Album di fotografie e descrizione della visita all'area Monumentale di Redipuglia. All'inizio della Prima Guerra Mondiale 1915-18, il primo campo di battaglia tra l'esercito italiano e quello austroungarico si trovava nei pressi del paese di Redipuglia (GO), al confine tra la pianura veneta e l'altopiano carsico. Alla fine del conflitto, sui primi colli del ciglione carsico, testimoni delle terribili battaglie del fronte isontino, venne realizzato un cimitero militare sul Colle Sant'Elia, in seguito trasferito sulle pendici occidentali del monte Sei Busi dove venne costruito il grande "Sacrario dei Centomila". Dalla fine della guerra, Redipuglia, divenne il luogo simbolo della memoria italiana, il luogo dove celebrare il sacrificio dei soldati italiani.
COLLE di SANT'ELIA -
La piccola altura ai piedi
dell'altopiano carsico di Doberdò, si trova di fronte al Sacrario di
Redipuglia (monte Sei Busi), e ospitò al termine della Grande Guerra il
primo Cimitero Monumentale degli Invitti della Terza Armata. Fu
realizzato nel 1923 e conteneva le spoglie di 30.000 caduti italiani. Il
disegno dell'opera era originale, si ispirava all'idea del purgatorio di
Dante, con sette anelli concentrici che salivano dalla base della
collina fino alla sommità, dove si trovava un grande monumento a forma
di faro con annessa una cappella. Il cimitero era caratteristico poichè le
tombe erano decorate con materiale bellico rinvenuto sul Carso e
accompagnate da poetici versi. Quando negli anni successivi, per il
degrado dei cimeli di guerra e per la necessità di riunire in un unico
posto, tutti i caduti sparsi in decine di piccoli cimiteri sul Carso,
venne costruito il "Sacrario dei Centomila", il colle di Sant'Elia fu
convertito in Parco della Rimembranza.
Oggi, dall'ampio piazzale dove si trova la Casa della "Terza Armata"
e il Museo, si sale sulla collina
con una lunga scalinata delimitata da alti cipressi, lungo la quale si
trovano copie in bronzo degli originali cimeli e delle epigrafi, cippi e
una ricca collezione di cannoni dell'epoca. Sulla sommità, al posto del
monumento con cappella originale, si trova una colonna romana rinvenuta
dagli scavi di Aquileia. Dalla vetta la vista spazia sui primi
contrafforti del ciglione carsico con il monte Sei Busi e sulla linea
del fronte carsico di Doberdò, aspramente conteso nelle prime due
Battaglie dell'Isonzo. Si comprende benissimo come fu facile la scelta
di questo colle per commemorare le migliaia di caduti, alla fine della
guerra.
Verso ovest la collina degrada con ampi prati e con un lungo
viale che un tempo attraversava il cimitero. Si ammirano diversi reperti bellici
e si visitano alcune opere militari ripristinate, quali trincee,
camminamenti e gallerie. Come ultima visita, si consiglia di proseguire
alla fine del viale e raggiungere in un fitto boschetto (indicazioni) il
grande monumento del 17° Reggimento Fanteria, che per primo conquistò il
Colle Sant'Elia.
SACRARIO
DEI "CENTOMILA" - REDIPUGLIA
- Il più grande Sacrario militare italiano fu costruito nel 1938, sulle
balze rocciose del versante occidentale del
monte Sei Busi,
e sostituì quello attiguo del Sant'Elia, il quale era ormai in degrado e
richiedeva una nuova collocazione e sistemazione. L'opera
è grandiosa, molto scenica, ma allo stesso tempo austera e semplice. Si
tratta di una maestosa scalinata, formata da 22 gradoni, su cui sono
allineate le tombe dei caduti, alla base si trova, isolata, la tomba
del Duca d'Aosta, Comandante della Terza Armata,
fiancheggiata dalle tombe dei suoi generali morti in battaglia.
Vista da lontano l'opera da l'immagine di una antica legione romana, con
il poderoso schieramento sul campo di una grande unità militare di
centomila soldati, con in testa il suo comandante. Il monumentale
cimitero custodisce 100.187 caduti, di cui solo 40.000 noti.
Dal Colle Sant'Elia, attraversata una grande strada si entra nella Zona
Monumentale. Prima di accedere al cimitero, si visita (sulla destra)
un'interessante trincea blindata, coperta e fortificata in cemento
armato, testimone dei primi scontri alle pendici dell'altopiano carsico.
Il "Sacrario dei Centomila"
inizia in leggera salita
con un grande piazzale attraversato dalla "Via Eroica", la quale
sale tra due file di lastre di bronzo che ricordano le località carsiche
dove più cruenti furono gli scontri fra i belligeranti. Raggiunta la
monolitica tomba del Duca D'aosta e dei suoi generali, inizia la lunga
salita della scalinata. Passo dopo passo, gradino dopo gradino,
l'infinita sequenza di nomi e la costante scritta "PRESENTE",
possono far nascere un sentimento di commozione, davanti al grido di
dolore di centomila giovani anime spezzate. Alla fine dell'ascensione si
raggiungono le tre grandi Croci del Calvario che sovrastano la
monumentale scalinata.
Dalla sommità del Sacrario,
dove si trovano un museo e un osservatorio, inizia il vasto altopiano
carsico, che conduce verso il teatro di battaglia del
monte Sei Busi.......
DIFFICOLTA' - La visita del Colle Sant'Elia e del "Sacrario dei Centomila" a Redipuglia, non presenta nessuna difficoltà. I tempi di percorrenza sono indicativi, possono aumentare proporzionalmente all'interesse soggettivo della visita storica
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Sui sentieri della Grande Guerra del fronte isontino: l'area Monumentale di Redipuglia
Visita della Zona Monumentale di Redipuglia |
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Durata della visita: |
2,00 h. - 3,00 h. |
Cartografia |
Carso di TS, Go e sloveno - Transalpina 1:25.000 |
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