DOLOMITI - Croda del Vallon Bianco 2.687 m. e Furcia Rossa IIVallon Bianco-Furcia Rossa II, verso le Tofane

    Album di fotografie e descrizione del sentiero attrezzato sulla Croda del Vallon Bianco e della salita alla Furcia Rossa II nelle Dolomiti. Le montagne fanno parte della lunga dorsale che divide la Val Travenanzes dalla Val di Fanes, tra il Parco Naturale delle Dolomiti d'Ampezzo e il Parco di Fanes, di Senes e di Braies.  La lunga cresta di vette, dalla Croda del Vallon Bianco ad est e a seguire, le cime di Furcia Rossa, il monte Casale ed il monte Cavallo, facevano parte durante la Prima Guerra Mondiale 1915-18 della linea di difesa austro-ungarica, realizzata per contrastare le postazioni italiane sulle Tofane. Le cime erano tutte collegate con sentierini scavati nella roccia dai kaiserjäger, presidiate con trincee, baracche e gallerie. Dal 1973 gli "Amici delle Dolomiti", hanno ripristinato i vecchi camminamenti militari della Grande Guerra, realizzando il sentiero storico: la "Via della Pace" (Friedensweg).  La via attrezzata al Vallon Bianco è il tratto più orientale di questa via, la più facile, con panorami inediti, che si sviluppa tra cenge naturali ed artificiali, con i famosi ponticelli in legno a caratterizzare il sentiero. In questa escursione storica viene visitato anche il bivacco Baccon-Barborka, posto sulla cresta orientale della Furcia Rossa.

    ACCESSO - Due possono essere i punti di partenza:
   1° Dall'Armentarola in Val Badia, via Capanna Alpina 1.725 m., Col Locia, Passo Tadega (Ju da l'Ega), laghetto della Malga Fanes Grande 2.102 m. (2,15 ore)
  2°  Da San Vigilio di Marebbe, via rifugio Pederù 1.548 m. rifugi Ücia de Fanes e Ücia Lavarella, passo di Limo 2.042 m., laghetto della Malga Fanes Grande 2.102 m. (2,45-3,00 ore)
   Il secondo punto di partenza è indicato per coloro che preferiscono pernottare in quota ai rifugi di Fanes e fare l’escursione in due giorni, in modo da avere tempo sufficiente per affrontare l'itinerario di grande interesse storico e paesaggistico. (consigliato)

    ITINERARIO -  Dall'Alpe di Fanes (Ücia Lavarella 2042 m. e Ücia de Fanes 2060 m.) si sale al Passo Limo e di seguito si raggiunge il laghetto della Malga Fanes Grande 2.102 m. (vedi salita all'Alpe di Fanes da Pederù), si imbocca, verso est, il sentiero  CAI N° 17 (VB-FR) nei pressi di uno splendido pino cembro. Ci si addentra in una parte dell'altopiano di Fanes, caratterizzato da un paesaggio naturale straordinario, formato da alpeggi, cascate e laghetti. Una zona incredibilmente solitaria, lontana dal frequentatissimo sentiero centrale dell'Alpe (sentiero CAI N° 11 e Alta Via N°1). Si prosegue in leggera salita su una bella stradina militare circondati da un giardino fiorito di rododendri, genziane e altri mille fiori colorati. Raggiunta una bella radura prativa, alle pendici di una maestosa parete dolomitica si trova il primo bivio 2.248 m., a destra verso il Bivacco della Pace, a sinistra noi seguiamo l'indicazione Croda del Vallon Bianco (VB)-Furcia Rossa (FR). Si entra nel grande catino ghiaioso del Vallon del Fosso, alle pendici delle ripide pareti della Furcia Rossa I, II e III, lo si attraversa con un ampio semicerchio verso sinistra e in seguito si inizia a risalirlo con un regolare sentierino militare. A circa metà salita si trova un masso con l'iscrizione: sentiero costruito nel 1915, ripristinato nel 1973, la "Via della Pace" ad opera degli "Amici delle Dolomiti", sotto la guida di Walter Schaumann. Nei pressi si trova un secondo bivio importante a quota 2.402 m.: a destra la traccia per l'attacco della Ferrata Furcia Rossa III, a sinistra il nostro itinerario prosegue la ripida salita su cengia nella parete verticale, sulla destra orografica del circo roccioso, in direzione del Vallon Bianco. Raggiunta una fascia rocciosa bagnata e nera, vicino ad un grande muro di contenimento, si rinviene l'ultimo bivio 2.552 m.: a destra una piccola e vecchia freccia su tavoletta di legno indica il bivacco Baccon-Barborka (che visiteremo al ritorno), a sinistra inizia il sentiero di guerra della Croda del Vallon Bianco.
   Una traccia taglia in discesa un costone ghiaioso e sdrucciolevole, discretamente esposto sopra la Val di Fanes, ma sopratutto posto di fronte alle incredibili tonalità cromatiche di rosso del monte Col Bechei. Superato uno spigolo iniziano le attrezzature metalliche. Il sentiero d'arroccamento
dei kaiserjäger austriaci,  sale con lunghi zig-zag la cresta della montagna, segue le cenge scavate nella roccia, rinforzate con muretti a secco. Attraversa diversi ripidi canalini con ponticelli in legno e supera un precipizio con una piccola passerella metallica sospesa nel vuoto. Il sentiero attrezzato è facile, discretamente largo, soltanto i tratti più esposti sono provvisti del cavo metallico, che viene utilizzato come corrimano. Lungo la salita si osservano, resti di postazioni, piccole piazzole piene di legna dei baraccamenti in rovina, costruiti come nidi d'aquila sulla ripida parete che precipita nel fondovalle. Tante testimonianze che rivelano come tutta la cresta fosse stata trasformata in una cittadella militare. 
   Superato un ultimo spigolo si raggiunge una grande piazzola sostenuta da un ponte ad arco di pietra, punto d'entrata di una profonda galleria tutta rinforzata in cemento armato, realizzata a semicerchio con dei presunti binari lignei che forse servivano per spostare i cannoni. Infatti l'altra uscita si trova perfettamente di fronte alla Tofana III, roccaforte degli alpini italiani. Usciti dalla galleria, in breve si salgono alcune roccette attrezzate, che conducono alla nuova croce di vetta (2019) della
Croda del Vallon Bianco 2.687 m. La sommità della montagna è incredibilmente ampia, dalla croce si può proseguire ancora verso est (con molta attenzione !!) per visitare altre postazioni, fortini e gallerie per cannoni e obici, che si affacciavano sopra la Val Travenanzes e la Val di Fanes. Da qualunque parte della sommità si osserva un panorama straordinario, verso le Dolomiti di Cortina, di Fanes, di Sennes fino alle lontane Tre Cime di Lavaredo.

    Dalla vetta si ripercorre in discesa tutto il tratto attrezzato del Vallon Bianco, fino all'ultimo bivio 2.550 m. Qui si segue la labile traccia indicata da una vecchia freccia con scritta "bivacco", che risale (a destra) gli sfasciumi terminali del grande circo ghiaioso del Vallon del Fosso. Sotto la cornice sommitale nord, si trovano tante rovine in sfacelo dei ricoveri per la truppa. Infine si raggiunge il Bivacco fisso capitano Baccon-Hauptmann Barborka 2.620 m. sotto la cresta della Furcia Rossa II. La piccola e semplice baracca in legno, testimonia quale poteva essere la vita di sacrificio dei contendenti durante il conflitto, contro le granate e il freddo, sulle cime più alte delle Dolomiti. Venne costruita nel 1973 ad opera degli "Amici delle Dolomiti" (Dolomitenfreunde), sotto la guida di Walter Schaumann, sotto un grande monolite roccioso. Il bivacco è al centro di un piccolo villaggio militare formato da casermette in muratura, trincee, varie piazzuole per i cannoni e un piccolo osservatorio dell'artiglieria austriaca, con un pezzo originale della cupola corazzata. Dal bivacco, si sale il dolce pendio di sfasciumi e roccette verso sud-ovest, seguendo labili tracce e qualche ometto, per raggiungere l'ampia e panoramica cima della Furcia Rossa II 2.703 m. Incredibile vista sulle Tofane.

    DISCESA - Lungo lo stesso percorso della salita.

   DIFFICOLTA' - Il sentiero attrezzato del Vallon Bianco è facile, non presenta passaggi tecnici difficili, però diventa lungo e impegnativo se iniziato dal fondovalle, con tempi di avvicinamento e rientro piuttosto lunghi, per questo motivo si consiglia di spezzare l'escursione in due giorni.

 

 Vai alla galleria di fotografie:

Via attrezzata alla Croda del Vallon Bianco e salita alla Furcia Rossa II

 

Dai rifugi di Fanes salita Vallon Bianco e Furcia Rossa  II
Sintesi salita :  discesa 
Dislivello: 800 m. 800 m.
Tempi:  3,45 h. 3,00 h.
Sviluppo: 15 km.
Difficoltà: EEA (difficoltà)

Croce di vetta della Croda del Vallon Bianco Croce di vetta della Croda del Vallon Bianco


Cartografia Tabacco 1:25.000    Foglio 03 Cortina d'Ampezzo - Ed. 2022
DATA escursione 22 luglio 2024

Brevi NOTE STORICHE della Grande Guerra

   All'inizio del conflitto un episodio avrebbe potuto cambiare il corso della guerra nel settore Tofane-Fanes, risparmiando vite umane e sofferenze, ma il suo valore non venne colto. Si trattò di una grande impresa alpinistica degli alpini.  L'8 luglio 1915 il capitano Baccon con la sua il 83° compagnia di alpini, scese dalla Tofana Terza, sbaragliò gli austriaci in Val Travenanzes e il 10 luglio risalì il ripido ghiaione tra la Furcia Rossa I e il Vallon Bianco, occupando entrambe le cime. Era una conquista straordinaria, che permetteva di dominare dall'alto l'altipiano del Fanes con la possibilità di scendere  velocemente(viste le scarse difese austriache all'inizio della guerra)   in Val Badia, porta d'accesso verso la Val Pusteria e il Sudtirolo. Ma inspiegabilmente il generale italiano Antonio Cantore ordinò il ritiro degli alpini dalla cresta, rinunciando al grande vantaggio. Gli austriaci, assieme agli alleati tedeschi dell'Alpenkorps, approfittarono di tale errore e realizzarono sulle montagne una serie di costruzioni di trincee, osservatori, baracche e gallerie, una vera "fortezza" che gli italiani non riuscirono più a conquistare fino al termine del conflitto. Da quel giorno i due eserciti si preoccuparono soprattutto di consolidare le posizioni raggiunte, in un'evidente situazione di blocco strategico-militare.
  In questo labirinto di rocce, perse la vita il  capitano tedesco Emanuel Barborka del 2° Bayer Jägerbataillon. Quest'ultimo, assieme al Capitano degli alpini Augusto Baccon, dell'83ª Compagnia alpini "Fenestrelle", furono fra i più abili comandanti fra le crode dolomitiche, irriducibili ma leali avversari, e ancor oggi sono ricordati con un bivacco a loro intitolato lungo la Via della Pace sulla Furcia Rossa II.
 Dopo la disfatta di Caporetto (1917) le Tofane e il Fanes ritornarono nel loro naturale silenzio. Il tempo distrusse le baracche e le postazioni. Rimasero soltanto le opere scavate nella roccia, le caverne e le gallerie, ultime mute testimonianze di una battaglia fra valorose "aquile".


Altri Link in zona
Monti CASTELLO-CASALE-CAVALLO
PIZ LAVARELLA-PIZ CONTURINES
COL BECHEI 2.794 m.
GRUPPO TOFANE
CRODA de r’ANCONA 2.366 m.
Monte LAGAZUOI 2.792 m
Monte SASS DE STRIA 2.477 m.
Galleria GOIGINGER-ferrata FUSETTI
Monte COL dei BOS 2.559 m.
Monte AVERAU 2.647 m.
Monte NUVOLAU 2.574 m.
Museo CINQUE TORRI

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