Collezione cartoline d'epoca di montagna

      Rifugio ANTERMOIA- La storia dei rifugi alpini, attraverso la visione delle fotografie fornite dalle cartoline d'epoca. 

Settore Alpino: Dolomiti
Gruppo: Catinaccio

Altitudine:       

2497 m. 

Località:

Campitello-Mazzin (Val di Fassa)

Proprietà:

S.A.T. - C.A.I Trento 

Paese:       

Italia 

 STORIA del Rifugio ANTERMOIA - La parte settentrionale del gruppo del Catinaccio è una zona remota, gli accessi dalle valli sono lunghi e faticosi, per questo motivo all'inizio dell'esplorazione del gruppo si rese necessario la costruzione di un piccolo ricovero alpino, quale punto d'appoggio ideale per le traversate e le ascensioni della zona più interna del Catinaccio. Sulle sponde di un bel laghetto, al termine di un profondo avvallamento glaciale, venne costruito  nel 1911 da parte del D.Ö.A.V. (Deutsch-Österreichischer Alpenverein) Sezione di Fassa il primo rifugio Antermoia, al centro della Conca omonima, che separa i sottogruppi dell'Antermoia-Molignon con quello del Larsec. Al termine della Prima Guerra Mondiale il territorio fu assegnato all'Italia, di conseguenza il rifugio passò di proprietà e venne assegnato nel 1921 alla S.A.T. (Società Alpinisti Tridentini). Durante l'anno 1981 il rifugio è stato ampliato e ristrutturato, e nel 1982 è stato nuovamente inaugurato.

La leggenda di Antermia - La posizione isolata tra le Valle del Vajolet e le Cime del Larsec, il fascino del laghetto nel quale si specchia la Marmolada, sono caratteristiche che hanno contribuito alla nascita della leggenda di Antermia. Nella antica tradizione ladina nelle acque del laghetto alpino viveva una bellissima ninfa che si chiamava Antermia, faceva parte del regno di Re Laurino - Rosengarten ( tradotto dal tedesco significa "Giardino delle Rose"), ed i nani che lo popolavano, ammiravano la ninfa dall'alto delle vette che fanno da corona allo specchio d'acqua: La Croda del Lago e la Croda dei Cirmei. 

 

- Rifugio Antermoia- anno 1950      "Ed. Ghedina Cortina"

-  Rifugio Antermoia - anno 1954      "Ed. Ghedina Cortina"   

 

 

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