Album di fotografie e descrizione della salita al monte Casale 2.894 m. e al monte Cavallo 2.912 m. L'Altipiano del Fanes, posto tra le Dolomiti di Cortina e della Val Badia, presenta a meridione una lunga catena di montagne che domina la Val Travenanzes. Dalla Croda del Vallon Bianco ad est, a seguire le cime di Furcia Rossa, il monte Casale, il monte Cavallo e infine le vette del Ciadin de Fanes. Durante la Prima Guerra Mondiale 1915-18 tutte queste cime erano sotto il controllo austro-ungarico e collegate da sentierini scavati nella roccia dai kaiserjäger austriaci. Dal 1973 gli "Amici delle Dolomiti", hanno ripristinato i vecchi camminamenti militari della Grande Guerra, realizzando il sentiero storico: la "Via della Pace" (Friedensweg). Di questa lunga dorsale, la parte più orientale è stata attrezzata con le vie ferrate Vallon Bianco e Furcia Rossa, mentre la parte centrale con i monti Castello, Casale e Cavallo presenta dei percorsi di cresta ancora in discrete condizioni, infine il tratto delle cime di Fanes è franato e non è più percorribile. Il nostro itinerario, sale dall'Alpe di Fanes al Bivacco della Pace (alle pendici del monte Castello) e raggiunge la cima del monte Casale e del monte Cavallo.
ACCESSO -
Due possono essere i punti
di partenza:
1° Dall'Armentarola in Val Badia, via
Capanna Alpina 1.725 m. Col Locia, Ju da l'ega (passo
dell'acqua),
laghetto della Malga Fanes Grande 2.102 m. (2,15 ore)
2° Da San Vigilio di Marebbe,
via rifugio Pederù 1.548 m. rifugi Ücia de Fanes e Ücia Lavarella, passo
di Limo 2.042 m.,
laghetto della Malga Fanes Grande 2.102 m. (2,45-3,00 ore)
Il secondo punto di partenza è indicato per coloro che preferiscono pernottare
in quota ai
rifugi di Fanes
e fare l’escursione in due giorni, in modo da avere tempo sufficiente per
affrontare l'itinerario di grande interesse storico e
paesaggistico.
(consigliato)
ITINERARIO -
Dall'Alpe di Fanes (Ücia Lavarella 2.042 m. e Ücia de Fanes 2.060
m.) si sale al Passo Limo e di seguito si raggiunge
il
laghetto della Malga Fanes
Grande 2.102 m.
(vedi
salita all'Alpe di Fanes da Pederù), si imbocca, verso est, il
sentiero CAI
N° 17-VB-FR
nei pressi di uno splendido pino cembro. Si prosegue in
leggera salita, con una bella stradina militare, fino alle pendici della maestosa parete dolomitica
della Furcia Rossa III, in un ambiente naturale straordinario, formato
da prati, cascate e laghetti. Qui a quota 2.248 metri si trova un bivio,
a sinistra la traccia sale alla Croda del Vallon Bianco (VB) e alla Furcia
Rossa (FR), mentre noi proseguiamo a destra verso il Bivacco della Pace
e il monte Castello
(CAI
N° 17). Si entra nel grande catino ghiaioso del Valun
Blanch (Vallone Bianco). Lunghe serpentine consentono di salire il
solitario e selvaggio vallone racchiuso fra le cime della Furcia Rossa e
le Cime Ciampestrin e raggiungere i resti di un’antichissima frana
caratterizzata da enormi massi. Con attenzione si supera il piccolo
labirinto di macigni e mantenendo la destra si arriva a una conca,
da dove si può
osservare tutto l’itinerario che rimane da percorrere per
raggiungere il bivacco. La traccia prosegue con moderata pendenza nella
parte superiore del monotono circo ghiaioso, per poi diventare
discretamente ripida nella parte finale, quando una serie di stretti
zig-zag, conducono alla base dell’ardito torrione del Monte Castello (monte Ciastel),
dove si trova il Bivacco fisso della Pace 2.760 m. Il bivacco fu
costruito nel 1973 ad opera degli "Amici delle
Dolomiti" (Dolomitenfreunde), sotto la guida di Walter Schaumann, sulle rovine di una
vecchia baracca militare bruciata.
Dal bivacco si prosegue in salita alle pendici del torrione, (vista Alpe di Fanes) fino ad incontrare i resti della stazione di arrivo della
teleferica in funzione durante la Grande Guerra. Aggirato a sud il monte
Castello si raggiunge una piccola forcella a precipizio sopra la Val
Travenanzes, da dove salgono imperiose le spettacolari Tofane.
Diverse le postazioni e le caverne in questo tratto del sentiero con
feritoie che guardano le cime di Fanes. Si continua con l'ex sentierino
militare che taglia un pendio detritico e prosegue in vista dei monti
Casale e Cavallo. A circa metà salita del primo lo si abbandona (per il
momento), per proseguire a sinistra con
una facile traccia che in breve raggiunge la vetta del monte Casale
2.894 m. (monte Ciase). Sulla sommità si rinviene una caverna, dove in tempo di guerra
si trovava un faro austriaco, puntato sulle postazioni
italiane delle Tofane, Fontana Negra e Masarè.
Si ritorna al bivio precedente e
si continua la salita verso destra, sul sentiero d'arroccamento
dei
kaiserjäger
austriaci.
Si raggiunge la forcella Casale 2.844 m. (da dove si osserva il
sentiero
CAI N° 17,
che scende ripidissimo fra detriti e ghiaioni fino a raggiungere il
fondo della Val Travenanzes). Dall'impressionante forcella si continua
risalendo le serpentine sulla destra, si salgono alcuni gradini scolpiti
nella roccia, si attraversa un esposto canalino con un ponticello di
legno, e senza particolari difficoltà si raggiunge la piccola croce del monte
Cavallo 2.912 m. (monte Ciaval)
Straordinario punto panoramico
verso il Ciadin de Fanis con le vette Cima Fanis Nord, di Mezzo e Sud, e
ancora la Torre Travenanes e la Torre Fanes. Si rimane senza parole davanti a tanta bellezza.
DISCESA - Lungo lo stesso percorso della salita.
DIFFICOLTA' - Il sentiero fino al Bivacco della Pace è facile. La prosecuzione verso le vette dei monti Casale e Cavallo è indicata ad escursionisti esperti, con passo sicuro sul classico terreno dolomitico, friabile e discretamente esposto. Itinerario lungo e impegnativo se iniziato dal fondovalle, con tempi di avvicinamento e rientro piuttosto lunghi, per questo motivo si consiglia di spezzare l'escursione in due giorni.
Vai
alla galleria di fotografie:
Salita al Bivacco della Pace (monte Castello) al monte Casale e al monte
Cavallo
Dai rifugi di Fanes salita al monte Casale e al monte Cavallo | ||
Sintesi | salita : | discesa : |
Dislivello: | 950 m. | 950 m. |
Tempi: | 4,00 h. | 3,00 h. |
Difficoltà: | EE | (difficoltà) |
Cartografia | Tabacco 1:25.000 Foglio 03 Cortina d'Ampezzo - Ed. 2022 |
DATA escursione | dal 19 agosto 1992 |
Brevi NOTE STORICHE della Grande Guerra I monti Castello, Casale e Cavallo facevano parte della seconda linea austro-ungarica, a difesa della Val Badia, che rappresentava, per gli italiani, la porta d'accesso verso la Val Pusteria e il Sudtirolo. Si trovava alle spalle della "Prima linea" che correva dalle Tofane-Lagazuoi-Sass de Stria La lunga cresta di vette fu ampiamente fortificata con gallerie, caverne, sentieri d’arroccamento e baracche. Per approvvigionare i soldati di viveri e armi, furono costruite incredibili teleferiche, con l'aiuto dei soldati tedeschi dell'Alpenkorps, che erano venuti per un supporto logistico agli alleati austriaci. Una di queste partiva dalla lontana Val Gardena, transitava per La Villa, continuava per Ru Sciare (Capanna Alpina), il Ju da l'ega (passo dell'acqua) e raggiungeva il monte Castello. Alle pendici della singolare montagna, vennero costruite diverse baracche: per il Comando d'artiglieria, per gli ufficiali, per i Pionieri e per la cucina. La più grande nel secondo dopoguerra fu restaurata con il nome "Capanna Monte Castello" e serviva come ricovero elevato sia per gli alpinisti d'estate, che per gli sciatori d'inverno. Nel 1962 causa un atto vandalico venne incendiata. In seguito venne ricostruita degli "Amici delle Dolomiti" |
AVVERTENZA. Chi affronta gli itinerari descritti in questo sito lo fa sulla base della propria capacità, preparazione e del buon senso. Gli autori declinano ogni eventuale responsabilità. - E’ vietata la riproduzione di testi o foto salvo esplicita autorizzazione -Tutti i diritti riservati. - © Copyright 1992-2024 MARASSIALP. |