Album di fotografie e descrizione della Via Ferrata Ettore Bovero sul Col Rosà. La montagna, con la sua caratteristica forma piramidale, chiude a settentrione la Valle d'Ampezzo, ed è l'ultimo rilievo della cresta orientale delle Tofane. La sua solare parete sud-est è dal 1899 (prima salita guide Dimai-Pompanin) la palestra di roccia di Cortina. Dal 1965 una di queste vie di roccia è stata attrezzata rendendola accessibile a tutti (o quasi !!). Per la sua straordinaria posizione panoramica venne utilizzata dai soldati italiani, quale postazione d'osservatorio, durante la Prima Guerra Mondiale 1915-18.
ACCESSO - Raggiunta Cortina d'Ampezzo si prosegue sulla Statale 51 "Alemagna" in direzione di Dobbiaco. Prima di raggiungere la località di Fiames, si attraversa (a sinistra) il ponte sul torrente Boite e si raggiunge il parcheggio davanti al campeggio "Olympia".
ITINERARIO -
Dal parcheggio nei
pressi del
Ponte de ra Sia 1.283
m. inizia l'impegnativa escursione. Si segue la pista forestale (sentiero CAI 417)
che costeggia il
torrente Boite fino al bivio con l'inizio della Val Fiorenza. Si
abbandona la strada per iniziare a sinistra il
sentiero
CAI 408,
che sale abbastanza ripido, all'interno di un fitto bosco, e conduce al Passo Posporcora 1.724 m. Lasciato il sentiero che valica il passo in direzione del Ponte Outo, si
seguono le indicazioni (a destra) per la ferrata “Ettore Bovero”.
Intorno al passo e lungo le prime cenge si trovano diverse caverne e
resti di casermette, a testimonianza della presenza dell'esercito
italiano durante la Grande Guerra, dopo la conquista del passo l'8
giugno 1915. Si
continua con una traccia che sale lungo cenge invase da grandi pini
mughi, supera facili gradini e infine conduce alle pendici rocciose
meridionali del
Col Rosà dove si trova la targa metallica con l'attacco della
ferrata Ettore Bovero.
Le prime attrezzature
indicano subito l'elevato grado di difficoltà della via, il cavo
metallico sale diritto verso il cielo, inizialmente all'interno di
un diedro e in seguito lungo uno stretto canalino. Sono i primi venti
metri molto impegnativi, con pochi appoggi, sono il vero "banco di
prova" per tutti coloro che desiderano salire la difficile ferrata.
Superato il primo "passaggio chiave" la via attrezzata continua con elevata
esposizione, lungo una serie di camini, paretine e diedri, sempre
molto verticali e con alcuni difficili passaggi tecnici. Un secondo
punto chiave, affronta una traversata molto aerea intorno ad uno
spigolo. A circa 3/4
della salita, termina il primo tratto attrezzato e la ferrata concede
(finalmente) di tirare il fiato. Si raggiunge un terrazzino panoramico,
dove la traccia serpeggia all'interno di un'incredibile distesa di
pini mughi, risale alcune facili roccette e conduce alla base del
secondo tratto attrezzato. Si tratta di un facile gradone roccioso,
attrezzato con staffe, che raggiunge il grande pianoro della vetta.
All'uscita della ferrata si percorre tutto il pendio finale, fino alla piccola croce
del Col Rosa 2.166 m.
E' difficile immaginare
quale maestoso panorama offre questa montagna dall'altezza modesta, che
grazie alla sua posizione isolata, è circondata dai giganti delle
Dolomiti Ampezzane,
delle Tofane, della Croda Rossa, del Cristallo, del Pomagagnon e verso
sud, concede una superba visione di Cortina d'Ampezzo.
DISCESA - Dalla vetta si procede lungo il versante settentrionale della montagna, di fronte alla Croda Rossa e il suo ampio catino detritico. Il sentiero CAI 447 scende con dolce pendenza, all'interno di una intricata mugheta. Si segue con attenzione la traccia e i segni, per individuare la decisa svolta verso oriente del facile sentiero per raggiungere un caratteristico torrione roccioso, sede di una postazione italiana della Grande Guerra che controllava la prima linea, tra Son Pouses e la Croda de r’Ancona. Da questo punto la discesa diventa più ripida, una serie di zig-zag rinforzati con tronchi d'albero, aiutano a superare un canalone franoso e infine, si raggiunge nuovamente la carrareccia che costeggia il torrente Boite. Con la pista forestale (sentiero CAI 417) si ritorna al parcheggio nei pressi del Ponte de ra Sia 1.283 m.
DIFFICOLTA' - Nella scala delle difficoltà sulle ferrate, la "Via ferrata Ettore Bovero" al Col Rosà è considerata "difficile". Via breve ma intensa, con alcuni passaggi tecnicamente impegnativi, inoltre lungo il primo tratto, lo sviluppo è verticale e molto esposto. Ferrata ottimamente attrezzata con cavo e staffe (2024)
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Via ferrata Ettore Bovero al Col Rosà | ||
Sintesi | salita : | discesa : |
Tempo tot.: | 3,00 h. | 2,00 h. |
Dislivello tot.: | 900 m. | 900 m. |
Dislivello ferrata.: | 300 m. | |
Tempo ferrata: | 1,15 h. | |
Difficoltà: | EEA | (difficoltà) |
Cartografia | Tabacco 1:25.000 Foglio 03 Cortina d'Ampezzo - Ed. 2022 |
DATA escursione | 31 agosto 2024 |
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