Collezione cartoline d'epoca di montagna della GRANDE GUERRA 1915 - 1917 sulle Dolomiti

      MONTE PIANA - La storia delle Alpi, attraverso la visione delle fotografie fornite dalle cartoline d'epoca. 

Monte Piana. - Il documento nel quale compare per la prima volta il nome di Monte Piana porta la data del 788 ed attesta la donazione della montagna dal Duca Tassilo al capitolo di San Candido. Mentre ai suoi piedi la valle di Landro, importante via di collegamento tra il Tirolo e la pianura veneta, fu testimone di tutti i fatti più importanti della storia alpina, con il passaggio delle legioni romane, dei Lanzichenecchi e delle truppe imperiali impegnate contro Venezia, il monte Piana rimase per centinaia d'anni avvolto dal silenzio. Nel 1753 la sommità della montagna fu divisa dal nuovo confine tra la contea del Tirolo e la Repubblica di Venezia. Alcuni cippi di confine si sono conservati, in loco, fino ai giorni nostri. Dal 1871, con l'apertura della linea ferroviaria lungo la Val Pusteria, il monte Piana iniziò ad essere frequentato dai primi turisti e pionieri dell'alpinismo. Nel 1887 il Touring Club di Vienna aveva aperto una piccola locanda (il Piano Hütte) nelle vicinanze dell'attuale monumento al Carducci. All'inizio del Novecento la Valle di Landro era percorsa da un servizio di corriere e di carrozze da Dobbiaco a Cortina, con fermata a Carbonin ( "Schluderbacher" in tedesco), dove già nel 1836 si trovava una piccola locanda che in seguito divenne l'Hotel Ploner . Era questo il punto di partenza più frequentato per salire il Monte Piano, considerato già a quei tempi, una delle più celebri posizioni panoramiche delle Dolomiti. Nonostante la recente fama, rimaneva comunque per gran parte dell'anno, terra di pascolo di camosci e capre, fin quando gli uomini non vi portarono la guerra.

La GRANDE GUERRA sul monte Piana - Dal maggio 1915 al novembre 1917 su questa particolare montagna delle Dolomiti, dai ripidi pendii e dalla grande sommità pianeggiante, fu combattuta un' incredibile battaglia d'alta montagna, durante la Prima Guerra Mondiale, tra gli alpini italiani posizionati sulla sommità sud e i Kaiserjäger austriaci difensori della sommità nord. Monte Piana fu testimone di una guerra assurda e cruenta. Sotto la coltre erbosa di pochi centimetri, la roccia venne scavata fin nelle profonde viscere, per creare gallerie di mina e di rifornimento, trincee e camminamenti, con enormi sacrifici dei soldati, effettuata in condizioni atmosferiche terribili, soprattutto d'inverno con temperature polari e copiose nevicate. <".dal Comando italiano: 13 dicembre 1916, altezza della neve 7 metri,  temperatura -42 C°>" (vedi Monte Piana d'inverno con le ciaspe)

In questa piccola raccolta di cartoline d'epoca, grazie a delle fotografie scattate alla fine delle ostilità, si possono osservare i ricoveri costruiti durante la Grande Guerra (baracche, posti di medicazione e cucine), prima della loro inevitabile distruzione dovuta all'implacabile azione demolitrice del clima d'alta montagna e all'incuria dell'uomo.

Storia del Rifugio A. BOSI - Nel 1932 venne inaugurato un piccolo rifugio nei pressi dell'ex quartiere generale italiano, sulla sommità sud, per merito del  capitano Martinelli-Bianchi. Fu intitolato Rifugio Maggiore Angelo Bosi per ricordare la figura del valoroso comandante italiano caduto in prima linea  il 17 luglio 1917. Durante la Seconda Guerra Mondiale il ricovero fu affittato dalle truppe tedesche per scopi militari, ed abbandonato in condizioni disastrose. Trascorsero diversi anni ed il rifugio rimaneva sempre in uno stato di desolante precarietà, fino al 1962, quando il Cav. De Francesch acquistò il manufatto e ristrutturò completamente il rifugio.

Il Museo all'aperto della Grande Guerra 1915-1917 - Dal 1977, il dott. Walter Schaumann, figlio di un combattente della Grande Guerra, ha guidato l'associazione di volontari "Amici delle Dolomiti" nella ricostruzione delle trincee, dei camminamenti e dei ricoveri, ha ripulito alcune gallerie e ha ripristinato molti sentieri, creando un Museo all'aperto di grande interesse storico.  Il primo nel suo genere sulle Alpi, ad ospitare un vasto settore della Guerra d'Alta Montagna. Oggi la visita della sommità di Monte Piana, attraverso il Sentiero Storico, (vedi escursione sul Monte Piana) permette di riconoscere i luoghi più importanti legati alle vicende della guerra.

Monte Piana - anno 1927      "Ed. Zardini, Cortina" -

< Accampamento austriaco ala destra, Comando dei Kaiserjäger  - sommità Nord >

- Monte Piana - anno 1927      "Ed. Zardini, Cortina" -   (retro)

- Monte Piana - anno 1944      "Ed. Zardini, Cortina" -

- Monte Piana - anno 1944      INGRANDIMENTO -

< Accampamento austriaco ala sinistra - sommità Nord >

Primo piano dell'accampamento con i ricoveri e l'entrata della galleria dei Kaiserjäger

- Monte Piana - anno 1937      "Ed. Foto Bayer" -

- Monte Piana - anno 1950      "Ed. Ghedina, Cortina" -

< Il comando di Battaglione italiano - sommità Sud >

< Postazioni italiane " Guardia di Napoleone" - sommità Nord >

- Rifugio Maggiore Angelo Bosi al monte Piana - anno 1967  "Ed. Ghedina, Cortina" -

- Rifugio Maggiore A. Bosi al monte Piana - anno 1967   "Ed. Ghedina" -  (retro)

- Monte Piana dal Lago di Misurina - anno 1948  "Ed. Ghedina, Cortina" -

- Monte Piana dal Lago di Misurina - anno 1948  "Ed. Ghedina, Cortina" -  (retro)

 

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