DOLOMITI - Museo all'aperto della Grande Guerra: Punta Serauta sulla Marmolada.  Verso Forcella e Punta Serauta

    Album di fotografie e descrizione dell'itinerario al Museo all'aperto della Grande Guerra di Punta Serauta, sulla Marmolada. Ad est della grande catena di cime che caratterizzano la "Regina delle Dolomiti", si trova l'ampia forcella Serauta, le vette e le forcelle che la circondano furono il teatro dei maggiori scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Gli alpini dopo la conquista della dorsale di Punta Serauta, trasformarono la montagna in un fortino, mentre i Kaiserjäger austriaci si arroccarono sulle cime principali (Penia e Rocca), a nord del ghiacciaio, sotto la cui superficie scavarono la famosa "Città di ghiaccio" (Eisstadt). Per resistere all'avversario, ma soprattutto alle inumane condizioni ambientali (pensiamo agli inverni a tremila metri) i soldati scavarono nella roccia, camminamenti, gallerie e caverne. Oggi sono state ripristinate e sono visitabili con facili sentieri attrezzati, all'interno di due Musei all'aperto della Grande Guerra: a est della forcella, la Zona Sacra del Serauta, a ovest la Forcella V-Galleria Rosso. Ricordiamo inoltre il "Museo della Grande Guerra Marmolada" sito all'interno della stazione della funivia Serauta. Assieme all'interesse storico, la loro visita permette d'ammirare il più bel panorama su tutte le Dolomiti.

    ACCESSO: Punto di partenza dell'escursione è Malga Ciapela. La frazione fa parte del paese di Rocca Pietore (BL) e si trova ai piedi del Passo Fedaia, valico alpino che collega l'Agordino con la Val di Fassa.

    ITINERARIO - Da Malga Ciapela 1.446 m. parte la funivia della Marmolada. Il grande impianto collega con tre tratte e due stazioni intermedie, (i Coston d'Antermoja 2.350 m. e di Serauta 2.950 m.), la valle con la stazione superiore a quota 3.265 m. alle pendici della Punta Rocca 3.309 m. Per visitare la Zona Monumentale della Grande Guerra si scende dopo le prime due tratte, a Serauta. Punta serauta All'uscita della stazione si scende a destra, verso il gradino roccioso che precipita sopra il ghiacciaio e subito si ammira il castello roccioso di Punta Serauta, dove si trova il Museo all'aperto della Grande Guerra. All'inizio del sentiero, sulla forcella a quota 2.875 m., una grande tabella indica l'itinerario con i siti più interessanti da visitare e consiglia l'uso del set da ferrata (imbrago, cordini, moschettoni e caschetto) per percorrere il sentiero attrezzato in sicurezza. Questo si sviluppa con un itinerario ad anello, e se lungo il primo tratto, il cavo metallico può sembrare quasi eccessivo, lungo il secondo è senza dubbio utile per superare qualche passaggio leggermente esposto. (quello che raggiunge la cresta a quota 2.951 m. e l'ultima caverna verso est, dove termina la ferrata "Eterna").

 Una piccola colonna "mozza", donata dalla città di Aquileia e dedicata a tutti i caduti della Marmolada, è il punto di partenza per la visita delle postazioni, camminamenti e ricoveri in caverna sulla Punta Serauta. Zona Monumentale del Serauta Tutte le opere belliche furono apprestate dai fanti e dagli alpini italiani, dall'aprile 1916, quando trasformarono la montagna in un fortino per fronteggiare la linea austriaca che correva dalla cima della Marmolada al Sasso delle Undici. Negli anni 1975-1976 sono state ripristinate e ricostruite dai reparti della Brigata Alpina "Cadore" e sono tuttora in corso di sistemazione, (vedi la nuova caverna "Infermeria") costituendo la Zona Monumentale di Punta Serauta. Inizialmente si percorrono alcuni facili camminamenti in trincea per visitare la caverna con l'alloggio del Posto di Guardia, la postazione "Osservatorio", la postazione per mitragliatrice, la caverna Comando Regione Serauta e la caverna per il riflettore. Segue il tratto leggermente più impegnativo, su facili roccette e discretamente esposte, una serie di staffe conduce prima a una slanciata punta rocciosa a quota 2.951 m. (panorama spettacolare) e in seguito, con una discesa su gradini metallici, a un sentiero a mezzacosta, dove si visita la stazione teleferica, la postazione con scudo metallico e la caverna per cannone da montagna. Il sentiero termina in una grande caverna, dove attraverso una finestra nella roccia si nota una ripidissima discesa su staffe, si tratta dell'ultimo passaggio della lunga e difficile ferrata "Eterna" che qui termina. La Marmolada da Punta Serauta Attraverso il foro, si può ammirare il tratto dell'articolata e ripida cresta che porta alla Punta Serauta. Dalla caverna si ritorna indietro lungo la traccia a mezzacosta, fino a una biforcazione del cavo metallico, proseguendo a sinistra inizia una ripida discesa che conduce al secondo ramo dell'itinerario ad anello del Museo all'aperto. Dopo aver superato alcune terrazze dove si trovavano le baracche dei soldati, si raggiunge l'ultima cengia attrezzata. Seguendola in discesa si raggiungono le caverne del magazzino, della stazione teleferica e dell'interessante caverna adibita a infermeria. E' questa l'ultima visita del museo all'aperto ed anche la più emozionante e commovente, simbolo delle sofferenze durante la guerra: una bandiera della Croce Rossa, un camice, un semplice lettino con lenzuolo bianco e un tavolo con gli strumenti per la chirurgia. 

Sentiero attrezzato Serauta Rientrati nuovamente a Forcella Serauta, si può continuare la visita della Zona Monumentale, con il secondo Museo all'aperto sulla Forcella V-Galleria "Rosso" e con il "Museo della Grande Guerra Marmolada" all'interno della stazione della funivia.

     DIFFICOLTA' - Il sentiero attrezzato per la visita del Museo all'aperto di punta Serauta è facile. Seppur molti escursionisti affrontino la visita senza l'equipaggiamento da ferrata, il suo uso è consigliato soprattutto per l'ultimo tratto, dove si trovano brevi passaggi esposti. Ricordiamo che l'ambiente della Marmolada è molto severo, anche l'itinerario considerato "facile", non è mai da sottovalutare, per la quota (intorno ai 3.000 metri), per la presenza del ghiacciaio e per le pareti esposte e ripide.

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Museo all'aperto della Grande Guerra: Zona Monumentale di Punta Serauta                 

Sentiero attrezzato Zona Monumentale Serauta  (itinerario ad anello)

  Sintesi salita :  discesa : 
  Tempo totale:   2,00 h.  
  Dislivello: 100 m. 100 m.
  Difficoltà: EEA (difficoltà)

Cartografia

Ed. Tabacco 1:25.000    Foglio 015 Marmolada  
DATA escursioni: 27 agosto 2016

            NOTE STORICHE della Grande Guerra sul SERAUTA

  All'inizio della Prima Guerra Mondiale il confine tra il Regno d'Italia e l'Impero austo-ungarico, sulla Marmolada, iniziava a Punta Penia attraversava il suo ghiacciaio e oltrepassato il Sasso delle Undici, terminava a Fedaia. I Comandi italiano ed austriaco, non avevano contemplato e nemmeno immaginato di portare lo scontro sulla "Regina delle Dolomiti". L'ambiente era considerato troppo aspro ed inospitale. Infatti i primi scontri avvennero sui valichi paralleli alla Marmolada: a nord i Passi di Fedaia e Padeon; a sud su quelli di Ombretta e d'Ombrettola. Le creste, le cime e il ghiacciaio della Marmolada, erano considerati "terra di nessuno", ed i contendenti si limitavano soltanto a servizi di pattuglia e ricognizione, soprattutto di notte. Ma il mancato slancio iniziale e la lenta avanzata italiana, indusse gli austriaci a resistere fra le montagne. Fu l'inizio di una assurda guerra di posizione che durò per due anni e mezzo.  Attaccanti e difensori erano sempre alla ricerca della posizione migliore, e così la guerra iniziò a salire di quota. 

Furono gli austriaci a comprendere per primi l'importanza strategica di alcune alte forcelle e cime della Marmolada, così nel marzo 1916 occuparono con piccoli presidi Punta Penia (3.344 m.), Punta Rocca, il Sasso delle Undici ("U" Stellung), il Sasso delle Dodici ("D" Stellung), Forcella Vu e Forcella Serauta. Con questa iniziativa gli austriaci potevano osservare i movimenti italiani nelle valli e colpire gli obiettivi più importanti come il Col di Lana. Gli italiani preoccupati da un'eventuale discesa dei soldati imperiali in Val Pettorina reagirono immediatamente. Un primo attacco fu eseguito l'8 aprile 1916 dagli alpini del Battaglione "Val Cordevole", risalirono nella notte il Vallon Antermoia, sorpresero il presidio austriaco e occuparono la Forcella Serauta. Il contrattacco austriaco non si fece attendere: il 13 aprile 1916,  un plotone austriaco riconquistò nuovamente le posizioni perdute in precedenza. La successiva azione italiana per conquistare la catena del Serauta, fu preparata nei minimi particolari attraverso ardite scalate alpinistiche. Furono distesi 800 metri di corda sul canalone di Piz Serauta, dove 20 alpini trasportarono una mitragliatrice, altri 1800 metri di corda servirono per attrezzare diversi canaloni di Punta Serauta. Il 30 aprile 1916 dopo un breve fuoco d'artiglieria, la mitragliatrice iniziò a colpire d'infilata la Forcella, sorprendendo i difensori austriaci, allo stesso tempo alcuni plotoni di alpini della 206ª Compagnia "Val Cordevole" e fanti del 51° Reggimento attaccarono frontalmente.  Dopo due ore di aspri scontri, le creste rocciose del Serauta, e la Forcella a quota 2.875 m. erano conquistate definitivamente dagli italiani. Due giorni dopo, il 2 maggio, gli italiani occuparono anche la Quota 3.065, costringendo gli austriaci a ripiegare sulla Forcella Vu, posizione di fondamentale importanza strategica per il controllo del ghiacciaio. Dopo queste azioni gli alpini e i fanti italiani trasformarono la Punta Serauta in un fortino (oggi Museo all'aperto) con una serie di ricoveri, postazioni e osservatori scavati nella roccia e collegati da camminamenti. Anche gli austriaci rinforzarono le loro difese sulle cime più alte della Mamolada, dando inizio ad una estenuante guerra di posizione, dove il maggior nemico era il freddo, la neve ed il ghiaccio, La famosa "Guerra Bianca". Soltanto Forcella V (punto chiave del settore "Marmolada"), venne attaccata ripetutamente dagli italiani, con azioni tanto eroiche quanto alpinisticamente spettacolari, allo stesso modo si comportavano i tenacissimi difensori austriaci. Fu un duello tra esperti alpinisti e coraggiosi soldati. Alla fine dopo un anno intero, grazie allo scavo della Galleria "Rosso", la Forcella V fu conquistata dagli italiani il 21 settembre 1917. 

Dalle postazioni di Punta Serauta gli italiani dominavano tutto il ghiacciaio e soprattutto potevano colpire le linee di approvvigionamento delle varie posizioni austriache (Forcella V - Sasso delle Dodici - Forcella Marmolada). Per sfuggire al tiro delle artiglierie e delle mitragliatrici italiane, il tenente Leo Handl, ingegnere austriaco, comandante della 9ª Compagna Bergführer (guide alpine), 2° Reggimento Kaiserjäger, studiò la possibilità di rifornire i punti più avanzati collegando la prima linea con le posizione di retroguardia, per mezzo di una galleria scavata nel ghiacciaio. Era un'idea nuova, ma vincente, gli austriaci trovavano riparo e sicurezza al suo interno. Iniziarono a scavare chilometri di gallerie e caverne nel ghiaccio, usufruirono di crepacci e grotte naturali, costruirono ricoveri, depositi e osservatori per centinaia di uomini, realizzarono così la famosa Città di ghiaccio nella Marmolada (Eisstadt). 

 L'inferno bianco terminò  il 24 ottobre 1917 con la disfatta del fronte dell'Isonzo ed il ritiro dell'esercito italiano sulla linea difensiva del Piave. Da quel giorno il mantello bianco della Marmolada ritornò per sempre candido.

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