Galleria di fotografie e descrizione dell’itinerario della salita al monte Due Pizzi con la doppia vetta, Cima Alta 2.046 m. e Cima Vidiver 2.008 m. e al monte Piper. Le montagne fanno parte della catena più settentrionale delle Alpi Giulie Occidentali, la costiera Jôf di Dogna-Monte Piper-Jôf Miezegnòt (criterio SOIUSA). Posta a nord della catena principale (Jôf Fuart-Montasio), separa la Val Canale dalla Val Dogna. Le due montagne sono interessanti sia dal punto paesaggistico, essendo inserite in un ambiente selvaggio e panoramico, sia dal punto di vista storico, poiché furono coinvolte nella Prima Guerra Mondiale 1915-18. Tutte le cime e le forcelle furono fortificate e collegate con spettacolari cenge artificiali scavate nella roccia. La più famosa è l'ardita mulattiera d'arroccamento, chiamata sentiero "Battaglione alpini Gemona", lunga circa 9 chilometri, da Sella Bieliga al Jôf Miezegnòt. Durante questa escursione si percorrono lunghi tratti della seconda parte di questa straordinaria opera militare, mentre il primo tratto viene visitato con l'escursione salita alla forcella Cuel Tarònd e al monte Cuel dai Péz.
ACCESSO - Percorsa l’autostrada A23 Alpe Adria, in direzione nord, si esce al casello di Carnia-Tolmezzo (UD) e si prosegue con la SS 13 Pontebbana in direzione di Tarvisio. Superato il paese di Chiusaforte si raggiunge la località di Dogna (UD) da dove si devia per imboccare la strada della Val Dogna. Lunga 18 chilometri collega il paese a valle con la Sella Somdogna. Dopo circa 16 km superato il Plan dei Spadovai e saliti alcuni stretti tornanti, si raggiunge un ampio parcheggio, vicino al letto ghiaioso di un torrente.
ITINERARIO
- Dal parcheggio 1.268 m. inizia il sentiero
CAI 648,
intitolato ad Arturo Ziffer benemerito presidente della Società Alpina
delle Giulie (CAI Trieste).
Il sentiero sale lungo una costa di mughi, attraversata da un profondo
canalone, in seguito affronta il versante boscoso meridionale del monte Piper, fino ad una forcelletta a quota 1.749 m.
(tempo: 1,00h) Qui si trova un bivio
importante, a sinistra in direzione del monte Due Pizzi, a destra verso
il monte Piper. Si prosegue in leggera discesa, a sinistra, per affrontare una cengia
ghiaiosa su terreno molto esposto e friabile, che viene affrontato in
sicurezza grazie ad un nuovo cordino metallico. Si continua tagliando un
ampio ghiaione e con una breve salita si raggiunge la forcella
forcella di Cjanalòt 1.830 m. Il valico conteso durante la Grande
Guerra presenta diverse fortificazioni, caverne e postazioni
"osservatorio". Dalla forcella si prosegue verso sinistra, si sale con
uno stretto zig-zag un pendio ricoperto di mughi, a cui seguono alcuni
lunghi traversi su un ripido pendio erboso che conducono al ricovero
Bernardinis 1.907 m., (tempo: 0,45h - tot 1,45h) edificato dai resti di una vecchia costruzione
militare. Il ricovero recentemente restaurato è dedicato al Tenente
degli alpini Armando Bernardinis che conquistò con un'ardita salita la
vetta il primo anno di guerra (1915).
Sopra
il ricovero, un breve, ripido pendio di zolle erbose e roccette, conduce
alla prima cima del Due Pizzi, la cima Vildiver o Cima Orientale
2.008 m. Dalla panoramica piccola vetta, si ridiscende brevemente
per seguire una trincea
(CAI 649)
che contorna il versante
est del monte. Si entra nella zona più interessante dal punto di vista storico del monte Due
Pizzi. Al
termine della trincea, sul versante nord, si trova l'ingresso di una
galleria sopra il quale è stata posta una grande targa a ricordo dell'azione
del Tenente Bernardinis. La galleria, lunga circa 60 metri, (necessaria
una pila frontale) con una sola bella finestra sopra la Val Canale,
trafora la montagna ed esce su una cengia che in leggera discesa conduce
alla piccola sella che separa le due cime del Due Pizzi, incastonata tra
due alte quinte rocciose ed affacciata a nord su un profondo burrone. Si
continua attraverso un caratteristico foro, a cui segue un passaggio
delicato in discesa su terreno friabile (attrezzato) che porta sul tratto più
spettacolare dell'itinerario. Una lunga cengia artificiale, scavata
nella viva roccia dagli alpini, che taglia orizzontalmente la parete
meridionale, verticale, liscia e molto esposta. Si cammina come sospesi
in cielo, tra straordinari panorami e impressionanti precipizi. La
cengia viene percorsa in assoluta sicurezza, grazie all'installazione di
nuove attrezzature metalliche (cordino), realizzate durante il
ripristino dell'ardito sentiero
d'arroccamento "Battaglione alpini Gemona" nel 2018, di
cui è uno dei tratti più suggestivi. Al termine della cengia, su terreno meno esposto si raggiunge
una spalla erbosa, che risale tra mughi il versante ovest e conduce alla
seconda cima del monte Due Pizzi, Cima Alta o Pizzo Occidentale 2.046
m. (tempo: 1,00h - tot 2,45h) Dalla spaziosa vetta il colpo d'occhio a 360° grandi è grandioso,
da est a ovest si ammira tutta la costiera monte Sechieiz-Cuel dei Péz-Monte Piper-Jôf Miezegnòt,
verso nord la cresta di confine italo-austriaca delle Alpi Carniche,
dalla Creta d'Aip all'Osternig fino al lontano Dobratsch. Infine verso
sud, l'affascinante vista della catena principale delle Alpi Giulie,
Nabois-Jôf Fuart-Montasio-monte Cimone.
Dalla
vetta si rientra al ricovero
Bernardinis ripercorrendo nuovamente la cengia e la galleria, per poi
scendere alla forcella di Cjanalòt e risalire al bivio di quota 1.749 m.
(tempo: 1,15h - tot 4,00h) Dall'importante biforcazione, si continua verso destra in direzione del
monte Piper, proseguendo sullo storico sentiero "Battaglione Gemona"
(CAI 649).
La salita con dolce pendenza attraversa una mugheta e raggiunge la
base di un pendio erboso, in ambiente molto aperto. Lo si risale
con alcuni ripidi tornanti, fino ad innestarsi sull'ampia mulattiera che
collegava le postazioni a ridosso della cresta rocciosa meridionale. Il tratto
successivo è ricco di testimonianze della Grande Guerra, ruderi di
casermette, trincee e interessanti canalizzazioni con vasche per la
raccolta dell'acqua. Il rifornimento idrico era infatti il problema
principale per gli alpini, essendo la montagna priva di sorgenti.
Raggiunte le più alte forcelle si osservano con meraviglia espostissimi
posti di vedetta fortificati a picco sulla parete nord, "nidi d'aquila"
sopra la Val Canale. Un'ultima breve salita su ripidi sfasciumi conduce
alla vetta del monte Piper 2.069. (tempo: 1,00h - tot 5,00h)
Nuovo bellissimo panorama, con
prospettive diverse, verso il monte Due Pizzi e soprattutto verso la
piramide rocciosa del Jôf Miezegnòt e i suoi impressionanti dirupi
settentrionali.
Per il rientro a valle ci sono due
possibilità, continuare con il sentiero "Battaglione Gemona" verso
est percorrendo in discesa una frastagliata cresta (attrezzata) fino al Ricovero Battaglione Alpini Gemona e di seguito alla
Sella Somdogna 1.400 m.; oppure scendere direttamente lungo lo stesso
percorso di salita, fino al parcheggio di quota 1.268 m. (tempo:
1,30h - tot 6,30h)
I tempi di percorrenza
sono indicativi, possono aumentare proporzionalmente
all'interesse soggettivo per la visita dei singoli siti storici.
Vai alla galleria di fotografie:
Salita ai monti Due Pizzi e Piper |
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Sintesi: | Salita: | Discesa: |
Dislivello tot:: | 1.320 m. | 1.320 m. |
Tempo tot: |
3,45 h. |
2,45 h. |
Difficoltà: | EEA | (difficoltà) |
Sviluppo: | 10,5 km. | |
Cartografia: Ed. Tabaccco 1:25.000 Foglio 18 Alpi Carniche orientali-Canal del Ferro | ||
DATA escursione: | 28 giugno 2020 | |
NOTE STORICHE della Grande
Guerra sul monte Due Pizzi
|
Altri Link in zona, sui sentieri della Grande Guerra |
CUEL TARÒNT e CUEL dai PÉZ - 1° tratto Sentiero Btg "Gemona" |
JÔF di MIEZEGNÒT e Bivacco Btg Alpini "Gemona" |
Museo all'aperto Grande Guerra VAL SAISERA |
JÔF di SOMDOGNA |
... con le ciaspole |
Rifugio GREGO - JÔF di SOMDOGNA - JÔF dI MIEZEGNÒT |
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