Collezione cartoline d'epoca di montagna

      TRE CIME di LAVAREDO- La storia delle Alpi, attraverso la visione delle fotografie fornite dalle cartoline d'epoca. 

Le Tre Cime di Lavaredo sono tra le montagne più famose ed ammirate delle Alpi, lo straordinario simbolo delle Dolomiti. La loro storia alpinistica inizia nel 1869 quando il viennese Paul Grohmann salì per primo la Cima Grande (2.999 m.) lungo la parete meridionale, nel 1879 Michl Innerkofler di Sesto e Georg Ploner di Dobbiaco conquistarono la Cima Ovest (m. 2.973). Infine nell'anno 1881, i fratelli Michl ed Hans Innerkofler salirono la parete sud della Cima Piccola di Lavaredo (m. 2.857), lungo un itinerario che all'epoca si collocava fra i più difficili. Terminato il periodo delle prime salite, oggi considerate vie normali di II e III grado di difficoltà, le Tre Cime tornarono di moda nel periodo precedente la Grande Guerra (1908-1915) con importanti ascensioni di V grado, di grandi alpinisti dell'epoca come Angelo Dibona (spigolo nord-est della Cima Grande), Paul Preuss (ascensione alla Cima Piccolissima), Hans Dülfer (pareti ovest delle Cime Grande e Ovest).  Intorno agli anni Trenta iniziò il periodo d'oro del VI grado grazie al fortissimo alpinista triestino Emilio Comici che portò a termine un'impresa ritenuta per quei tempi impossibile, la salita alla verticale parete nord della Cima Grande, assieme alle guide cortinesi Angelo e Giuseppe Dimai. Nello stesso periodo altre due imprese segnarono la storia alpinistica delle Tre Cime, la salita lungo il versante sud della Cima Piccola, il famoso Spigolo Giallo, ad opera sempre di Comici e la parete nord della Cima Ovest da parte di Riccardo Cassin e Vittorio Ratti.

- Tre Cime di Lavaredo - anno 1900      "Ed. P. Breveglieri BL" -

 Il momento di massima notorietà delle Tre Cime avvenne nel 1959, quando davanti a centinaia di spettatori, alcune cordate si contesero le prime "direttissime" sulle strapiombanti pareti nord, con grande uso di mezzi artificiali ( chiodi a pressione e staffe) Sulla Cima Grande con i tedeschi Hasse e Brandler e sulla Cima Ovest con gli svizzeri Albin Schelbert e Hugo Weber e gli "Scoiattoli" di Cortina, Candido Bellodis, Benjamino Franceschi, Albino Michielli e Claudio Zardini, i quali si contesero la precedenza e la paternità di quella che sarebbe stata battezzata in seguito "via degli svizzeri e italiani". Non soddisfatti di dover dividere la gloria gli "Scoiattoli" cortinesi attaccarono lo spigolo Nord Ovest della Cima Ovest, chiodando a pressione tetto sopra tetto. Gli svizzeri ovviamente non rimasero a guardare e attaccarono pure loro lo spigolo. A metà salita si scontrarono con una barriera umana: gli Scoiattoli erano seduti in parete, e li salutarono con il martello in mano. A questo punto gli svizzeri rinunciarono. Nel frattempo altri alpinisti di Cortina, gli "Scoiattoli" Lorenzo Lorenzi, Albino Michielli, Giuseppe Ghedina, Lino Lacedelli conquistarono anche lo spigolo Ovest. Terminata l'epoca "eroica" del grande agonismo e delle incredibili corse lungo le verticali pareti delle Tre Cime di Lavaredo, negli ultimi anni si è ritornato all'antico, con grandi ascensioni in libera o con assicurazioni tradizionali, raggiungendo il IX grado con i fratelli cecoslovacchi Koubale e nel 2000 il grado di 8c con il tedesco Alex Huber.

 

 

- Tre Cime di Lavaredo - anno 1900      "Ed. P.Breveglieri BL" -   (retro)

- Lago di Misurina e Tre Cime di Lavaredo - anno 1902      "Ed. P.Breveglieri BL" -

Lago di Misurina e Tre Cime di Lavaredo - anno 1902   "Ed. P.Breveglieri BL"    (retro)

- Tre Cime di Lavaredo - anno 1929      "Ed. A. Zardini, Cortina" -

- Tre Cime di Lavaredo - anno 1929      "Ed. A. Zardini, Cortina" - (retro)

- Tre Cime di Lavaredo - anno 1944      "Ed. Wolfram Knoll" -

 

 

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