Album di fotografie e descrizione dell'itinerario della salita al monte Canin (Kanin in sloveno) nelle Alpi Giulie. E' la cima principale del Gruppo del Canin. Il massiccio segna il confine tra Italia e Slovenia, è costituito da un vasto altipiano calcareo, con al centro una cresta di vette, lunga diversi chilometri, di cui il monte Canin è il punto culminante. L'itinerario proposto è una lunga escursione ad anello con partenza/arrivo dal rifugio Gilberti, con salita dal versante settentrionale italiano (ferrata Julia) e discesa sul versante meridionale sloveno, breve descrizione:
ACCESSO - Punto di partenza dell'escursione è la località turistica di Sella Nevea 1.122 m. Si raggiunge, dalla cittadina di Tarvisio (UD) attraverso la Val Rio del Lago oppure, da sud, dal paese di Chiusaforte (UD) risalendo la Val Raccolana (autostrada Alpe-Adria (A23), uscita Carnia, e successivamente statale 13).
ITINERARIO:
SALITA, versante nord italiano -
Raggiunta
Sella Nevea, si
sale al
rifugio Gilberti
1.850 m.
Si
può scegliere se prendere la nuova telecabina o salire a piedi, con un
supplemento di due ore e 730 metri di dislivello. (Consigliamo la
telecabina vista la lunghezza dell'escursione).
Dal
rifugio si scende leggermente per prendere a destra il sentiero (CAI
N°632) che
risale il ripido pendio erboso in
direzione Sella Bila Pec 2.005 m.. Raggiunta quest'ultima (resti di una
casermetta militare della
Prima Guerra
Mondiale 1915-18,
il sentiero prosegue verso
sinistra attraverso un immenso altopiano, caratterizzato da fenomeni
carsici, quali: solchi, scanalature, cavità, inghiottitoi ed abissi,
dove però la natura riesce comunque a vincere, con la fioritura di una
moltitudine di papaveri delle Alpi Giulie (i famosi "Papaver
julicum"). Scavato in diversi punti nella viva roccia, dagli
Alpini durante la Grande Guerra, il sentiero
supera alcune dorsali friabili, fino ad un bivio, alla base di un
colatoio detritico. Si devia a sx per seguire una traccia di sentiero in salita,
(segni sbiaditi) si superano alcuni gradoni e ripidi lastroni giungendo ad un terrazzo
ghiaioso. Qui si trovano diversi pozzi pieni di ghiaccio, si continua a
seguire gli ometti, poichè l'itinerario in questo labirinto calcaree
non è semplice. Si raggiunge l'ampio circo roccioso che una volta
conteneva il ghiacciaio e che oggi quasi non esiste più. Si continua in
salita, si attraversa una piccola lingua ghiacciata e si punta in
direzione del canale ghiacciato tra i monti Ursic e Canin. A destra del
canale si raggiunge la prima placca rocciosa dell'attacco della ferrata
Julia. La paretina, particolarmente liscia e ripida lavorata per
millenni dal ghiaccio, che si è ritirato molto più in basso, Si
prosegue su ripide placche (25
m di II° grado) con il sostegno di pioli e cavo metallico fino
ad un pendio detritico dove
si tira il fiato. La ferrata verticale ed esposta (pericolo caduta
sassi), continua su roccette articolate e camini sempre
con l'aiuto delle attrezzature artificiali,
cavo, pioli e staffe, continue
ed ottimamente predisposte. Superato uno sperone di roccia,
l'inclinazione della ferrata aumenta leggermente, ma sono le ultime
difficoltà prima di uscire sulla cresta sommitale 2.527 m. (Kaninska
Škrbina).
Alcuni
bollini rossi e bianchi conducono a dx. sulla traccia che velocemente
raggiunge la cima del monte Canin 2.587 m. Il
colpo d'occhio a 360° gradi e magnifico,
spazia
su tutte le Alpi Giulie dal Jôf
di
Montasio, il gruppo dello Jôf
Fuart, la Madre dei Camosci,
il Mangart, lo Jalovec, il lontano Triglav,
e naturalmente
tutte le cime della catena del Canin.
DISCESA, versante sud Alta Via Slovena - Si ritorna in breve alla forcella dove esce la ferrata Julia (Kaninska Škrbina), per proseguire lungo il versante meridionale. La traccia corre su un'affilata ed aerea cresta, con impressionanti vedute sui precipizi a nord, la sensazione di vuoto è notevole. I punti più esposti sono attrezzati con cavo metallico. Si supera la deviazione (sx) per la discesa con la ferrata delle Cenge (molto esposta!). Si continua dritti sulla cresta, superato il castello roccioso del monte Ursic (Sr Vršič) si prosegue con alcune ripide discese, su sentiero attrezzato, fino a raggiungere un ghiaione ai piedi del filo di cresta del Canin. Da questo punto le difficoltà terminano ed inizia la traversata del Dolgi Prodi un bel percorso panoramico verso l'infinito mare di roccia dell'altopiano Kaninski podi. Raggiunta la base del monte Cima Lunga (Hudi Vršič) c'è la possibilità di scendere verso il rifugio Dom Petra Skalarja 2.268 m. Si continua dritti sulla traccia verso il più bel spettacolo del Canin: la finestra naturale del monte Forato (Prestreljenikovo Okno), un breve ripido ghiaione ed un saltino roccioso attrezzato consentono di salire all'interno dell'incredibile grande Foro. Emozionante affacciarsi sul lato opposto per ammirare il Piano del Prevala. Rientrati sulla traccia principale si continua in direzione della Sella del Forato (Skrbina Pod) 2.292 m. (arrivo seggiovia slovena) proprio ai piedi della cima del monte Forato ( Prestreljenik) 2.498 m. Con una deviazione di circa un'ora (and./rit.) si può salire la seconda vetta del Canin. Dalla Sella una veloce discesa, sul pendio sconvolto dalla pista di sci, conduce alla Sella Prevala e di seguito, rientrati in Italia, sempre in discesa (CAI N°636) nuovamente al rifugio Gilberti 1.850 m.
DIFFICOLTA'
- La
ferrata Julia per l' impegno tecnico richiesto è considerata "difficile", è consigliata solo ad escursionisti esperti, inoltre, sul
tracciato praticamente verticale e molto esposto, incombe un forte
pericolo di caduta sassi. Note positive: la ferrata è breve (un'ora) ed il cavo
è continuo. L'escursione ad anello è lunga (sette/otto ore)
e faticosa.
Per questi motivi
è indicata ad alpinisti con una buona condizione fisica. Anche per l'Alta
Via Slovena è richiesto un passo sicuro. N.B.
La salita dal versante sloveno con la vecchia
ovovia da Bovec è impossibile, causa guasto dell'impianto. (dal 2013)
NOTE - L'itinerario è molto bello, panoramico, interessante per i fenomeni di carsismo e per la presenza di una ricca varietà di flora e fauna, inoltre, la possibilità con piccole deviazioni, di salire il "Foro" e la cima del monte Forato consiglia di effettuarla con i tempi giusti, senza correre, con l'assillo di perdere l'ultima telecabina per scendere a valle. Si consiglia pertanto di rientrare con calma al rifugio Gilberti, pernottare, e l'indomani (se le forze lo consentono) visitare il resto della catena del Canin con l'escursione al monte Rombon.
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Ascesa del monte Canin con itinerario ad anello: salita dal versante italiano (ferrata Julia) - discesa Via slovena (Dolgi Prodi-Sella Prevala) |
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Tempo salita: | 3,00 h. - 3,30 h. | - |
Tempo discesa: | 4,00 h. - 4,30 h. | - |
Dislivello salita: | 800 m. | - |
Dislivello discesa: | 800 m. | - |
Note: | Molto faticoso | - |
Sviluppo: | 16 km. | - |
Difficoltà: | EEA | (difficoltà) |
Cartografia | Ed. Tabacco 1:25.000 Foglio 027 Canin -Valle di Resia |
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Altri link nel Gruppo CANIN |
Monte FORATO |
Monte ROBON |
Monte ROMBON |
Rifugio CRASSO |
Altri link in zona, sui sentieri della Grande Guerra |
JÔF di MONTASIO |
MONTASIO FORONON del BUINZ - ferrata CERIA-MERONE |
CIMA di TERRAROSSA |
JÔF FUART |
... con le ciaspole |
MONTE GRUBIA |
RIFUGIO BRAZZA' - Altipiano del MONTASIO |
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