ALPI CARNICHE - salita al monte PERALBA 2.694 m.La Cima del monte Peralba

   Album di fotografie e descrizione dell'itinerario della salita al monte Peralba. La montagna è una delle principali cime delle Alpi Carniche, nel tratto di cresta che costituisce lo spartiacque tra i bacini del fiume Piave (Italia) e il fiume Gail (Austria). Dal punto di vista geologico è costituita da una roccia calcarea molto chiara, da qui il significato del suo nome, sia in italiano, "pietra bianca", sia in tedesco Hochweißstein "alto sasso bianco". In dialetto sappadino (il suo nome Jochkouvl) significa letteralmente “monte del passo”, a ricordare l'importante valico alle sue pendici verso l'Austria, punto di passaggio del pellegrinaggio che annualmente le popolazioni del Comelico e di Sappada compiono in direzione del Santuario di Maria Luggau. La salita al Peralba si svolge lungo il versante sud-est del monte con la ferrata Sartor, mentre la discesa si sviluppa sul versante nord lungo la via normale, recentemente rinominata "il Sentiero del Papa", dopo la salita del pontefice Giovanni Paolo II, il 20 luglio 1988. E' una montagna completa dal punto di vista escursionistico: un bel percorso di avvicinamento, una ripida parete attrezzata ed infine una lunga cresta rocciosa, panoramica e discretamente esposta. Fu coinvolta in piccoli scontri durante la Prima Guerra Mondiale 1915-18. Breve descrizione dell'itinerario ad anello, compresa una piccola digressione per la salita del monte Oregone (Hochalpl):

    ACCESSO - Raggiunto il paese di Cima Sappada, posto lungo la strada che collega il paese di Forni Avoltri (Friuli/Carnia-UD) al paese di San Stefano di Cadore (Val Comelico-BL), si prosegue (da dietro la chiesa) con la SS 22. La strada, asfaltata ma stretta, conduce dopo 8 km al rifugio Sorgenti del Piave. Un chilometro prima di raggiungerlo si rinviene un grande parcheggio, dove si lascia l'auto per iniziare l'escursione.

   ITINERARIO - Dal parcheggio in zona Sorgenti del Piave 1.815 m. si segue la carrareccia (CAI N°132) che in circa un'ora conduce al rifugio Calvi 2.164 m. Si continua la salita, attraversando il ghiaione che scende dalla spettacolare parete calcarea del Pic Chiadènis. Raggiunto un bivio si devia a sinistra (a destra per Passo Sesis) per proseguire su panoramiche balze erbose che in breve conducono all'attacco della ferrata Sartor, a quota 2.292 m. La via attrezzata si divide sostanzialmente in tre parti, la prima caratterizzata da una paretina liscia e verticale, che si affronta senza particolari difficoltà, grazie ad abbondanti staffe e a diversi appigli naturali. La seconda parte inizia con un facile traverso che conduce ad un'altra placca rocciosa articolata, ma meno ripida e strapiombante della precedente. La Madonnina sulla vette del PeralbaSi sale lungo la parete in diagonale, con una bella e divertente arrampicata, aiutati dal cavo (nuovo) e da tanti appoggi e sporgenze naturali. Infine si raggiunge una piccola terrazza erbosa, dove terminano le attrezzature metalliche. L'ultima parte della salita si svolge su facili roccette che conducono alla lunga cresta dove una campana degli alpini, una Madonnina ed una croce indicano la vetta del monte Peralba 2.694 m. Fantastico panorama: a nord verso le Dolomiti di Lienz e le cime innevate degli Alti Tauri, a est e a ovest la catena delle Alpi Carniche, infine a sud, creste e dorsali erbose che si perdono sulla linea dell'orizzonte.  

    DISCESA - Dalla vetta inizia la discesa lungo la via normale, proseguendo sulla cresta in direzione est. In leggera esposizione, la traccia raggiunge una piccola forcella, dove a sinistra si trova una terrazza panoramica e una grande caverna della Prima Guerra Mondiale. Si continua sulla destra e, superata la targa dove è riportata una frase pronunciata dal papa, il sentiero (CAI N°131) punta decisamente in direzione del versante nord. Si affronta in discesa un ripido e profondo canalino attrezzato (cavetto vecchio e non ben teso) dove si può trovare la neve o il ghiaccio anche ad inizio estate.  Superato il canalino, la discesa si rivela sempre impegnativa, la traccia infatti taglia ghiaioni e terreni friabili, con il fondo ricco di insidioso ghiaino, e supera gradini rocciosi bagnati e leggermente esposti. Raggiunta la base della parete settentrionale, si rinviene la targa che ricorda la salita di Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla, al monte Peralba e la nuova rinomina dalla via normale con il suo nome: "il Sentiero del Papa". Al primo bivio che s'incontra alla fine della discesa, si abbandona il sentiero che rientra rapidamente al rifugio Calvi (a destra), per effettuare una piccola digressione dall'itinerario classico (seguire la traccia di sinistra), e visitare Pic Chiadenisla verdissima forcella del passo Oregone (Hochalpljoch) 2.280 m., ai piedi della superba pala rocciosa del monte  Tap de Cadene (Weißsteinspitz). Dal passo si sale rapidamente ai ruderi di una ex caserma della Guardia di Finanza e, con una labile traccia, alla cima del monte Oregone (Hochalpl) 2.385 m. La vetta del piccolo monte è consigliata per il panorama particolare che offre sulle superbe pareti settentrionali del Pic Chiadenis e soprattutto sul ripido e articolato versante nord del Peralba, appena disceso. Dal monte si scende al passo del Castello 2.316 m. e con un bel traverso su dorsale erbosa si raggiunge l'importante valico del passo Sesis 2.325 m. 
     Sempre in discesa si ritorna al rifugio Calvi e di seguito si rientra in valle, al parcheggio 1.815 m. a conclusione della bella escursione ad anello.

    DIFFICOLTA' - La ferrata Sartor nella classificazione delle vie attrezzate è considerata facile. La via di discesa è invece discretamente impegnativa, da non sottovalutare, per l'esposizione e il terreno molto friabile. In ambedue i percorsi, il pericolo di caduta sassi è molto elevato.

 

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Salita al monte PERALBA nelle Alpi Carniche

Monte PERALBA 

Sintesi:   Salita -  ferrata Sartor:   Discesa - via normale: 
Dislivello tot:  900 m. 900 m.
Tempo tot: 2,45 - 3,00 h.  2,15-2,30 h.
Difficoltà: EEA (difficoltà)

Ferrata Sartor   Ferrata Sartor


Cartografia Ed. Tabacco 1:25.000    Foglio 01 Sappada

DATA escursione:

2 ottobre  2021 

Brevi NOTE STORICHE della Grande Guerra

All'inizio del conflitto il monte Peralba non era stato  occupato da nessuno dei due contendenti. Soltanto gli austriaci salivano saltuariamente, dal passo Oregone,  sulla cima. Il 10 giugno 1915, dopo un attacco italiano ad una postazione ai piedi del versante orientale, gli imperiali decisero di occupare la montagna con la realizzazione di tre postazioni fortificate: due sulla cresta di vetta e la terza sotto la cima sul versante nord (visitabile ancora oggi).  Il 7-8 agosto 1915 gli italiani andarono all'assalto della cima presidiata,  con due attacchi simultanei, uno frontale contro il sottostante passo Sesis, l’altro risalendo la  dorsale sud-ovest del Peralba. Alle 2 di notte del 8 agosto la cima venne conquistata.  Al piccolo plotone d'assalto mancarono ben presto le munizione e  i rincalzi non arrivarono mai, di conseguenza il violento contrattacco degli austriaci risultò vincente e i superstiti italiani dovettero abbandonare la vetta. Da quel giorno terminarono tutti i tentativi di conquista del Peralba da parte degli italiani e anche qui, come in altre zone di montagna, il fronte si stabilizzò in una guerra di posizione. I due belligeranti si preoccuparono di rinforzare le proprie posizioni e di sopravvivere in un ambiente inospitale con i maggiori pericoli  derivanti dai fulmini e dalle valanghe.


Altri Link in zona
Monte CHIADENIS
Monte AVANZA
Monte LASTRONI
Monte CRETA FORATA
Forcella_monte RINALDO - cresta_TRIDENTE
Monte PALOMBINO (Porze)
Monte OMBLADET
Monte COGLIANS - Cima principale 2.780 m.
Monte COGLIANS - Anticima Est 2.750 m.

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