Sui sentieri della Grande Guerra dell'altopiano di Tonezza: il monte Cimone di Tonezza 1.226 m. Il monte Cimone di Tonezza

    Album di fotografie e descrizione della visita al museo all’aperto della Grande Guerra sul monte Cimone di Tonezza 1.226 m. nelle Prealpi Venete (criterio SOIUSA). La montagna si trova all’estremità meridionale dell'Altopiano di Tonezza, assieme al limitrofo altopiano di Asiago costituisce l’imponente barriera montuosa che domina a nord la pianura vicentina. Montagne caratterizzate da ripidi versanti, ricoperte da fitti boschi, che terminano con ripide pareti e picchi rocciosi. Tra questi si trova il monte Cimone, che si erge dominante sulla confluenza delle valli dell’Astico e della Posina. Assieme agli altipiani di Folgaria, Lavarone, Luserna (Alpe Cimbra) fu coinvolto durante la Prima Guerra Mondiale 1915-18, durante l'operazione militare austriaca chiamata "Strafexpedition".

    ACCESSO - Con l'autostrada A31 (Valdastico) si raggiunge l'uscita finale di Piovene-Rocchette. Si continua in direzione del paese di Arsiero, dove s’imbocca la S.P. 83, chiamata “la Direttissima”. Un’ardita strada, scavata sul fianco orientale del monte Cimone, lunga circa 10 km, in costante salita, collega tramite 11 gallerie e senza tornanti, la località di Arsiero a quota 356 m. con il paese di Tonezza del Cimone a 991 m. Prima di raggiungere il centro del paese si devia a sinistra e si segue l’indicazione per l’Ossario del monte Cimone. Una tortuosa e stretta strada asfaltata, conduce all’interno di un fitto bosco e dopo circa 6 km, raggiunge un grande spiazzo, dove si può parcheggiare.

ITINERARIO - Dal piazzale degli Alpini si prosegue su carrareccia fino all’indicazione, a sinistra, per la "Bolgia delle Streghe" (o anche Calderone delle Streghe). Verso L'OssarioSi continua all’interno di un camminamento, che conduce al sistema di trincee fortificate perno della difesa austro-ungarica e punto di partenza delle gallerie che consentirono a predisporre la mina sotto la cima, occupata dagli italiani. Oggi sono state restaurate nell’ambito dei progetti “dell’Ecomuseo della Grande Guerra”. Dalle trincee, attraverso le fronde dei faggi (splendida la colorazione in autunno), si ammira in lontananza l’inconfondibile profilo del monumento-ossario.

Attraverso un L'Ossario del monte Cimonecolletto roccioso si raggiunge una grande spianata, creatasi dalla terribile deflagrazione, e che corrisponde all’ex cratere di mina, il quale ha sul lato meridionale uno sperone roccioso, dove è stato costruito il grande monumento. Una scalinata conduce verso l'Ossario, composto di un sacello di forma quadrata aperto su tutti i lati. Al centro una pietra ricavata dall'esplosione è posta come altare e per protegge la pavimentazione che custodisce i resti dei soldati. Sopra al Sacello una base ortogonale fa da sostegno al tetto, cilindrico e molto ripido, sormontato da una croce di ferro. Una lapide riporta la seguente frase: "Sepolti da mina nemica qui dormono mille figli d'Italia".       

Vai alla galleria di fotografie:

Sui sentieri della Grande Guerra dell'altopiano di Tonezza: il monte Cimone di Tonezza

Itinerario

Durata della visita:  1,00 h. 
Dislivello: 20 m.
Difficoltà: facile 
Sviluppo:  4 Km.
Cartografia: foglio n. 57 - Levico-Altipiano di Folgaria, Lavarone e Luserna  - Tabacco 1:25.000

-

Altre escursioni sui sentieri della Grande Guerra dell'ALPE CIMBRA

NOTE STORICHE della Grande Guerra sul monte CIMONE

  Dopo il primo anno di guerra, relativamente calmo, il 15 maggio 1916 gli altipiani vicentini furono travolti dall’operazione austro-ungarica chiamata "Strafexpedition" (dal tedesco "spedizione punitiva" o Offensiva di primavera). Gli imperiali mandarono all’attacco delle posizioni italiane due delle migliori divisioni dell’esercito, la 3ª “Edelweiß” di Linz e l’8ª “Kaiserjäger” di Bolzano. La mattina del 25 maggio 1916 truppe del 14º “Hessen” conquistarono il Cimone, costringendo gli italiani a ritirarsi sulla cuspide rocciosa del monte Caviojo. Il monte Cimone a questo punto diventava la roccaforte avanzata della linea difensiva austro-ungarica sugli altipiani Tonezza-Fiorentini. La vetta fu riconquistata dopo vari sanguinosi tentativi, dall’esercito italiano, il 23 luglio dello stesso anno, per merito degli alpini del “Val Leogra” e dai fanti del 154ª reggimento “brigata Novara”, impiegando scale a corda, funi e scale a pioli. Una grande impresa alpinistica-militare che però rimase limitata alla cima, infatti, tutti i tentativi di avanzare sull’altopiano furono bloccati dagli agguerriti difensori austriaci del 59º reggimento “Rainer” di Salisburgo. La perdita della vetta del monte Cimone per gli austroungarici fu però inaccettabile, e dopo il fallimento di tutti i contrattacchi, il Comando della 3ª divisione “Edelweiß” ordinò di distruggere la posizione italiana con una mina. In meno di un mese fu scavata una galleria fin sotto la trincea italiana, dove vennero predisposti 14.000 kg d’esplosivo. Il 23 settembre 1916 il monte Cimone saltò per aria, la cima fu completamente distrutta (oggi rimane solamente una sella di 50 metri di larghezza e 22 metri di profondità). Le perdite italiane, tra morti, feriti, dispersi e prigionieri furono superiori alle 1000 unità, la deflagrazione travolse tre compagnie di fanti del 219º reggimento “Brigata Sele” e un plotone di zappatori. Dopo la riconquista del Cimone, gli austro-ungarici ampliarono le difese con lo scavo di nuove caverne e la costruzione di postazioni, fortificate in cemento armato, creando una fortezza sul ciglio dell’altopiano di Tonezza. Il comando italiano, dopo gli ultimi eventi, rinunciò per tutto il proseguimento della guerra a nuovi assalti, accontentandosi soltanto di martellare con l’artiglieria l’invincibile postazione imperiale.

AVVERTENZA. Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità e del buon senso. Gli autori declinano ogni eventuale responsbilità. - E’ vietata la riproduzione di testi o foto salvo esplicita autorizzazione -Tutti i diritti riservati. - © Copyright 2016 MARASSIALP.