ALPI - ALTI TAURI - Alpinismo sul GROSSGLOCKNER  3.792 m. 

Album di fotografie della salita alpinistica sul Grossglockner, la più alta vetta dell'Austria, e del Parco Nazionale degli Alti Tauri. Fino al 1918 la montagna più elevata dell'Impero austriaco era l'Ortler 3.902 m. (Ortles), poi alla fine della Grande Guerra, l'Alto Adige entrò nei confini dell'Italia, e il primato passò ai 3.792 metri del Großglockner. Osservata dal versante meridionale, dalle valli tirolesi di Matrei e Kals, la montagna rivela una struttura compatta e imponente, la sua forma a campana, "Glocken" ha infatti dato origine al suo nome. Il versante nord-est offre il profilo più spettacolare, slanciata ed aguzza si leva verso il cielo dal ghiacciaio del Pasterze. E' questo il versante della Carinzia, del paesino di Heiligenblut e della famosa strada "Großglockner Hochalpenstraßen", dove si trova il Franz-Josefs-Höhe, rifugio costruito nel 1906 ed intitolato all'Imperatore Francesco Giuseppe d'Asburgo. Il Großglockner è una montagna completa dal punto di vista alpinistico: il lungo avvicinamento a piedi, la presenza di ghiaccio, di rocce articolate, di tratti attrezzati e l'esposta cresta finale su misto, sono caratteristiche che richiedono esperienza, capacità di scalare su roccia con i ramponi e piede particolarmente fermo sull'esposto tratto finale. Il C.A.I. di Trieste ha organizzato nel 2010 un mini trekking sul versante sud del Grossglockner con la salita alla vetta.      Breve descrizione: 

Grossglockner da sud1° GIORNO - Trasferimento in Austria. Dal paese di Lienz, si raggiunge la frazione di Kalz e si prosegue con l'auto sulla strada a pagamento in direzione della Lucknerhaus 1.930 m. Dal parcheggio, inizia l'itinerario sulla verde e dolce Ködnitztal (sentiero N°702B). Dalla testa della valle il sentiero sale con lunghe serpentine fino al Lucknerhütte 2.241 m. Superato il rifugio si prosegue, con maggior pendenza attraverso pietraie e sfasciumi alla volta del Studlhütte 2.802 m. (Seniero:T, dislivello: 870 m., durata: 2,15 ore ). Straordinaria la cena, la più apprezzata di tutti i rifugi delle Alpi (n.d.r.).

2° GIORNO -   Dal rifugio Studlhütte una traccia sale con un lungo semicerchio a mezza costa verso il ghiacciaio Ködnitzkees. Calzati i ramponi si prosegue verso nord, in vista della maestosa parete meridionale del "Grande Campanaro" (Grossglockner), lungo il sentiero chiamato Alte Kaiser Weg. La cresta del GrossglocknerSuccessivamente si attraversa completamente il ghiacciaio piegando verso est, puntando ad una ripida ed evidente cresta rocciosa nera che scende dall'Adlersruhe. Superati i crepacci terminali si risalgono le rocce articolate della cresta, tratti attrezzati con cavi metallici si alternano con tratti di misto. L'ultimo cavo metallico conduce proprio sotto l' Erzherzog-Johann-Hütte 3.451 m., un vero nido d'aquila ai piedi della piramide sommitale del Großglockner. (Sentiero EEA, ghiacciaio F, dislivello salita: 650 m., durata: 2,30 ore). Dal rifugio Erzherzog si continua con una traccia che con direzione nord-ovest traversa un breve ghiacciaio. L'ultimo tratto si impenna all'interno di un canale, molto ripido con un'inclinazione di 40° gradi, che porta alla base dell'ultimo tratto. E' l'inizio della cresta rocciosa finale (!!!),  una lunga lama di roccia sospesa nel vuoto, dall'esposizione notevole. Lungo la cresta non ci sono cavi metallici ma soltanto paletti di ferro piantati irregolarmente ad intervalli più o meno lunghi, che consentono di fare assicurazione. Questo tratto caratteristico e famoso per la presenza dei fittoni metallici si percorre spesso con i ramponi calzati, per la presenza di misto (ghiaccio,neve e roccia) fino al Kleinglockner (il Piccolo Campanaro), anticima di appena 28 metri più bassa della vetta. E' questo il punto più delicato della salita, bisogna infatti scendere una esile cresta rocciosa per circa 15 metri con l'aiuto di un cavo metallico (unico sul percorso di vetta) e attraversare l'aereo Canale Pallavicini su una stretta crestina di ghiaccio. Rimane da scalare la breve parete (II°) che culmina con l'ambita vetta del Grossglockner 3.792 m.  Una grande soddisfazione (via normale: AD+, dislivello salita: 350 m., durata: 2,30 ore). La discesa fino al Erzherzog-Johann-Hütte avviene per lo stesso percorso di salita. La forcella Pallavicini Attenzione però all'eccessivo affollamento lungo la via, che comporta a soste forzate per consentire il passaggio delle cordate che s'incrociano, aumentano i tempi di percorrenza e i pericoli sulla esposta cresta. Dal Erzherzog-Johann-Hütte si prosegue la discesa in direzione del passo Salmhohe 3.282 m. e del Hohenwartscharte 3.183 m. attraverso piccoli ghiacciai, sfasciumi ed una breve cresta.  Dall'ultima stretta forcella si scende a destra una ripida parete che porta al ghiacciaio Hohenwartkees. La discesa dell'articolata ed esposta parete avviene con l'aiuto di corde (canapa) e pioli metallici. Raggiunto il piccolo ghiacciaio lo si traversa e con una monotona traccia, tra infine pietraie e sfasciumi si raggiunge il Salmhütte 2.644 m. (Dal rif. Erzherzog sentiero EEA, ghiacciaio F, dislivello discesa: 800 m., durata: 2,30 ore).

3° GIORNO - Dal rifugio Salmhütte si scende con un sentiero lungo bellissimi prati, (stelle alpine gigantesche) fino a raggiungere il torrente Leiter. Attraversato un ponte si risale dalla parte opposta in direzione delle pendici del  Glatzberg, si continua con il sentiero quasi orizzontale tra ameni pascoli, prati fioriti e suggestivi laghetti, sempre accompagnati dalla superba immagine del Grossglockner. Infine si raggiunge il Glorerhütte 2.651 m. Dopo una breve pausa si riprende la discesa  (sentiero N°714) che con stretti tornanti, circondati da un'esplosione di coloratissimi fiori, porta direttamente al parcheggio della Lucknerhaus 1.930 m. ( Seniero:T, dislivello discesa: 700 m., durata: 2,00 ore )

 Vai alla galleria fotografica:            Salita al Grossglockner 

Sintesi     tempi/dislivello 

 Itinerario salita dal Studlhütte discesa al Salmhütte
 Tempi : 5,00 h   4,30 h  

Dislivello:       

1.000 m.  1.150 m. 

Difficoltà:       

EEA - AD+  (scale difficoltà)
Note: 

 

Attenzione alla presenza sempre eccessiva di cordate sulla cresta finale, i tempi possono dilatarsi.

Alba sul Grossglockner Alba sul Grossglockner dal Franz-Josefs

DATA salita:

18 agosto 2010 

Cartografia:

Alpenverein N° 40  Grossglockner

BREVI NOTE STORICHE 

  Nella primavera del 1799 l'arcivescovo della Carinzia Franz Xaver von Salm-Reifferscheid (1749-1822) organizzò la prima spedizione sul Grossglockner. Fece costruire una baita lungo la Val Leiter (oggi nei pressi sorge il rifugio Salm), a circa metà salita da Heiligenblut. Questo primo tentativo si concluse sul Kleinglockner, cima leggermente più bassa della vetta principale, causa il maltempo. Una seconda spedizione venne organizzata l'anno successivo. Con l'aiuto di scale, lunghi bastoni ed una corda posta sull'ultima esposta forcella, (Pallavicini) Il 26 luglio 1800 il Grossglockner fu conquistato. Il primo a mettere piede sulla vetta fu il parroco di Döllach, Don Horaschal.

  Nel 1873 il viennese Alfred Pallavicini scalò il canalone di ghiaccio che separa il Kleinglockner dal Großglockner. Partito con tre guide salì dal ghiacciaio del Pasterze lungo il canale di 600 metri, con una pendenza di 52° gradi, scavando con la piccozza 2500 gradini nel ghiaccio. Il canalone fu battezzato con il suo nome, quando durante un' altra scalata nel 1886, sempre sullo stesso scivolo ghiacciato, il Pallavicini perse la vita per il cedimento di un cornicione di neve.

  La bellissima croce del Großglockner fu montata il 24 aprile 1879 dagli alpinisti di Kals, che vollero così celebrare le nozze d’argento dell’imperatore Francesco Giuseppe con Sissi. Nel 1999 è stata restaurata in valle e ricollocata in vetta l’anno dopo, in occasione del 200° anniversario della prima ascensione

Croce di vetta del Grossglockner