Album di fotografie e descrizione della salita alla Croda Rossa di Sesto, nelle Dolomiti. La montagna appartiene al Gruppo del Popera e si trova tra il Comelico e la Pusteria. Si presenta come un massiccio compatto dalle alte pareti verticali, solo la sua vetta è caratterizzata da una serie di torri, pinnacoli e guglie. La sommità infatti ha una struttura a forma di "carciofo" con diverse punte: la cima dell'Osservatorio, dove si trova la croce, a 2.939 m., le cime del Ventaglio, del Trapezio e della Piramide ed infine la più alta, la Torre Vinatzer o Polar, a quota 2.965 m. La Croda Rossa di Sesto è celebre per essere stata durante la Prima Guerra Mondiale 1915-18, una delle montagne più contese del fronte dolomitico. I kaiserjäger austriaci fortificarono tutte le cime, creando un baluardo difensivo inespugnabile e a nulla valsero i tentativi di conquista da parte degli alpini, in un conflitto d'alta quota incredibile. Dal 1973 i vecchi sentieri militari della Grande Guerra, sono stati ripristinati e attrezzati nei punti più impegnativi, così si sono ottenuti cinque itinerari che portano tutti alla cima con la croce, chiamata "Osservatorio": le "Ferrate Zandonella" sul versante est, le "Ferrate del Castelliere e del Coston" a nord. L'ultima via sale lungo il Vallon Sentinella alla cui testa si pone l'inconfondibile "Dito", chiamato dai pusteresi "Betendes Moidl" (la bambina che prega), testimone della leggendaria impresa militare ma soprattutto alpinistica degli alpini "Mascabroni", che si gettarono dalla Cima Undici alla conquista del Passo Sentinella. La Ferrata del Castelliere alla Croda Rossa di Sesto, descritta di seguito, è un bellissimo sentiero storico che consente di visitare le postazioni austriache sul fianco nord.
ACCESSO - Punto di partenza dell'escursione è il Passo di Montecroce Comelico. Il valico dolomitico si raggiunge da Sesto in Val Pusteria o dalla Val Padola-Val Comelico.
Ferrata del Castelliere - Dal Passo Montecroce Comelico 1.636 m. si sale, lungo bei prati, in direzione della parete nord della Croda Sopra i Colesei (CAI N°15a), si prosegue all'interno di un ripido bosco, dove si osservano alcuni fortini. Si tratta di manufatti militari che facevano parte del Vallo Alpino in Alto Adige, un complesso fortificato costruito dall'Italia nel 1939 per difendere i confini italiani da un'eventuale invasione della Germania, che aveva a quei tempi già assorbito l'Austria. Usciti dal bosco il sentiero svolta a dx. e prosegue in dolce salita su pendii ghiaiosi punteggiati da larici e mughi. Raggiunto un bivio, si prosegue verso la cima del monte Castelliere, (CAI N°15b). La traccia sale ripida attraversando praterie di rododendri e superata una spalla erbosa conduce allo spuntone roccioso del Castelliere (Burgstall) 2.260 m. (1.45 h.) Qui arriva anche il sentiero dai Prati di Croda Rossa 1.914 m. che si raggiungono con una bidonvia da Moso. Dal Castelliere abbandonato il sentiero segnato, si devia a sx., e si segue una traccia che conduce al primo tratto della ferrata, che risale un canalino friabile e supera facili roccette, fino ad uscire attraverso una strettissima forcellina sul grande Circo Nord 2.477 m. dove risiede un piccolo nevaio. Spettacolare vista sulla Valle di Sesto e sulla Punta dei Tre Scarperi. A questo punto giunge anche la seconda ferrata del versante nord, che sale dai Prati per i Costoni di Croda Rossa. La risalita del nevaio sulla sinistra del Circo è faticosa ma elementare, terminata la neve si attacca un ripido canale roccioso, dove alcuni cavi metallici permettono di superare il tratto tecnicamente più impegnativo dell'intera via attrezzata. Si prosegue su facili roccette fino a raggiungere l'aerea cresta dello spigolo nord-est della montagna che guarda il Passo di Montecroce Comelico. Risalita una parete ghiaiosa, con tratti di cavo metallico, si raggiunge una larga terrazza, dove si trovano i resti del grande insediamento di baracche austriaco di Wurzbach 2.575 m. (3.00 h.) Raggiunta una sella si ammira uno straordinario panorama sulla Cima Undici, la Strada degli Alpini e sulle Tre Cime di Lavaredo.
Dalla conca una traccia porta sul versante ovest (Val Fiscalina) dove un sentierino, leggermente esposto, taglia orizzontalmente una parete rocciosa. Attraverso interessanti trinceramenti, resti di baracche, caverne ed una scala originale in legno si raggiunge la Forcella di Croda Rossa 2.698 m., che domina dall'alto il Circo Ovest. Sull'ampia forcella si trova un monumento austriaco dedicato al dott. Hanns Sild, comandante dei soldati austriaci che presidiavano la Croda Rossa. La traccia sale per alcuni facili gradini rocciosi ad un altro terrazzo dove si osservano numerosi resti di baraccamenti del comando austriaco e della teleferica di guerra. Ma è soprattutto la vista verso la parte finale della salita che impressiona per la sua bellezza. Dalla grande ed aperta zona di lastroni di roccia si alza verso il cielo un ripido castello pietrificato coronato di alte e slanciate torri. A destra la Torre Vinatzer, la cima più alta della Croda Rossa di Sesto, completamente "bucherellata" di caverne e gallerie, con le baracche ed i ricoveri di guerra austriaci, arditamente costruiti sulle rocce verticali, veri e propri nidi d'aquila. La Torre un tempo si chiamava "Torre Polar", successivamente fu intitolata ai fratelli gardenesi Christl e Vinzenz Vinatzer che durante la Grande Guerra la difesero fino all'estremo sacrificio. (La salita a questa cima non è consigliata, poichè non ci sono tracce segnate, i vecchi sentierini militari di accesso sono crollati e la roccia è molto friabile). La corona delle cime prosegue con le cime del Ventaglio, del Trapezio ed infine all'estrema sinistra con la Cima Osservatorio, la meta finale della via attrezzata.
Si attacca la parte finale, con l'ultimo tratto della ferrata, che aiuta a superare un salto roccioso di una ventina di metri ed alcuni canalini. Si raggiunge una zona di sfasciumi e detriti molto ripida (possibilità di trovare la neve anche a stagione inoltrata). Superato il ripido pendio con fatica, si arriva ad una cengia (da dx. arriva la ferrata Zandonella "Primo Tronco") proseguendo verso sx. si salgono alcuni facili gradini, fino ad un'altra cengia, che contorna la vetta, dove si trovano diversi ingressi di caverne e resti di baracche. Infine si aggirano sulla destra. le rocce finali e si raggiunge la croce della vetta dell'Osservatorio di Croda Rossa di Sesto 2.939 m. (4.00 h.)
DISCESA - Lo stesso percorso della salita. Oppure - proposta a: rientrare alla Forcella Croda Rossa 2.698 m. e in prossimità del cippo al dott. Sild, prima della scaletta di legno, prendere una traccia a dx. che scende nel Circo Ovest, la conca spesso e coperta di neve e ghiaccio, continuare per un canalino fino a raggiungere una cengia orizzontale. La si percorre tutta fino a toccare il Vallone della Sentinella, sotto il Passo omonimo, possibilità di ghiaccio. Da qui una lunga discesa porta in Val Fiscalina o con il sentiero (CAI N°100) ai Prati della Croda Rossa. - proposta b: rientrare alla base del Circo Nord 2.477 m. e seguire a sx. l'indicazione "Ferrata per i Costoni". Si scende un ripido ed esposto salto con l'aiuto di scale e di corde fisse e si prosegue con alcuni saliscendi su detriti, roccette e zolle erbose lungo la cresta dentellata dei "Costoni" fino ai Prati di Croda Rossa.
DIFFICOLTA' - Nella scala sulle difficoltà delle ferrate, la Ferrata del Castelliere e la variante per i Costoni della Croda Rossa di Sesto sono considerate "poco difficili". I tratti attrezzati sono limitati e non presentano difficoltà tecniche. Da tenere presente la lunghezza del percorso. Alcune foto sono dell'amico Maurizio Toscano.
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Croda Rossa di Sesto - Ferrata del Castelliere (Burgstall) dal Passo Montecroce Comelico | ||
Sintesi | salita : | discesa : |
Tempi: | 4,00 - 4,30 h. | 3,00 h. |
Dislivello: | 1.300 m. | 1.300 m. |
Difficoltà: | EEA | (difficoltà) |
Cartografia | Ed. Tabacco 1:25.000 Foglio 10 Dolomiti Sesto |
DATA escursione: |
21 luglio 2013 |