Sui sentieri della Grande Guerra del fronte isontino: la Cappella militare italiana Bes. La Cappella Bes

    Album di fotografie e descrizione dell'escursione alla cappella militare italiana Bes sul monte Pleče. La media Valle dell'Isonzo, al cui centro si trova il paese di Caporetto (Koribad) in territorio sloveno, è dominata a settentrione da un anfiteatro di maestose e famose montagne: il Krasji vrh, il Krnčica, il monte Nero e il monte Rosso. Tutta la zona fu aspramente contesa durante la Prima Guerra Mondiale 1915-18, di quegli scontri epici, dei sacrifici e dell'eroismo dei contendenti, sono rimaste ancora oggi diverse testimonianze. Una delle più rilevanti in questo tratto del fronte isontino è sicuramente la Cappella italiana Bes, posta sulle pendici meridionali del Monte Nero (Krn).

    ACCESSO - Dall'Italia due possibilità: si attraversa il confine presso Gorizia/Nova Gorica (Casa Rossa) e si risale la valle dell'Isonzo via Kanal-Tolmin, in direzione di Kobarid (Caporetto), prima di raggiungere lo storico paese si devia a destra in direzione di Kamno e superato il ponte sul fiume Isonzo si continua in direzione dei paesi Vrsno (Ursina) e Krn - oppure con la Strada del Pulfero (via Udine) attraverso il valico di Stupizza (Robic), direttamente a Kobarid (Caporetto), dove si devia dalla strada principale, si supera il "Ponte di Napoleone" e si prosegue lungo una stretta e tortuosa strada in direzione delle frazioni Ladra-Libušnje (Libussina)-Vrsno-Krn. Dal paese di Krn si prosegue per circa quattro chilometri fino al parcheggio nei pressi della Koca na Planini Kuhinja.

    ITINERARIO - Dalla Koca Planina Kuhinja 991 m. inizia una larga carrareccia in direzione della planina Slapnik e della planina Zaslap. La strada sterrata sale in moderata pendenza con alcuni ampi tornanti, ricalcando in gran parte l'originario tracciato della mulattiera costruita durante la Grande Guerra e diretta, alle postazioni italiane sottostanti il monte Kožljak e il monte Nero. Dopo un lungo rettilineo, prima di una pronunciata curva verso destra, si trovano le indicazioni per la Cappella Bes. Si abbandona la strada principale e si prosegue a sinistra in direzione della sella tra i monti Plece e Planica. Superato un cancello, la traccia conduce all'interno di un boschetto di noccioli, dove un paletto segnaletico del sentiero storico della Pace (Progetto transfrontaliero italo-sloveno "Pot Miru ") indica la prosecuzione in discesa verso una piccola valletta attraversata da un ruscello. Si continua in salita, lungo un ex sentiero militare che taglia in diagonale una ripida parete, dove alcune frane si superano con ponticelli e un cavo metallico usato come corrimano. Raggiunta la sella, si ammira una bella visione verso il monte Nero (Krn), e in breve si raggiunge la Cappella Bes 1.252 m., La cappella Bes posta su un piccolo pulpito panoramico sopra la valle dell'Isonzo dominata dal monte Matajur. La cappella militare italiana è stata restaurata ad opera del Museo di Caporetto ed inaugurata nella sua nuova candida veste nel settembre 1996. Presenta sulla facciata frontale due bei bassorilievi con immagini in rilievo di fucili e piccozze, mentre sull'architrave centrale si trova la scritta CONSOLATRIX AFFLICTORUM (la consolatrice dei sofferenti) preghiera alla Vergine Maria presa dalle litanie lauretane. Dalla Cappella un breve sentiero porta sulla sommità del monte Plece 1.299 m., dove si trova un bel fregio del 6° Reggimento Genio raffigurante un serpente che getta fiamme dalla bocca e una caverna dov'era installata una stazione fotoelettrica da 75 cm di diametro. Durante la Grande Guerra ai piedi della Cappella Bes si trovavano le retrovie degli alpini, con ricoveri per le truppe, magazzini e postazioni per artiglierie. Ancora oggi in mezzo ad una spessa ed intricata vegetazione si possono rintracciare i ruderi degli alloggi, dove si trova un fregio del 2° Reggimento Alpini e una targa con la scritta, Ricovero Maggiore Giacoma, il quale fu comandante del Battaglione Alpini Bicocca e che morì il 16 settembre 1916 in un assalto sul monte Rombon.

    Il ritorno avviene lungo lo stesso itinerario di salita.

    DIFFICOLTA' - L'itinerario storico alla Cappella militare italiana Bes è facile.

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Sui sentieri della Grande Guerra del fronte isontino: la Cappella militare italiana Bes

Visita alla Cappella Bes sul monte Plece

salita discesa
Tempi : 1,30 h   1,15 h  

Dislivello:       

300 m.  300 m. 

Difficoltà:       

E - escursionisti

Il monte nero Il monte Nero

Cartografia

JULIJSKE ALPE zahodni del 1:50.000 della PLANINSKA ZVEZA SLOVENIJE

DATA escursione:

30 aprile 2016 

NOTE STORICHE della Grande Guerra 

La suggestiva Cappella Bes posta su una piccola balconata tra le cime del monte Plece e del monte Planica fu edificata in onore del capitano Michele Celestino Bes . Ufficiale del corpo degli Alpini, all'inizio della Grande Guerra, assunse il comando del Battaglione speciale "Bes" formato dalla 1ª e 4ª compagnia del Btg. "Ceva" e dalla 3ª compagnia del Btg. "Pieve di Teco". Il battaglione operò nel settore del monte Cukla e del Rombon. In seguito, nel gennaio 1916, assunse il comando del Battaglione "Val Tanaro" impegnato ancora sul monte Rombon e sul fronte Vršic -Krncica-monte Nero-monte Rosso, dove fu ferito sul monte Vrata. Dopo la guerra continuò la carriera militare fino al grado di Generale di Corpo d'Armata. Con l'incarico di Ispettore delle Truppe Alpine ebbe il merito di aver fondato la Scuola Militare di Alpinismo ad Aosta nel 1934. Sul merito della costruzione della Cappella militare non vi sono notizie certe, alcune fonti parlano degli alpini del Battaglione "Val Tanaro" di cui il Capitano Bes fu il loro comandante nel 1916. Altri testi indicano gli autori dell'opera negli alpini del Battaglione "Bicocca", che furono presenti in questo settore e che la realizzarono in memoria dei compagni morti sul monte Rombon, compreso il loro comandante maggiore Domenico Giacoma. Tale ipotesi potrebbe essere più attendibile, grazie alla presenza, alla base della Cappella Bes, di alcuni ruderi, dove si trova un fregio del 2° Reggimento Alpini e di una targa che ricorda il "Ricovero Maggiore Giacoma".

Altri Link in zona :
Museo Zaprikraj, quota 1270
Monte Nero e monte Rosso
Monti Krnčica, Vrata e Vršič
Museo Caporetto
Punta Vallero (Skutnik)
Museo Ravelnik e Čelo

Monte Krasji vrh

Sentiero Cascata Kozjak
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