Sui sentieri della Grande Guerra dell'altopiano di Asiago: il monte Castelgomberto 1.771 m. La cima del monte Castelgomberto

    Album di fotografie e descrizione della salita al monte Castelgomberto, sull'Altopiano di Asiago nelle Prealpi Venete (criterio SOIUSA). La montagna fa parte del gruppo delle Melette, costituito da una serie di rilievi di natura carsica, ricoperti parzialmente da pascoli e da estesi campi solcati rocciosi (karren). La zona è molto bella e interessante, sia per l'aspetto paesaggistico e naturalistico, sia per l'aspetto storico, in quanto è stata al centro di aspri scontri durante la Prima Guerra Mondiale 1915-18. Oggi l'intera zona (assieme ai monti Fior e Spil) è un grande "Museo all'aperto della Grande Guerra", grazie al lavoro di archeologia bellica eseguito dall'istituzione "Ecomuseo della Grande Guerra prealpi vicentine", opera di restauri che coinvolge l'intero altopiano di Asiago.

    ACCESSO - Con l'autostrada A31 (Valdastico) si raggiunge l'uscita finale di Piovene-Rocchette. Si continua in direzione di Asiago, con la SS 349 che risale il ripido versante meridionale dell'altopiano. Raggiunta la cittadina principale (Asiago) si continua in direzione di Gallio, dove si devia in direzione delle località Melette-Campomulo. Dopo circa 7 km, si raggiunge l'ampio parcheggio della piccola area ski invernale "Melette 2000".

  ITINERARIO - Dal parcheggio in Val Campomulo 1.454 m. (Baita Sporting Club) si rimonta, con percorso libero, il pendio della pista da sci, in direzione della Baita la Solaia, sul monte Meletta di Gallio. Raggiunta la sommità della dorsale, si scende dalla parte opposta con una carrareccia di servizio delle malghe e con un paio di tornanti, si aggira il versante nord del Coston di Meletta. Rapidamente si raggiunge la Bocchetta Slapeur dove sorge il monumento ai caduti del 2º Reggimento Bosno-Erzegovese, costruito nel 1990. Si prosegue con una breve salita fino alla Malga Slapeur 1.628 m. Dalla malga si continua con il sentiero CAI N°861 in direzione del monte Castelgomberto. Lungo la salita si osservano le spettacolari formazioni rocciose del versante est del monte Fior, che prendono il nome di "Città di roccia". Si prosegue senza difficoltà con un sentiero all'interno di un bosco, dove iniziano a intravedersi le prime opere belliche, trincee e caverne. In breve si raggiunge un'ampia sella che collega il monte Fior al monte Castelgomberto: la Selletta Stringa (in onore del Colonnello degli alpini Pirio Stringa). Assieme ai due monti che lo sovrastano, fu uno dei luoghi più aspramente contesi durante la Grande Guerra, in due periodi diversi, nel giugno 1916 durante la Strafexpedition e nel novembre-dicembre 1917, dopo la disfatta italiana di Caporetto. 

    Profonde e lunghissime trincee scavate nella roccia (ripulite e restaurate) testimoniano oggi, l'asprezza dello scontro in questo particolare settore dell'Altipiano di Asiago, chiamato per la sua importanza "la chiave degli altipiani". Tutte le montagne, per oltre tre anni, divennero campi di battaglia, teatri di scontri cruenti e scenari di atti eroici. Alcuni scrittori, a quel tempo soldati, le hanno descritte e le hanno rese celebri: dalle memorabili pagine di "Un anno sull'altopiano" di Emilio Lussu alle narrazioni di Ernest Hemingway, Robert Musil e Franz Kafka. Oggi, gli appassionati di storia possono scoprire i resti e le testimonianze della Grande Guerra ovunque infatti, si possono trovare sentieri fortificati, linee trincerate, appostamenti e strutture difensive. 

    Accompagnati dalle testimonianze della guerra, si sale verso est e in breve tempo si raggiunge la cima del monte Castelgomberto 1.771 m. Un grande monumento caratterizza la piccola vetta, dedicato alla memoria del Generale Euclide Turbi, della brigata Perugia e ai Caduti della Brigata Genova.

    Il rientro avviene con lo stesso itinerario di salita. Dalla Selletta Stringa possibilità di effettuare un piccolo percorso ad anello con la visita del monte Fior e del monte Spil.

 

      Vai alla galleria di fotografie:

Sui sentieri della Grande Guerra dell'altopiano di Asiago: il monte Castelgomberto

Sentiero storico del monte CASTELGOMBERTO

Durata della visita:  2,30 h. - 3,00 h.
Dislivello: 320 m.
Difficoltà: facile 
Cartografia: foglio n. 50 - Altopiano dei Sette Comuni - Tabacco 1:25.000

Altre escursioni sui sentieri della Grande Guerra dell'ALTOPIANO DI ASIAGO


NOTE STORICHE della Grande Guerra sul monte CASTELGOMBERTO

  Durante la Prima Guerra Mondiale il monte Castelgomberto e il monte Fior erano considerati dal Comando Italiano, il punto chiave dell'Altipiano, per questo motivo furono testimoni di violentissime battaglie. Oggi tutta la linea di cresta è solcata da imponenti trincee scavate direttamente nella roccia, tuttora visitabili. La grande offensiva austriaca della Strafexpedition, si abbatté sulle linee italiane il 15 maggio 1916, dopo durissimi combattimenti, i monti Fior e Castelgomberto caddero in mano austro-ungarica il 7 giugno 1916. Fu uno scontro particolarmente cruento e violento, nella quale s'immolarono, dal lato italiano, i fanti della Brigata "Sassari" e gli alpini dei Battaglioni "Monviso", "Monte Argentera", "Val Maira" e "Morbegno"; dal lato austriaco, i soldati stiriani (Graz) del 27° Reggimento fanteria "K.u.k Infanterieregiment Albert I- König der Belgier" e gli agguerriti reparti bosniaci del 2° Reggimento. Ai piedi del monte Castelgomberto (sella Stringa) durante i furiosi attacchi e contrattacchi perse la vita, l'irredento triestino S.Ten. Guido Brunner. In poche decine di metri ci furono perdite pesantissime, per ritrovarsi alla fine al punto di partenza. Infatti, soltanto due settimane più tardi gli italiani rioccuparono le cime "senza colpo ferire" poiché a sorpresa gli austriaci sgomberarono le trincee. Questo singolare episodio fu possibile per il repentino mutamento del quadro generale della battaglia. Il 25 giugno 1916, infatti, grazie all'incrollabile resistenza delle truppe italiane sulla linea dei monti Tondarecar e Badenecche, la grande offensiva della Strafexpedition fu bloccata e gli austriaci dovettero ripiegare sulla linea di resistenza Portule-Ortigara.

  Scriveva Alfredo Graziani (ufficiale di cavalleria assegnato alla Brigata Sassari) "La disperata resistenza eroicamente sublime opposta dalla "Sassari" insieme ai residui dei battaglioni alpini, dal 5 al 9 giugno 1916, sulle posizioni di M. Fior e M. Castelgomberto, ha veramente salvato l'Italia. Guai! Guai per noi se in quelle tremende giornate non si fossero trovate su quei luoghi le mostrine bianco-rosse dei "sassarini" e le ammirevoli fiamme verdi dei nostri alpini, perchè ci voleva della gente decisa a farsi massacrare, pur di non cedere un millimetro. Aveva pienamente ragione il Colonnello Stringa, quando, rivolto ai nostri, diceva: "Quassù ci aspetta l'onore di sbarrare al nemico le porte d'Italia!" Lo avevano ben capito i fanti della "Sassari" e glielo aveva predicato il Comandante la Divisione, Tenente Generale Elia, il quale, la mattina del 3 giugno, al 3° Battaglione del 152° che si avviava su per la Val Sugana aveva parlato, dicendo fra l'altro: ..."in un Consiglio di Guerra tenuto ieri presso il Comando Supremo, si è richiesta una Brigata ad arginare la piena, una sola brigata, la migliore che abbia l'Esercito Italiano. La voce unanime di tutti i presenti ha risposto: la Brigata "Sassari".

In seguito il gruppo delle Melette fu nuovamente coinvolto da aspri combattimenti dopo la disfatta di Caporetto, quando gli imperiali, dal 14 al 17 e dal 22 al 23 novembre 1917, tentarono nuovamente di sfondare il fronte dell'Altipiano. Soltanto successivamente, nelle giornate 3-4-5 dicembre 1917, riuscirono a conquistare quasi tutte le alture delle Melette. Nel gennaio 1918 però furono definitivamente arrestati sulla linea dei monti Valbella, Col del Rosso, Col d'Ecchele, con la battaglia dei "Tre Monti".


AVVERTENZA. Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità e del buon senso. Gli autori declinano ogni eventuale responsbilità. - E’ vietata la riproduzione di testi o foto salvo esplicita autorizzazione -Tutti i diritti riservati. - © Copyright 2017 MARASSIALP.