30 h in totale

Difficoltà:       

EEA  
Note : Informarsi sulla presenza di ghiaccio
 

Cengia Gabriella Ferrata Roghel - Cengia Gabriella

Cartografia

Ed. Tabacco 1:25.000    Foglio 10 Dolomiti di Sesto 

DATA escursione:

31 luglio - 1 agosto 2010 

BREVI NOTE STORICHE 

 La Cima Undici 3.092 m. fu salita la prima volta da Michel Innerkofler nel 1878.

Sul Monte Popera 3.046 m. la prima salita fu effettuata da M. Holzmann e S Siorpaes nel 1874.

La Croda Rossa di Sesto 2.965 m. venne scalata la prima volta da Michel Innerkofler e da Roland von Eötvös nel 1878. 

 

Strada degli Alpini Ferrata Strada degli Alpini