ALPI - DOLOMITI - Monte Cavallo 2.907 m. e Sasso delle Dieci 3.026 m.  La vetta del Monte Cavallo (Ciaval)

   Album di fotografie e descrizione della salita al Monte Cavallo (Piz dl' Ciaval) e al Sasso delle Dieci (Piz dales Diesc). Le due montagne formano, assieme al Sasso delle Nove, quella straordinaria e antichissima barriera corallina di dolomia chiamata il Sasso di Santa Croce (Sas dla Crusc, Kreuzkofel in tedesco), che domina con le sue verticali pareti occidentali, il paesaggio della Val Badia. Dal versante opposto, il monte con la sua caratteristica forma a ferro di cavallo scende più dolcemente, e racchiude al suo interno l'Alpe di Fanes Piccola, inserita nel Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies. Un'area delle Dolomiti incantevole, dai paesaggi naturali straordinari, formata da cattedrali di roccia, prati, ruscelli e laghetti, che eccitano la fantasia e che in tempi lontani hanno fatto nascere una bellissima leggenda. La quale narrava del "Regno dei Fanes” e del suo popolo, che viveva in perfetta armonia con la natura e con le marmotte, le quali si riunivano in un anfiteatro roccioso, detto “il Parlamento” e consigliavano la principessa Dolasilla. Dall'Alpe di Fanes è possibile salire ambedue le vette, in un'unica giornata, con un escursione lunga, discretamente faticosa e con una piccola ferrata. Breve descrizione dell'itinerario:

  ACCESSO - Due possono essere i punti di partenza:
   1° Dal paese di Badia (Pedraces) via rifugio Santa Croce 2.045 m. alla Forcella di Santa Croce (Ju dla Crusc) 2.612 m. (2,30 ore)
  2°  Da San Vigilio di Marebbe, via rifugio Pederù 1.548 m. ai rifugi dell'Alpe di Fanes: Ücia Lavarella 2.042 m. e Ücia de Fanes 2.060 m. (2,00 ore)
   Il secondo punto di partenza è indicato per coloro che preferiscono pernottare in quota ai rifugi di Fanes e fare l’escursione in due giorni, in modo da avere tempo sufficiente per affrontare il lungo itinerario di grande interesse paesaggistico. (consigliato)

    ITINERARIO -  Dal rifugio Lavarella 2.042 m. (vedi salita all'Alpe di Fanes da Pederù) inizia l'escursione (direzione nord) con i sentieri  CAI N°7 e 13. Si risalgono i famosi gradini rocciosi, che nelle antiche leggende rappresentavano l'anfiteatro del "Parlamento delle Marmotte", dove ancora oggi vivono placidamente i simpatici roditori. Terminata la breve salita, si perviene ad un bivio dove si segue sulla sinistra il sentiero CAI N°7. Da questo punto inizia la lunga traversata dell'altipiano calcareo del Fanes, si cammina osservando i vari aspetti morfologici che caratterizzano il terreno carsico: campi solcati, doline e piccoli pozzi. Uno spettacolare itinerario, con dolci sali-scendi, molto panoramico, con sempre bene in vista le (ancora) lontane mete giornaliere, il monte Cavallo e il Sasso delle Dieci. Ai piedi di quest'ultima montagna si riconosce un tozzo cupolone roccioso, chiamato nelle leggende ladine, "Castello (Ciastel) di Fanes", roccaforte e residenza del Re dei Fanes e della principessa Dolasila. Accompagnati sempre, a sinistra, dalla gigantesca muraglia del Stiga-Piz Parom-Piz Lavarella si raggiunge un incrocio di sentieri, ad una quota di 2.370 m. Si continua con il sentiero CAI N° 7, che inizia una ripida salita tra pendii detritici e alte stratificazioni rocciose e che termina alla Forcella di Santa Croce (Ju dla Crusc) 2.612 m. (2,30 ore)
     Dall'ampio valico si segue la traccia
(CAI N°7b) che percorre la facile cresta del Sasso di Santa Croce, con la grandiosa visione delle pareti che precipitano per 900 metri sopra la Val Badia. Il percorso segue i segni e gli ometti di pietre, tra panorami favolosi sulle Dolomiti Orientali, risale i pendii detritici del Pic de Zuber e infine raggiunge il bivio per salire la prima grande vetta della croda a forma di ferro di cavallo. Si affronta sulla sinistra un ripido pendio ghiaioso, con roccette e detriti, ed in breve si arriva alla grande croce del Monte Cavallo (Piz dl' Ciaval) 2.907 m. Panorama entusiasmante su tutto l'altipiano del Fanes.

   Dalla vetta si scende al piccolo bivio precedente, per continuare verso ovest, in direzione della seconda grande vetta del Sasso di Santa Croce (Sas dla Crusc). Si traversano in quota, quasi orizzontalmente, infiniti pendii rocciosi, si risale un ghiaione e si raggiunge la base di un verticale torrione dolomitico. Si affronta il tratto più divertente della salita, una breve ma ripida ed esposta ferrata (50 metri) che conduce alla cima del Sasso delle Dieci 3.026 m.  (+2,15 ore)
   Nelle giornate terse il colpo d'occhio a 360° gradi è straordinario, si riconoscono tutte le cime superiori ai tremila metri delle Dolomiti Di Cortina, della Val Badia e, lontane, della Val Pusteria. Verso nord si ammirano le candide vette delle Alpi della Zillertal  e dei Tauri.

   DISCESA - Dalla vetta del Sasso delle Dieci, si scende la ferratina, si ripercorre tutta la panoramica cresta, si traversa alle pendici del monte Cavallo, fino all forcella di Santa Croce 2.612 m. Si continua la discesa per raggiungere nuovamente l'incrocio di sentieri CAI N° 7 - 12, sotto il Piz de Medesc a quota di 2.370 m. Dall'incrocio si segue il sentiero CAI N° 12 che supera una serie di dossi, in vista del lago Parom. Infine si affronta l'ultima discesa, un ripido vallone, con roccette, mughi e qualche tratto scivoloso, causa piccole sorgenti d'acqua, che conduce ai verdi prati dell'Alpe di Fanes.

    DIFFICOLTA' - La salita alle due cime del Sas dla Crusc, il monte Cavallo e il Sasso delle Dieci è impegnativa per il dislivello e la lunghezza dell'itinerario, però non presenta difficoltà tecniche. Anche la breve via attrezzata sulla Cima delle Dieci è facile, da affrontare però con il kit da ferrata.

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Salita al Monte Cavallo e al Sasso delle Dieci

Dai rifugi di Fanes salita al Monte Cavallo + Sasso delle Dieci
Sintesi salita :  discesa 
Tempi:   4,45 h.   3,00 h.
Dislivello: 1.045 m. 1.045 m.
Sviluppo: 16 km.
Difficoltà: EEA (difficoltà)

Il monte Cavallo

Le verticali pareti del Monte Cavallo


Cartografia Tabacco 1:25.000    Foglio 03 Cortina d'Ampezzo - Foglio 07 Alta Badia
DATA escursione dal 1992 al 21 luglio 2024


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