ALPI GIULIE - Gruppo del MONTASIO - Sentiero attrezzato CERIA-MERLONE Bivacco Luca Vuerich e lo Jof Fuart

    Album di fotografie e descrizione del sentiero attrezzato Ceria Merlone lungo la catena del Jôf di Montasio. La ferrata si sviluppa sulla cresta sud-ovest della montagna ad un'altezza media di duemila metri. E' sicuramente una delle più belle e impegnative vie alpinistiche delle Alpi Giulie, caratterizzata da una serie interminabile di cenge vertiginose e creste aeree, un continuo saliscendi tra suggestive forcelle, aguzze vette, ripidi pendii sia ghiaiosi che prativi. La ferrata Ceria Merlone è molto lunga, alterna diversi tratti attrezzati nuovi (59) a passaggi molto esposti senza assicurazioni. La via ripercorre i sentierini scavati dagli Alpini durante la Prima Guerra Mondiale 1915-18, che successivamente, negli anni settanta, son stati ripristinati e attrezzati. La nostra proposta segue un itinerario ad anello in senso orario (dalla Cima di Terrarossa  alla Forcella Lavinal dell'Orso) con inizio/ritorno dai Piani del Montasio, breve descrizione:

    ACCESSO - Punto di partenza dell'escursione è la località turistica di Sella Nevea 1.122 m. Si raggiunge, da nord, dalla cittadina di Tarvisio (UD) attraverso la Val Rio del Lago oppure, da sud, dal paese di Chiusaforte (UD) risalendo la Val Raccolana (autostrada Alpe-Adria A23, uscita Carnia, e successivamente statale SS 13). Dalla frazione di Sella Nevea, si prosegue con una stradina asfaltata, per alcuni chilometri che conduce al parcheggio posto sull'altipiano del Montasio.

    ITINERARIO: - Dal parcheggio all'inizio dell'altipiano del Montasio 1.501 m. inizia una larga carrareccia (CAI N° 622) che sale dolcemente attraverso le verdi praterie ai piedi dei colossi calcarei e in circa trenta minuti raggiunge il rifugio Brazzà 1.660 m.
Dal pulpito erboso, dove è posto il rifugio, inizia un sentiero che ben presto si biforca, a sinistra in direzione dello Jôf di Montasio, a destra verso la Cima di Terrarossa. La traccia sale ripida con una serie infinita di zig-zag, una bancata calcaree ricca di stratificazioni orizzontali, che vengono superate con un ardito sentierino realizzato dagli alpini durante la Grande Guerra. Si rimane meravigliati dalla nutrita presenza degli stambecchi, i quali con i loro salti e le loro corse sulle strapiombanti rocce, attirano l'attenzione degli escursionisti. Si sono abituati alla presenza degli uomini sulle loro "terre alte", non scappano e non hanno paura, spesso rimangono immobili sopra una roccia ad osservare incuriositi gli alpinisti che salgono, tutto straordinariamente bello, fino quando non decidono di andarsene, allora bisogna fare attenzione alle pietre che smuovono e che iniziano a cadere dall'alto. Ad un'altitudine di circa 2.300 metri si raggiunge un bivio importante: rimanendo sul sentiero principale si sale alla vicina Forca di Terra Rossa, mentre a destra, inizia una traccia orizzontale, il sentiero attrezzato Ceria Merlone.
   Si percorre una bella cengia, discretamente esposta, sopra ripidi pendii erbosi, alle pendici dell'altissima parete delle Cime Gambon, fino a raggiungere il grande ghiaione che sale all'ampio valico della forca da lis Sieris 2.274 m. Incastonata tra altissime quinte rocciose, la forcella offre uno scorcio suggestivo sulla sottostante Spragna e i profili del monte Nabois e dello
Jôf Fuart. Si risale il pendio detritico in direzione est, alle pendici del castello roccioso del Foronon del Buinz. Superato un canalino iniziano le attrezzature della ferrata, il cavo aiuta a superare un tratto particolarmente bello, formato da guglie e pinnacoli, che termina su una terrazza panoramica. Un secondo tratto di roccette attrezzate, facili e divertenti, sale alla cresta della montagna. Si percorre con emozione l'aerea cengia sopra vertiginose pareti, fino alla vetta del Foronon del Buinz 2.531 m. e al Bivacco Luca Vuerich (3,45 h.) Straordinari panorami verso il Canin, il Jôf di Montasio, la catena Due Pizzi-Jôf di Miezegnot e il Jôf Fuart.
     
Dal bivacco si scende in direzione sud (versante dell'altipiano del Montasio) con una serie di gradini attrezzati verso l’ampia Sella Buinz che si attraversa completamente fino a raggiungere le pendici sud-ovest del Modeon del Buinz. Lungo questo tratto si trovano alcune caverne della Prima Guerra Mondiale, una delle quali dedicata a Vladimiro Dougan (valente alpinista triestino). La Ceria-Merlone continua aggirando il Modeon del Buinz, con lunghe cenge, solo parzialmente attrezzate. Si attraversa un caratteristico passaggio tra incredibili guglie, scolpite dall’acqua, che incide lo spigolo orientale della montagna. Superato il crinale inizia un'articolata discesa, con l'aiuto del cavo metallico si affrontano due ripidi canalini friabili intervallati da verticali roccette e traversi esposti. Alla fine si raggiunge la stretta forca de la Val 2.352. Da questo punto inizia il tratto più spettacolare del sentiero attrezzato Ceria-Merlone, una lunga cengia esposta ed aerea che collega la Cima de la Puartate con la Punta Plagne. Si traversa in quota una gigantesca parete formata da una serie infinita di stratificazioni rocciose, parallele e orizzontali, un percorso affascinante ma molto adrenalinico, particolarmente esposto, con poche attrezzature. Raggiunta un'altissima forcelletta (chiamata anche tacca della Puartate), si sale su una stupenda cresta. Nuove emozioni lungo questo tratto, con panorami mozzafiato verso nord, sul maestoso Jôf Fuart e le Cime Castrein, circondati da incredibili sculture della natura, colonne di calcaree dalle forme rotondeggianti. Dalla cresta si scende per aggirare, con una larga cengia e alcuni canalini erbosi, la Punta Plagne, e raggiungere forcella Cregnedul 2.340 m. (2,15 h.), crocevia di diverse tracce di ex sentierini militari, con ruderi di postazioni e ricoveri.
   La forcella separa il solare versante meridionale della catena del
Jôf di Montasio (dove corre la Ceria-Merlone), dal verticale e ombroso versante settentrionale. Si continua la discesa lungo la ripida parete settentrionale della Punta Plagne, grazie alle nuove attrezzature, si affrontano con sicurezza i facili e divertenti passaggi, sui ripidi pendii verdi e sulle verticali placche. Con l'ultimo tratto attrezzato, il 59°, si conclude il sentiero attrezzato Ceria-Merlone. Una diagonale su un vastissimo ghiaione introduce alla severa forcella Lavinal dell’Orso 2.138 m. Impressionante lo scorcio sul circo roccioso dell'Alta Spragna. Dalla parte opposta si scende un dolce vallone con il sentiero CAI N° 626, ricco di praterie e acqua, habitat ideale per famiglie di stambecchi. Raggiunto un bivio, alle pendici delle imponenti pareti rocciose delle Cime Castrein, si devia a destra (CAI N° 625), e con una leggera salita si raggiunge il Passo degli Scalini 2.022 m.
   Dal valico, con le cime del gruppo del Canin a fare da sfondo, inizia il lungo rientro, tutto in discesa, fino alla casera Cregnedul di Sopra 1.515 m. Si continua con la strada delle malghe
CAI N° 624, in leggera ma costante salita, attraverso le Casere Larice e Parte di Mezzo, e infine si ritorna ai Piani del Montasio 1.501 m. a conclusione dell'itinerario ad anello. (3,30 h. - tot: 9,30 h.)

    DIFFICOLTA' - La via attrezzata Ceria-Merlone, non presenta passaggi tecnici particolarmente impegnativi, ma è considerata molto difficile per la lunghezza del percorso, per il notevole dislivello e per diversi tratti, molto esposti e non protetti. Indicata ad escursionisti esperti e allenati.
  
Alcune foto sono dell'amico Maurizio Toscano. 
  

 Vai alla galleria di fotografie:

Sentiero attrezzato Ceria Merlone 

Via attrezzata Ceria-Merlone

Tempo totale:   9,00-10,00 h.   
Dislivello salita: 1.150 m.
Dislivello discesa: 1.150 m.
Sviluppo: 17 km.
Difficoltà: EEA (difficoltà)

Cima de la Puartate Le aeree cenge della Cima de la Puartate

Cartografia Ed. Tabacco 1:25.000    Foglio 019 Alpi Giulie occ. - Tarvisiano
DATA escursione: 24 agosto 2024

BREVI NOTE STORICHE 

  Durante la Grande Guerra i colossi delle Alpi Giulie, con le loro pareti verticali e le aguzze cime, erano di difficile conquista, per questo motivo gli scontri avvennero sulle cime più basse, dove correva la prima linea, Jôf di Somdogna - Sella di Somdogna - Jôf di Miezegnot-Schwarzenberg.
   Le creste più alte vennero presidiate con opere di difesa e postazioni d'Osservatorio da ambedue gli eserciti, la catena del
Jôf di Montasio fino al monte Cregnedul dagli alpini italiani,    mentre gli austro-ungarici occupavano le Cime Castrein e il Jôf Fuart.  Tra questi giganti di calcaree ci furono soltanto scontri d'artiglieria.

  La via attrezzata è dedicata alla memoria di due alpinisti triestini, Celestino Ceria e Ruggero Merlone, caduti sul Monte Rosa nel 1965. Le prime attrezzature furono realizzate nel 1971, mentre le più recenti sono datate 2023.

 Il bivacco è stato costruito nel 2012 ed è dedicato alla guida alpina Luca Vuerich, caduto sul Mangart nel 2010, causa slavina.

Altri link in zona, sui sentieri della Grande Guerra
JÔF di MONTASIO
CIMA di TERRAROSSA
Monte CIMONE
JÔF FUART
JÔF di SOMDOGNA
JÔF di MIEZEGNOT
VAL SAISERA museo all'aperto Grande Guerra

CUEL TARÒNT e CUEL dai PÉZ - 1° tratto Sentiero Btg "Gemona"  

DUE PIZZI e PIPER 2° tratto Sentiero Btg Alpini "Gemona
Gruppo del CANIN
... con le ciaspole

 Rifugio GREGO - JÔF di SOMDOGNA - JÔF dI MIEZEGNÒT

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