ALPI GIULIE -  JÔF di MONTASIO 2.753 m. Vetta dello Jof di Montasio

    Album di fotografie e descrizione della salita allo Jôf di Montasio. La montagna è la più alta delle Alpi Giulie italiane, seconda solo al Triglav (in Slovenia), si presenta imponente con una lunga catena che domina la Val Raccolana a sud, e  la Val Saisera e la Spragna a nord. La salita si svolge sulla Via Normale che inizia dall'altipiano del Montasio e sale sulla ripida parete sud-est con un sentiero attrezzato e con la famosa Scala Pipan, realizzata dagli Alpini durante la Prima Guerra Mondiale 1915-18, breve descrizione:

    ACCESSO - Punto di partenza dell'escursione è la località turistica di Sella Nevea 1.122 m. Si raggiunge, da nord, dalla cittadina di Tarvisio (UD) attraverso la Val Rio del Lago oppure, da sud, dal paese di Chiusaforte (UD) risalendo la Val Raccolana (autostrada Alpe-Adria A23, uscita Carnia, e successivamente statale SS 13). Dalla frazione di Sella Nevea, si prosegue con una stradina asfaltata, per alcuni chilometri che conduce al parcheggio posto sull'altipiano del Montasio.

    ITINERARIO: - Dal parcheggio all'inizio dell'altipiano del Montasio 1.501 m. inizia una larga carrareccia (CAI N° 622) che sale dolcemente attraverso le verdi praterie ai piedi dei colossi calcarei e in circa trenta minuti raggiunge il rifugio Brazzà 1.660 m.
Dal pulpito erboso, dove è posto il rifugio, inizia un sentiero che ben presto si biforca, a sinistra in direzione dello Jôf di Montasio, a destra verso la Cima di Terrarossa. Si continua a sinistra attraverso prati intervallati da ghiaioni e solchi rocciosi e con una serie di zig-zag si sale alla cresta erbosa della Forca dei Disteis 2.201 m. Alcuni metri sotto la forcella il sentiero compie una decisa svolta a destra (mentre a sinistra si trova l'indicazione per il bivacco Suringar e la via Findenegg), si traversa tutto il ghiaione fino al suo termine alla base delle sculture rocciose di calcaree caratteristiche dello Jôf di Montasio. Nuova Scala PipanTra le bancate rocciose, su piccoli terrazzamenti erbosi, si trovano molto spesso famiglie di straordinari esemplari di stambecchi. Con l’aiuto delle attrezzature fisse si superano una serie di salti rocciosi, canalini e terrazze erbose per raggiungere il grande anfiteatro detritico posto a metà della parete meridionale alta 450 metri. Lo si traversa per raggiungere il limite superiore del catino ghiaioso dove iniziano le nuove attrezzature, che dopo il rifacimento del 2023 hanno un tracciato modificato, per ovviare all'insidia della caduta sassi. Superato il bivio con la vecchia traccia che sale alla  Forcella Verde, si affronta una nuova verticale scala rigida di circa 10 metri, che raggiunge una terrazza da dove inizia la nuova, ma sempre ripidissima, Scala Pipan. Si supera la liscia parete alta 60 metri, per raggiungere la cresta orientale che consente di salire alla campana e alla piccola croce della vetta dello Jôf di Montasio 2.753 m.
   Straordinario panorama, che spazia sulla cresta sud-ovest della cresta del Montasio, (dove corre la ferrata Ceria-Merlone), sul massiccio Jôf Fuart con tutte le vette delle Alpi Giulie, le Alpi Carniche e le cime innevate dei Tauri.
Mentre a meridione l'orizzonte e dominato dalla lunga catena del Canin    

    DISCESA - Lungo lo stesso percorso di salita.

    DIFFICOLTA' - La ferrata allo Jôf di Montasio non presenta passaggi tecnici particolarmente impegnativi, si sviluppa però lungo verticali pareti per una lunghezza di circa 550 metri, è considerata molto difficile per la lunghezza del percorso e per il notevole dislivello. Indicata ad escursionisti esperti e allenati.
  

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Salita al monte Jôf di Montasio 

Salita allo Jôf di Montasio

Tempo salita:   4,00 h.
Tempo discesa:   3,30 h.   
Dislivello salita: 1.250 m.
Dislivello discesa: 1.250 m.
Sviluppo: 12 km.
Difficoltà: EEA (difficoltà)

Cartografia Ed. Tabacco 1:25.000    Foglio 019 Alpi Giulie occ. - Tarvisiano
DATA escursione: dal 2004 al 25 agosto 2024

BREVI NOTE STORICHE 

  La Scala Pipan venne realizzata durante la Grande Guerra dagli Alpini, restaurata nel 1963 dal CAI di Gorizia è dedicata ad Agostino Pipan, socio caduto sulla parete nel 1957. Nel 2023, in occasione del 140° anno di attività del Cai Gorizia la Scala è stata completamente rifatta assieme ad un nuovo tracciato del sentiero attrezzato (più sicuro dalle scariche di sassi).

 Durante la Grande Guerra i colossi delle Alpi Giulie, con le loro pareti verticali e le aguzze cime, erano di difficile conquista, per questo motivo le vette più alte vennero presidiate con opere di difesa e postazioni d'Osservatorio da ambedue gli eserciti, la catena del Jôf di Montasio fino al monte Cregnedul dagli alpini italiani,    mentre gli austro-ungarici occuparono le Cime Castrein e il Jôf Fuart.  Tra questi giganti di calcaree ci furono soltanto scontri d'artiglieria. 


Altri link in zona, sui sentieri della Grande Guerra
MONTASIO FORONON del BUINZ - ferrata CERIA-MERONE
CIMA di TERRAROSSA
Monte CIMONE
JÔF FUART
JÔF di SOMDOGNA
JÔF di MIEZEGNOT
VAL SAISERA museo all'aperto Grande Guerra

CUEL TARÒNT e CUEL dai PÉZ - 1° tratto Sentiero Btg "Gemona"  

DUE PIZZI e PIPER 2° tratto Sentiero Btg Alpini "Gemona

Gruppo del CANIN

... con le ciaspole

 Rifugio GREGO - JÔF di SOMDOGNA - JÔF dI MIEZEGNÒT

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