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Collezione cartoline d'epoca di montagna
Rifugio CAPANNA REGINA MARGHERITA- La storia dei rifugi alpini, attraverso la visione delle fotografie fornite dalle cartoline d'epoca.
Settore Alpino: | Alpi Pennine | |
Gruppo: | Monte Rosa | |
Altitudine: |
4.554 m. | |
Località: |
Gressoney, Val del Lys - Alagna, Valsesia |
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Proprietà: |
CAI di Varallo - Sede Centrale CAI |
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Paese: |
Italia | |
STORIA della Capanna e dell'osservatorio Regina Margherita - Il 14 luglio 1889 il Club Alpino Italiano approvò la proposta di Alessandro Sella di costruire un rifugio in alta quota per alpinisti e scienziati. L'anno seguente venne scelta una cima del massiccio del Monte Rosa, la Punta Gnifetti (in italiano ), Signalkuppe (in tedesco). Una capanna in larice venne preparata a Biella, trasportata prima a Gressoney, ed infine a dorso di muli e di tanti portatori sulla vetta della montagna. Il 4 settembre 1893 veniva inaugurata la Capanna ed osservatorio Regina Margherita a quota 4.554 m. Fu la stessa sovrana Margherita Maria Teresa, regina d'Italia, a raggiungere la capanna alcuni giorni prima ed a tenerla a battesimo. Nasceva così un piccolo rifugio con due motivazioni: dare un ricovero agli alpinisti ed offrire un punto d'osservazione scientifico privilegiato sul mondo delle alte quote, praticamente sconosciuto a quei tempi. Per questo motivo nel 1899 fu installata la torretta con funzioni di osservatorio meteorologico e riservata una stanza ai ricercatori. Il promotore dei laboratori scientifici della capanna Margherita fu Angelo Mosso. Professore di fisiologia all'Università di Torino, fu un precursore degli studi in alta quota, già nel 1877 intraprese una spedizione scientifica sul Monviso assieme a Quintino Sella, in seguito salì all'osservatorio Vallot per studiare gli effetti dell'altitudine sull'organismo umano. Fu naturale quindi, che il fondatore dell'Osservatorio Regina Margherita, fosse proprio il stimato professore torinese. L'attività di ricerca del piccolo laboratorio fu subito di altissimo livello, tanto che nel 1903 l'Accademia delle Scienze di Washington dichiarò l'osservatorio "un'istituzione di utilità scientifica e meritevole di appoggio". I grandi successi degli studi sulla meteorologia, sulla fisica e sulla geofisica, fecero nascere un'amichevole competizione tra l'osservatorio del Monte Rosa "fondato su roccia" e l'osservatorio Janssen "fondato su ghiaccio" del Monte Bianco. Il grande successo della Capanna Margherita anche dal punto di vista alpinistico comportò diverse modifiche negli anni successivi, nel 1902 furono aggiunte due stanze, tra il 1920 ed il 1930 venne costruito il secondo piano. La Capanna costruita in legno e ricoperta tutta di rame, (si realizzava così una gabbia Faraday contro i fulmini), con il trascorrere degli anni mostrava segni di logoramento, soprattutto per le incredibili sollecitazioni meteorologiche (vento, ghiaccio, temperature polari e fulmini) a cui doveva resistere a 4.554 metri. Per questo motivo dal 1977 il C.A.I. sezione di Varallo diede inizio ad una ricostruzione completa. Il 30 agosto 1980 la Capanna Regina Margherita venne nuovamente inaugurata, mantenendo le funzioni di rifugio e osservatorio scientifico. |
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- Rifugio-osservatorio Capanna Margherita - anno 1938 "Ed. Diena, Torino" |
Causa le difficoltà alpinistiche di molti scienziati a raggiungere la Capanna, nel 1907 venne inaugurato al Col d’Olen (2.990 m.) un nuovo Istituto più ampio e più facilmente raggiungibile, che prese il nome da Angelo Mosso. Nel 1953 venne provata l'attrezzatura e furono preparati gli alpinisti della spedizione storica italiana al K2. Distrutto da un incendio nel 2000, è stato ricostruito dall'Università di Torino nel 2007. |
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- Rifugio-osservatorio Capanna Margherita - anno 1938 "Ed. Diena, Torino" (retro) |
Rifugio-osservatorio Capanna Margherita - anno 1941 "Ed. Camaschelia, Varallo" |
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- - Rifugio-osservatorio Capanna Margherita - anno 1936 "Ed. Bertini, Alagna" (retro) | ||
Rifugio-osservatorio Capanna Margherita - anno 1936 "Ed. Bertini, Alagna" |
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- Rifugio-osservatorio Capanna Margherita - anno 1936 "Ed. Camaschelia, Varallo" |
- Istituto scientifico A. Mosso - anno 1950 "Ed. S.A.C.A.T., Torino" |
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